Cultura: industria in crescita. Nel 2012 previste oltre 30mila nuove assunzioni

Computer - foto di ~ l i t t l e F I R E ~Con la cultura non si mangia? L'indagine Excelsior realizzata da Unioncamere e ministero del Lavoro dimostra esattamente l'opposto. In controtendenza rispetto ad altri settori, le imprese legate alla cultura sfidano la crisi: dal 2007 al 2011 il numero di occupati nel settore è cresciuto a un ritmo medio annuo dello 0,8%, creando circa 55mila nuovi posti di lavoro. E le stime per il 2012 sembrano positive: le previsioni avanzate nel rapporto, infatti, parlano di ben 32.250 nuove assunzioni. E ciò malgrado in Italia sia praticamente assente un quadro organico di politiche economiche legate al potenziale produttivo del settore culturale.

Pur arretrando sotto i colpi della congiuntura economica negativa (nel 2012 il saldo occupazionale è a -0,7%, pari a 4.900 dipendenti in meno rispetto al 2011), le imprese della cultura evidenziano una maggiore resistenza rispetto a quelle di altri comparti.

Ma il rapporto non si limita a fornire cifre, e analizza anche le professioni 'culturali' più ricercate. E com'era prevedibile, in testa alla classifica c'è la tecnologia: in prima posizione la figura dell'analista e progettista di software; seguono tecnici della vendita e della distribuzione, tecnici del marketing, specialisti nei rapporti con il mercato e disegnatori industriali. Ma non mancano anche figure che ben poco hanno a che fare con il 2.0, come nel caso degli chef.

Fondamentale il possesso del titolo di laurea, soprattutto per le figure di alto profilo. Tra i primi cinque indirizzi di laurea richiesti, ben tre sono legati all’ingegneria. A questi si affiancano poi quello scientifico-matematici ed economici. Ma, come al solito, la laurea da sola vale poco più di un "pezzo di carta". È l'esperienza il quid in più.

"Gli italiani devono recuperare non soltanto il senso economico della cultura, ma anche il suo senso sociale, di elemento alla base delle sue produzioni di eccellenza e occasione per dare opportunità di lavoro a tanti giovani che hanno capacità e qualità da vendere". Commenta così il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello i dati dell'indagine Excelsior, presentati al Meeting di Rimini. È ancora troppo diffusa "l’idea che con la cultura non si mangi". Eppure, aggiunge Dardanello, "i successi del made in Italy vengono proprio da questo patrimonio inesauribile. Che va messo a frutto con politiche che devono partire fin dai banchi di scuola, per mettere in condizione i nostri giovani e le loro famiglie di cogliere le tante opportunità che vengono dall’industria culturale e maturare presto quell’esperienza indispensabile per conseguire un lavoro di qualità".

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Indagine Excelsior - sistema produttivo culturale italiano

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