Italia Startup Visa - primi visti a imprenditori stranieri

I primi numeri su Italia Startup Visa, il programma che mira ad attrarre talenti attraverso il rilascio di visti a imprenditori stranieri che vogliono avviare startup innovative

Italia Startup Visa - Author: SandiaLabs / photo on flickr

61 candidature, soprattutto nei settori informatica e marketing. A un anno e mezzo dal lancio, il Ministero dello Sviluppo economico fornisce i numeri del programma Italia Startup Visa.

Italia Startup Visa: cos'è

Lanciato il 24 giugno 2014, il programma ha rivoluzionato l’iter standard per la concessione dei visti di ingresso per lavoro autonomo.

Il visto “speciale” è destinato a cittadini stranieri extra-Ue che intendono avviare sul territorio italiano una startup innovativa e che dispongono di risorse non inferiori a 50mila euro, provenienti da fondi di venture capital o altri investitori, da portali per la raccolta di capitali (crowdfunding), da finanziamenti rilasciati da enti governativi o non-governativi italiani o stranieri o da una combinazione delle diverse fonti.

Un comitato tecnico istituito presso il Ministero dello Sviluppo economico valuta la validità delle iniziative di startup, tenendo conto anche di eventuali servizi di accoglienza offerti dagli incubatori certificati, e concede il nulla osta che il richiedente deve presentare alla rappresentanza diplomatico-consolare per l'ottenimento del visto di lavoro autonomo startup della durata di un anno.

Italia Startup Visa: i numeri

Nell’ambito del programma Italia Startup Visa, al 31 dicembre 2015, sono pervenute 61 candidature, di cui 18 nel 2014 e 43 nel 2015.

54 candidature hanno riguardato la costituzione di nuove imprese, mentre sono 7 quelle in cui si è avuta un’aggregazione verso startup innovative già costituite, per lo più da italiani. In un caso l’imprenditore aveva già costituito la società al momento della richiesta del visto, ma è stato appurato che essa non rispettava i requisiti previsti per le startup innovative. Una sola candidatura è stata effettuata mediante incubatore certificato (Working Capital).

Finora sono 4 le startup innovative create ex novo:

  • Genuine Education Network S.r.l, attiva nel settore dell'educazione globale al cibo;
  • Routes software S.r.l., startup informatica;
  • LabQuattrocento S.r.l., brand di occhiali da vista;
  • SCdB S.r.l., che si occupa di telecomunicazioni.

A queste vanno aggiunte altre 4 neoimprese preesistenti che hanno registrato l’ingresso di un socio non Ue: Artemest S.r.l.; Lookcast S.r.l.; Connexun S.r.l.; WalletSaver S.r.l.

Quanto al profilo dei candidati, 36 hanno alle spalle un’esperienza imprenditoriale, 22 hanno un background professionale di lavoro subordinato; un solo candidato non ha alcuna esperienza professionale pregressa; infine, un candidato dichiara di essere studente e un altro svolge la professione di artista. L'età media è 34,2 anni.

Dieci i team (1 giapponese, 3 ucraini, 5 russi, 1 iraniano): tutte le candidature giunte da team finora esaminate, nota il MISE, hanno avuto successo.

Tra le aree professionali dominano l’informatica e il marketing, seguiti da management e ingegneria. 14 candidati sono in possesso di laurea triennale; 21 detengono una laurea magistrale; 10 hanno un diploma di scuola media o superiore; 8 hanno conseguito un dottorato; 8 sono in possesso di master di specializzazione post universitari e MBA.

18 i paesi di provenienza: Armenia, Argentina, Australia, Brasile, Cina, Corea del Sud, Egitto, Giappone, Iran, Israele, Libano, Nepal, Nigeria, Pakistan, Russia, Stati Uniti, Ucraina e Uzbekistan.

Quanto alle località di destinazione prescelte dai visa holder, a dominare la scena, come sempre quando si tratta di startup, è la Lombardia (19), seguita da Friuli Venezia Giulia e Piemonte (entrambe a quota 3 candidati), Campania, Liguria, Toscana e Umbria (ognuna con 2 candidati). Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Puglia, Sicilia e Trentino Alto-Adige contano, ognuna, una sola candidatura.

Su 61 candidature, 40 hanno avuto esito positivo (65,6%) mentre 11 sono state bocciate per debolezza del business plan o mancanza di innovatività e 6 sono state considerate irricevibili perché palesemente prive dei requisiti minimi finanziari o di innovatività. Quattro, infine, sono attualmente in fase di valutazione.

Dei 40 nulla osta concessi, 32 si sono tradotti nel rilascio dei visti, mentre 8 pratiche sono in corso di elaborazione. Quattro startup visa holder hanno cambiato programmi a seguito dell’ottenimento del visto, rinunciando ad avviare una startup in Italia.

Italia Startup Hub

Sei mesi dopo il lancio di Italia Startup Visa, per la precisione il 23 dicembre 2014, è stato lanciato il programma Italia Startup Hub, strumento che mira a facilitare la permanenza in Italia di talenti stranieri che intendono avviare una nuova impresa innovativa.

Il programma estende la procedura semplificata ai cittadini non Ue che già si trovano in Italia e intendono permanere per avviare una startup innovativa: il programma Italia Startup Hub permette, dunque, di convertire il permesso di soggiorno in scadenza in un “permesso per lavoro autonomo startup” senza dover uscire dal territorio italiano e godendo delle stesse modalità semplificate previste per la concessione dei visti startup.

Italia Startup Hub: i numeri

Minore il numero di candidature per il programma Italia Startup Hub: 5 in tutto, di cui 2 dalla Corea del Sud, 2 dall’Iran e una dagli Stati Uniti. Tutte hanno avuto esito positivo e hanno portato alla conversione del permesso di soggiorno precedentemente detenuto in permesso per lavoro autonomo startup.

Quanto alle località di destinazione dei candidati al programma Italia Startup Hub, 2 hanno scelto la Lombardia, mentre i restanti candidati si trovano in Calabria, in Piemonte e in Sardegna.

Photo credit: SandiaLabs via Foter.com / CC BY-NC-ND

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