Mercato unico digitale - audiovisivo, proposte per aggiornare direttiva Ue

La Commissione Ue ha presentato alcune misure per rinnovare la normativa sui servizi di media audiovisivi

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Nell’ambito della strategia per il mercato unico digitale il Collegio dei commissari ha proposto un aggiornamento della direttiva sui servizi di media audiovisivi (direttiva SMA).

Perché aggiornare la direttiva SMA

Grazie alle nuove tecnologie gli utenti europei non si limitano più a guardare i contenuti video in televisione, ma utilizzano anche servizi video a richiesta (come Netflix) e piattaforme per la condivisione di video (come YouTube e Dailymotion). Alla luce di questo quadro, la Commissione Ue intende riequilibrare le norme attualmente applicabili alle emittenti tradizionali, ai fornitori di video a richiesta e alle piattaforme per la condivisione di video, soprattutto per quanto riguarda la protezione dei minori.

Le proposte della Commissione Ue si basano sugli esiti della valutazione della direttiva SMA condotta nel 2010.

Piattaforme responsabili

Le piattaforme che organizzano e classificano grandi quantità di video dovranno tutelare i minori da contenuti nocivi (come la violenza e la pornografia) e proteggere tutti i cittadini dall'incitamento all'odio. Inoltre, la Commissione Ue inviterà tutte le piattaforme per la condivisione di video a collaborare nell'ambito dell’Alleanza per una migliore tutela dei minori online, al fine di elaborare un codice di condotta per il settore.

Autorità di regolamentazione

Con la direttiva riveduta le autorità di regolamentazione saranno realmente indipendenti dai governi e dall'industria. I regolatori nazionali del settore audiovisivo non si occuperanno semplicemente di autoregolamentazione, ma avranno il potere di far rispettare le norme, che, a seconda di quanto previsto dalla legislazione nazionale, potranno anche comportare delle sanzioni.

Il ruolo del gruppo dei regolatori europei per i servizi di media audiovisivi, costituito da tutti i 28 regolatori nazionali del settore, sarà definito nella normativa dell'Ue. Il gruppo valuterà i codici di condotta di coregolamentazione e fornirà consulenza alla Commissione europea.

Creatività Ue

Attualmente le emittenti televisive europee investono circa il 20% delle loro entrate in contenuti originali e i fornitori di servizi a richiesta meno dell'1%. La Commissione Ue vuole che le emittenti televisive continuino a riservare almeno metà del tempo di trasmissione alle opere europee e obbligherà i fornitori di servizi a richiesta a garantire almeno il 20% di opere europee nei loro cataloghi.

Emittenti televisive

Con la revisione della normativa i telespettatori, oggi sommersi dagli annunci pubblicitari, potranno passare a offerte di contenuti online senza pubblicità. La direttiva riveduta, infatti, offrirà alle emittenti più flessibilità su quando trasmettere gli annunci: il limite complessivo del 20% del tempo di trasmissione è mantenuto tra le 7 e le 23, ma invece degli attuali 12 minuti all’ora, le emittenti possono scegliere più liberamente quando trasmettere gli annunci nel corso della giornata.

Le emittenti e i fornitori di servizi a richiesta avranno maggiore flessibilità per l'inserimento di prodotti e la sponsorizzazione, continuando a mantenere i telespettatori informati.

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Photo credit: akasped via Foter.com / CC BY

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