Politica Coesione - da fondi Ue sostegno a PMI e sviluppo urbano

Dal 2007 al 2013 l'Ue ha investito 346,5 miliardi di euro per ridurre le disparità tra le regioni europee grazie alla Politica di Coesione

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Politica Coesione – i finanziamenti per il recupero di beni confiscati

> Fondi Ue - Bruxelles valuta Politica Coesione 2007-2013

La Commissione europea ha pubblicato i risultati di una valutazione indipendente degli investimenti effettuati dall'Ue nell'ambito della Politica di Coesione 2007-2013, con relazioni specifiche per ciascuno Stato membro.

Politica Coesione, attenzione a sviluppo urbano

Nel quadro della Politica di Coesione 2007-2013 sono stati investiti 346,5 miliardi di euro che hanno consentito di creare un milione di posti di lavoro in tutta Europa; si prevede, inoltre, che per ogni euro investito proveniente dai fondi strutturali europei saranno generati 2,74 euro supplementari di PIL, pari a un rendimento stimato di mille miliardi di euro di PIL aggiuntivo entro il 2023.

Rispetto al passato, nel periodo 2007-2013 si è assistito a un utilizzo più diffuso dei fondi attraverso gli strumenti finanziari, che da un miliardo di euro nel periodo 2000-2006 sono aumentati fino a 11,5 miliardi di euro. Questi strumenti hanno svolto un ruolo fondamentale nel garantire finanziamenti a oltre 400mila PMI e più di 140mila startup durante la crisi finanziaria, anche se la valutazione ha evidenziato che le disposizioni di legge in materia non erano sufficientemente dettagliate e questa lacuna, insieme alla mancanza di esperienza di molti organismi di esecuzione, ha provocato ritardi nell'attuazione. Una delle sfide per i programmi della Politica di Coesione nell'attuale periodo di programmazione e in quelli futuri sarà quindi ampliare il campo di applicazione degli strumenti finanziari al di là del sostegno alle imprese e semplificarne la normativa in materia.

L'11% della dotazione finanziaria 2007-2013 del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), pari a circa 29 miliardi di euro, è stato speso per lo sviluppo urbano e per progetti di infrastrutture sociali. La valutazione ha permesso di capire che l'impatto degli investimenti dell'Ue in questo settore avrebbe potuto essere migliorato elaborando strategie integrate per la riqualificazione urbana e coinvolgendo maggiormente i soggetti interessati a livello locale e i beneficiari dei fondi.

Non a caso, nell'attuazione dei programmi per il periodo 2014-2020, la Commissione Ue sta cercando di coinvolgere sempre di più i soggetti interessati (enti locali, ong o partner commerciali) nell'elaborazione della politica urbana dell'Ue, tramite i partenariati nel quadro dell'agenda urbana dell'Unione o attraverso il dialogo diretto con i sindaci.

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I finanziamenti Ue in Italia

Il rapporto sull'Italia si concentra sulla dotazione finanziaria 2007-2013 del FESR, pari a circa 21 miliardi di euro, che è stata utilizzata soprattutto per investimenti in ricerca e innovazione, supporto alle imprese e infrastrutture per il trasporto.

Nel dettaglio sono stati creati 60mila nuovi posti di lavoro, di cui 14mila nelle PMI, oltre mille chilometri di ferrovia sono stati rinnovati e 2,3 milioni di cittadini in più hanno potuto accedere alla rete a banda larga. Nel campo della ricerca oltre 6mila iniziative hanno ricevuto il supporto della Politica di Coesione e circa 2.500 progetti hanno favorito la cooperazione tra PMI e centri di ricerca.

Nonostante i ritardi nella spesa, nel 2015 i fondi strutturali hanno permesso di aumentare di circa lo 0,3% il Pil dell'Italia, sottolinea il rapporto, che raccomanda anche di potenziare gli obiettivi e l'orientamento ai risultati, un aspetto affrontato nella riforma del 2014-2020 con l'introduzione di obiettivi specifici per programma, ad esempio il numero di posti di lavoro creati o la riduzione delle emissioni di anidride carbonica, e una particolare attenzione a pochi temi con un potenziale di crescita elevato.

Quanto alla riflessione sul quadro post-2020, conclude la valutazione, le sfide riguarderanno la semplificazione e una maggiore sinergia con altri fondi dell'Ue.

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Photo credit: verkeorg via Foter.com / CC BY-SA

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