REPowerEU: 320 milioni alle PMI per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili

Autoproduzione FER - Foto di Sebastian Ganso da PixabayAl posto della Nuova Sabatini Green, nel capitolo REPowerEU - la settima Missione del PNRR dedicata agli investimenti green - arriva il supporto alle PMI per l'acquisto di beni necessari all’autoproduzione, all’autoconsumo o allo stoccaggio e accumulo di energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili.

Cosa prevede il capitolo REPowerEU, la settima mission del PNRR

Il nuovo Piano nazionale di ripresa e resilienza approvato l'8 dicembre dal Consiglio, oltre a una serie di modifiche alla versione iniziale, vede aggiungersi una nuova Mission alle 6 già programmate. Nell’ambito della Missione 7, vale a dire il nuovo capitolo REPowerEU, sono previste una serie di misure per le imprese.

Se la più importante in termini di budget è Transizione 5.0, che vale 6,3 miliardi, a questa si aggiunge un supporto ad hoc per favorire la transizione all’energia pulita delle piccole e medie imprese.

Si tratta di una misura da 320 milioni per il supporto alle PMI per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Una misura che prende il posto di un altro strumento previsto nella prima versione del REPowerEU, il rifinanziamento della Sabatini Green. 

Sostegno per l'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI

Nella proposta iniziale del capitolo energetico del PNRR, inviata ad agosto alla Commissione europea insieme alle proposte relative alla modifica complessiva del Piano, figurava il rifinanziamento con 320 milioni di euro della Sabatini Green, la misura nata con la Manovra 2020 per finanziare gli investimenti green delle micro, piccole e medie imprese, cioè l’acquisto (o l’acquisizione in leasing) di macchinari, impianti e attrezzature ad uso produttivo nuovi di fabbrica e a basso impatto ambientale, come spiegato nel dettaglio in questo articolo.

Nella versione definitiva del REPowerEU, quella che il 24 novembre ha ottenuto il via libera della Commissione europea e l'8 dicembre è stata adottata dal Consiglio, non figura la Sabatini Green tra le misure di investimento previste. Al suo posto arriva invece un altro strumento di supporto alle piccole e medie imprese, sempre del valore di 320 milioni di euro (Mission 7 Investimento 16). 

Si tratta di un supporto all’autoproduzione di energia da fonti energetiche rinnovabili che intende fornire alle piccole e medie imprese il sostegno finanziario per l'acquisto di beni necessari all’autoproduzione, all’autoconsumo o allo stoccaggio e accumulo di energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili.

L'incentivo è rivolto in particolare alle microimprese e alle piccole e medie imprese (PMI) che attuano programmi di investimento finalizzati all'autoproduzione di energia da FER.

L'incentivo, gestito da Invitalia, consiste in contributi a fondo perduto, pari in media al 50% circa dell'investimento totale, per l'acquisto di sistemi e tecnologie digitali correlate che consentano la produzione diretta di energia da fonti rinnovabili per autoconsumo immediato o sistemi di accumulo/stoccaggio. Maggiori dettagli in merito alla percentuale di aiuto e alle spese ammissibili saranno forniti dal decreto attuativo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che darà attuazione alla misura. 

Possiamo intanto anticipare che gli investimenti ammissibili all'agevolazione, oltre ad essere economicamente sostenibili, dovranno rispettare il principio del DNSH, vale a dire "non arrecare un danno significativo" all'ambiente. Un vincolo che escluderebbe le imprese la cui attività è principalmente concentrata sulla produzione di energia basata sui combustibili fossili e attività correlate; le industrie ad alta intensità energetica e/o ad alte emissioni di CO2; la produzione, il noleggio o la vendita di veicoli inquinanti; la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti; il trattamento di combustibile nucleare e la produzione di energia nucleare. Inoltre, le imprese che accedono all'agevolazione per l'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili non potranno ricevere sostegno da altri strumenti UE per coprire lo stesso costo.

L'attuazione della misura deve essere completata entro il 31 agosto 2026.

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