Startup - aumentano imprese innovative e occupati

Startup

Al 30 settembre sono 4.704 le startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese, in aumento di 456 unità rispetto a fine giugno (+11,8%).

Aumenta il numero di startup innovative in Italia, e aumenta (rispetto al settembre 2014) il numero di persone coinvolte, in qualità di soci e dipendenti, in questa tipologia di imprese. È quanto emerge dal report strutturale curato da Infocamere, relativo al terzo trimestre del 2015.

Il rapporto presenta un’ampia gamma di informazioni relative al capitale sociale delle startup e delle società di capitale, alla distribuzione settoriale e geografica delle neoimprese innovative, al numero di dipendenti e soci, al valore complessivo e medio della produzione, alla distribuzione di startup in utile e in perdita e ai principali indicatori di redditività.

Capitale sociale

Al 30 settembre 2015 le neo-imprese innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese sono 4.704, in aumento di 456 unità rispetto alla fine di giugno (+11,8%). 

Se nei primi mesi del 2015 si era assistito a un aumento del capitale sociale delle startup innovative, nel passaggio dal secondo al terzo trimestre 2015 si assiste a una “stagnazione”: se è vero, infatti, che il dato relativo al capitale sociale totale dichiarato dalle startup supera quello del report precedente (gli attuali 236 milioni di euro contro i 212 milioni del rapporto di fine giugno), resta invece stabile quello relativo al capitale sociale medio delle startup, fermo a 50mila euro.

Distribuzione settoriale

Ancora servizi alle imprese, industria e commercio i settori che la fanno da padroni. Il 72,3% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese, in particolare, prevalgono produzione software e consulenza informatica (29,8%), attività di R&S (15,4%) e attività dei servizi d’informazione (8,2%). Il 18,8% opera, invece, nei settori dell’industria in senso stretto, dalla fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici (3,9%) alla fabbricazione di macchinari (3,4%) e di apparecchiature elettriche (2,2%).

Il 4,2% delle startup opera nel commercio, mentre le restanti si dividono fra: costruzioni (1,13%), agricoltura e attività connesse (0,30%), turismo (0,32%), trasporti e spedizioni (0,26%), assicurazioni e credito (0,17%). Infine, il 2,51% è riportato alla voci 'altri settori' e 'non classificate'.

Il peso delle nuove imprese innovative rispetto al totale delle società di capitali del comparto è più elevato nei servizi alle imprese e nell’industria in senso stretto. Il rapporto evidenzia inoltre che il 21% delle società di capitali che operano nelle attività di R&S sono startup innovative.

Distribuzione per tipologia d'impresa

Non è un caso se il termine startup viene associato ai giovani. Gran parte delle imprese di questo tipo, per la precisione 1.222, sono costituite da under 35. Rappresentano il 23,9% del totale, una quota pari a quasi quattro volte rispetto a quella delle società di capitali con prevalenza giovanile (6,8%). Le società in cui almeno un giovane è presente nella compagine societaria sono 1.890 (il 40,2% del totale startup, contro un rapporto del 13,9% se si considerano le società di capitali con presenza giovanile).

Seguono le startup in rosa: 611 quelle a prevalenza femminile, il 13% del totale delle neo-imprese innovative, contro un rapporto del 16,5% se si prendono in esame le società di capitali femminili sul totale delle società di capitali. Le società in cui almeno una donna è presente nella compagine societaria sono 2.099 (44,6% del totale startup, quota lievemente inferiore a quella delle società di capitali con presenza femminile, pari al 50%).

Le startup con una compagine societaria a prevalenza straniera sono 99, il 2,1% del totale, una quota inferiore a quanto accade per le società di capitali (4%). Le società in cui almeno uno straniero è presente sono 582, il 12,4% del totale; tale quota è superiore a quella delle società di capitali con presenza straniera (10,2%).

Distribuzione territoriale

Praticamente invariata la geografia delle startup: la Lombardia mantiene il primato di Regione che ospita il maggior numero di startup (1.018, pari al 21,6% del totale). Seguono l’Emilia-Romagna (con 541 startup, 11,5%), il Lazio (a quota 455, pari al 9,7%), il Veneto (360 startup, il 7,6% del totale) e il Piemonte (326, pari al 6,9%).

In coda alla classifica, la Basilicata (con 30 startup, lo 0,64% del totale), il Molise con (19, pari allo 0,40%) e la Valle d’Aosta (12 startup, 0,26%).

Quanto alle province, Milano resta la regina delle startup (680, pari al 14,5% del totale), seguita da Roma (389, l'8,3%), Torino (246, il 5,2%), Napoli (143, pari al 3% del totale) e Bologna (a quota 142, pari al 3%). Superano quota 100 startup anche Modena, Trento, Firenze e Padova.

Se si considera invece il numero di startup in rapporto al numero di società di capitali presenti sul territorio della provincia, Milano e Roma non rientrano nemmeno fra le prime dieci. È Trento, in questo caso, a fare la parte del leone, con 121 startup ogni 10mila società di capitali, seguita da Trieste (112) Ancona (84) e Ascoli (68).

Impatto occupazionale: numero di dipendenti e soci

L'elemento forse più interessante del rapporto emerge al capitolo occupazionale. Infocamere fornisce una breve analisi del periodo settembre 2014-giugno 2015, e sottolinea un incremento notevole (pari al 64%), del numero di persone complessivamente coinvolte nelle startup innovative: aumentano i soci (+80%) e ancora di più i dipendenti (+88%).

Tornando ai dati relativi al terzo trimestre del 2015, le 1.710 startup con dipendenti danno lavoro a 4.891 persone, in media 2,9 dipendenti per ogni impresa, mentre almeno la metà delle startup con dipendenti impiega al massimo due persone.

18.677 i soci nelle 4.582 startup innovative con almeno un socio: in media ogni startup presenta 4,1 soci, la metà ne presenta un massimo di 3.

Produzione, utili e perdite

Il valore della produzione media, calcolato sulle 2.663 startup innovative delle quali si dispone dei bilanci sull’esercizio 2014, è pari a 131mila euro, ma la metà delle startup innovative ha prodotto nel 2014 fino a poco meno di 25mila euro.

L’attivo è in media di 250mila euro a impresa, ma per metà delle startup innovative supera lievemente i 66mila euro.

Complessivamente, le startup innovative hanno registrato una produzione pari a poco più di 349 milioni di euro nel 2014, mentre il reddito operativo complessivo è negativo per poco meno di 68 milioni di euro. Elevato risulta il grado di immobilizzazione sull’attivo patrimoniale: il rapporto è pari al 30,8% (quasi dieci volte maggiore rispetto al rapporto medio delle società di capitali, 3,3%).

Nel 2014, prevale la quota percentuale di startup innovative che registrano una perdita: 57,2% contro la restante quota (37,8%) che segnala un utile di esercizio.

Indicatori di redditività

Gli indicatori di redditività ROI e ROE delle startup innovative registrano valori negativi, ma se ci si riferisce soltanto alle imprese in utile, gli indici sono sensibilmente migliori di quelli delle altre società di capitali.

La struttura finanziaria delle startup innovative è lievemente migliore di quella delle società di capitali. Situazione inversa per le startup in utile, che sono caratterizzate da una situazione finanziaria peggiore della media delle società di capitali.

Per ogni euro di produzione le startup innovative generano in media 16 centesimi di valore aggiunto, un dato più basso di quello delle società di capitali (21 centesimi). Limitatamente alle imprese in utile, le startup generano, invece, più valore aggiunto rispetto alle società di capitali (33 centesimi contro 21).

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Report terzo trimestre 2015

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