Energia – Pe, obiettivi 2020 siano piu' ambiziosi
“L'Ue dev'essere in prima linea nello sviluppo delle rinnovabili”, è l'appello lanciato dal Parlamento europeo. E a Bruxelles nasce la più grande coalizione mondiale di città impegnate nella lotta ai cambiamenti climatici.
> Parlamento Ue – ridurre burocrazia su efficienza energetica e rinnovabili
> Patto dei Sindaci - Guida a opportunita' di sviluppo energetico locale
Efficienza energetica, rinnovabili e lotta ai cambiamenti climatici tengono banco a Bruxelles, con i recenti voti in Parlamento europeo e il lancio del Patto mondiale dei sindaci per il clima e l'energia.
Parlamento Ue: più ambizione su rinnovabili ed efficienza energetica
Il target del 20% di energie rinnovabili entro il 2020 è vicino. In base alle stime fornite dalla Commissione europea, 12 Paesi – oltre all'Italia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Croazia, Lettonia, Lituania, Austria, Romania, Finlandia e Svezia – hanno già raggiunto o stanno per raggiungere tale obiettivo. Sono Belgio, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito a dover rafforzare le loro politiche e gli strumenti per il raggiungimento dell’obiettivo, mentre per Ungheria e Polonia tale raggiungimento non è certo.
“L'Unione europea dev'essere in prima linea nello sviluppo delle rinnovabili. Ciò significa che gli Stati membri devono intensificare i loro sforzi verso il 2020”, dichiara l'eurodeputata Paloma López Bermejo (GUE), relatrice del testo sui progressi in materia di energie rinnovabili approvato con 444 voti favorevoli, 103 contrari e 23 astenuti.
Nel testo del progetto di risoluzione non legislativa si afferma che l’accesso ai capitali è di fondamentale importanza e che tutti i vigenti regimi di finanziamento devono essere utilizzati in modo efficace per poter raggiungere il 20% entro il 2020 per l'utilizzo delle energie rinnovabili. Nella risoluzione, inoltre, gli eurodeputati chiedono all'Esecutivo Ue di fornire agli Stati membri ulteriori incentivi e informazioni per favorire la ooperazione rafforzata e un sistema di governance forte, robusto e trasparente.
Il Parlamento chiede inoltre un obiettivo vincolante pari ad una quota di almeno il 30% di energia dalle fonti rinnovabili nel consumo energetico. Il diritto fondamentale all'autoproduzione e all'autoconsumo è di primaria importanza per migliorare la partecipazione dei consumatori e i benefici del mercato energetico, mentre un mercato più integrato è fondamentale per lo sviluppo delle rinnovabili e per la riduzione dei costi energetici per le famiglie e per l'industria.
I deputati sottolineano inoltre che l'autogenerazione e l'autoconsumo sono "diritti fondamentali" e che la prossima revisione della direttiva sulle energie rinnovabili dovrebbe prevedere misure per promuovere e incoraggiare gli investimenti in questi settori. Un mercato più integrato è essenziale per lo sviluppo delle energie rinnovabili e la riduzione dei costi energetici.
Anche in fatto di efficienza energetica, la plenaria invita a fare di più: nella risoluzione – approvata con 253 voti favorevoli, 193 contrari e 4 astenuti - redatta da Markus Pieper (PPE, DE), si afferma che l’obiettivo dell'Ue di migliorare l'efficienza energetica del 20% entro il 2020 è a rischio, a meno che non si dia piena attuazione alla legislazione vigente.
Inoltre, i risparmi realizzati finora potrebbero essere persi, a meno che la futura revisione della direttiva sull'efficienza energetica non estenda le disposizioni principali oltre il 2030. Il progetto di risoluzione valuta le misure di efficienza energetica adottate nei Paesi membri dell'Ue fino ad oggi.
A queste raccomandazioni seguiranno proposte legislative sull’Unione energetica da parte della Commissione europea.
Patto mondiale dei sindaci per il clima e l'energia
A sei mesi dalla COP21, il Patto dei sindaci dell'Ue e il Compact of Mayors - la più grande coalizione mondiale delle città attente al cambiamento climatico e che si impegnano nella riduzione delle emissioni, lanciata nel 2014 nel corso del summit delle Nazioni Unite sul clima - uniscono le forze e istituiscono il Global Covenant of Mayors for Climate & Energy, iniziativa mondiale di città e governi locali, unica nel suo genere, che sarà in prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici. Iniziativa che creerà la coalizione mondiale più ampia di città impegnate ad assumere un ruolo guida in materia di clima: 7.100 di 119 Paesi e 6 continenti, che rappresentano più di 600 milioni di persone, oltre l'8% della popolazione mondiale.
La coalizione semplificherà la partecipazione degli enti locali, consentirà loro di concentrarsi su un impegno unico e unitario, garantirà dati più coerenti e comparabili, consentendo agli investitori di rendersi conto che le azioni realizzate dalle città hanno un impatto durevole, misurabile e soprattutto sul quale si può investire.
Il Global Covenant of Mayors for Climate & Energy si inquadra con le priorità indicate dalla Commissione europea nella strategia Unione dell'energia, che ha fra i suoi obiettivi la creazione di una politica climatica lungimirante, che agevoli il passaggio ad un'economia a basse emissioni di carbonio, sicura e competitiva.
“Mai prima d'ora così tante città hanno unito le forze, desiderose di ispirarsi a vicenda e impegnate ad intraprendere collettivamente il cammino verso una società resiliente e a basse emissioni di CO2”, dichiara il commissario Ue per l'Unione dell'energia Maros Sefcovic.