CdM - ok a ultimi decreti attuativi Jobs Act

Palazzo Chigi

Ministri al lavoro anche sull'implementazione della delega fiscale

Il Consiglio dei Ministri ha condotto il secondo esame preliminare dei cinque decreti legislativi in attuazione della delega fiscale (legge n. 23-2014) e approvato gli ultimi quattro decreti relativi alla riforma del lavoro, il Jobs Act.

Delega fiscale

I cinque decreti attuativi della delega fiscale discussi in CdM riguardano:

  • misure per la semplificazione e la razionalizzazione delle norme in materia di riscossione;
  • stima e monitoraggio dell’evasione fiscale e riordino delle disposizioni in materia di erosione fiscale;
  • misure per la revisione della disciplina degli interpelli e del contenzioso tributario;
  • revisione del sistema sanzionatorio;
  • misure per la revisione della disciplina dell’organizzazione delle Agenzie fiscali.

Al secondo esame preliminare in Consiglio, ha spiegato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, seguirà un ultimo passaggio in Parlamento, per arrivare alla conclusione del percorso con l'approvazione definitiva entro un paio di settimane.

Jobs Act

Dopo le norme su contratto a tutele crescenti, Nuova assicurazione sociale per l'impiego (Naspi), politiche per la conciliazione vita-lavoro e mansioni, il Consiglio dei Ministri ha approvato gli ultimi quattro decreti legislativi in attuazione della legge n. 183-2014, il cosiddetto Jobs Act.

Il primo provvedimento riguarda il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, attraverso la definizione di una sorta di testo unico, che supera le leggi precedenti. In particolare, il decreto estende la copertura per la perdita temporanea dell'impiego a un milione e 400mila lavoratori prima esclusi dagli ammortizzatori (imprese da 5 a 15 dipendenti). Inoltre, sono stati stabilizzati il finanziamento per la Naspi a 24 mesi e gli interventi per la conciliazione inizialmente adottati in via sperimentale per un anno.

Il secondo decreto è diretto al riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e politiche attive e prevede un accordo con le Regioni per il rafforzamento dei centri per l'impiego, anche attraverso un'Agenzia nazionale, e la condizionalità per chi usufruisce della Naspi. “Un lavoratore che va in Naspi e dopo 4 mesi non ha trovato un nuovo lavoro avrà diritto ad un assegno per essere aiutato a trovare un nuovo impiego”, ha spiegato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti.

Razionalizzazione dell’attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale sono i temi del terzo provvedimento, mentre l'ultimo decreto è dedicato alla semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini ed imprese.

Tra le novità, ha spiegato Poletti, la digitalizzazione di una serie di atti in materia di lavoro, sul modello di quanto fatto con il Durc online, l'aggiornamento delle norme sul reinserimento delle persone con disabilità e di quelle sui controlli a distanza, tenendo conto anche degli strumenti di lavoro che si basano sulle nuove tecnologie informatiche, come cellulari e tablet. In base al decreto, ha spiegato il ministro, l'utilizzo dei dati ricavati da questi strumenti e dagli impianti fissi è ammesso solo nel rispetto delle norme sulla privacy e dietro preventiva e congrua informazione dei lavoratori.

Infine, sul tema delle dimissioni in bianco, d'ora in poi la certificazione della volontà di lasciare l'impresa andrà fatta su un modulo, datato, scaricabile dal sito del Ministero del Lavoro. I fogli in bianco, ha concluso Poletti, non saranno più ammissibili.

Link
Jobs Act: i decreti attuativi su contratto a tutele crescenti e Naspi
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