Unindustria: le imprese del Lazio alla riscossa

Emma MarcegagliaA testimoniare che l’aggregazione fa la forza nasce Unindustria, la nuova “casa delle imprese” di Roma, Frosinone, Rieti, Viterbo (ma non Latina), voluta strenuamente da Aurelio Regina, presidente dell’Unione Industriali di Roma, con l’endorsement del numero uno di viale dell’Astronomia, Emma Marcegaglia. Con 4 mila associate (in cui commercio e costruzioni fanno la parte del leone), per un totale di 250 mila dipendenti e un patrimonio netto di 20 milioni di euro, Unindustria rappresenta, dopo Assolombarda, la seconda associazione territoriale di Confindustria per numero di soci.

All'interno di Unindustria confluisce ogni tipo di realtà: dalle micro aziende specializzate alle multinazionali, ma i riflettori sono inevitabilmente rivolti alle piccole e medie imprese, visto che il 90% dei soci è rappresentato da aziende con meno di 100 dipendenti.

Siedono al tavolo del comitato di presidenza figure altisonanti del panorama capitolino e nazionale come Franco Bernabè (Telecom Italia), Alessandro Caltagirone (Vianini Industria), Flavio Cattaneo (Terna), Edoardo Montefusco (RDS), Giampaolo Letta (Medusa Film) e Mauro Moretti (Alitalia).

Esempio di iniziativa territoriale sorta spontaneamente dalla base e non già calata dall’alto, operativa a tutti gli effetti dal 1° gennaio 2011, Unindustria si propone, nel suo statuto, prima di tutto di rappresentare e tutelare le imprese produttrici di beni o servizi, con organizzazione industriale, durante la loro evoluzione culturale, economica e produttiva, nei confronti delle istituzioni, delle amministrazioni e delle parti sociali.

Possono divenire soci:

a) le imprese con sede legale nell’ambito del territorio di competenza, nonché le imprese con sede legale diversa, che abbiano comunque su questo territorio i propri stabilimenti, cantieri, unità locali, attività sussidiarie di filiale, o depositi;

b) le imprese, sempre con sede legale o altre unità locali in tale territorio, che operano in settori di mercato in via di liberalizzazione o partecipate dal settore pubblico per una quota superiore al 20%;

c) i consorzi composti da imprese;

d) le imprese artigiane e cooperative;

e) associazioni, enti ed altre realtà (come banche e assicurazioni) complementari con l’imprenditoria istituzionalmente rappresentata.

Per le sue qualità e per le sue solide alleanze politiche bipartisan, qualcuno già accredita Regina come naturale successore dell’attuale presidente di Confidustria.

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