Come sta andando il Piano Nazionale Complementare al PNRR?

Piano nazionale complementare - Foto di Gerd Altmann da PixabayIl Piano nazionale per gli investimenti complementari (PNC) vale più di 30 miliardi e mezzo di euro e serve a finanziare specifiche azioni che integrano e completano il PNRR. Come procede il raggiungimento degli obiettivi? Facciamo il punto.

Lo stato di attuazione del PNRR secondo l'Ufficio parlamentare di Bilancio 

Di Piano Complementare si parla poco, benché si tratti di uno strumento legato a filo doppio al PNRR. 

Il PNC, acronimo di Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR, è lo strumento che integra, con risorse nazionali, gli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, per 30,6 miliardi di euro. Uno strumento che, essendo agganciato al PNRR, ha la stessa vita utile: i fondi, cioè, sono relativi al periodo che va dal 2021 al 2026. 

Non solo. La realizzazione del PNC, con il completamento degli interventi previsti, costituisce un obiettivo del PNRR in quanto si dovrà dimostrare, entro il secondo trimestre 2025, la migliorata capacità di spesa delle risorse in conto capitale e un significativo assorbimento delle risorse del PNC.

Cosa prevede il Piano nazionale complementare?

Il Piano nazionale per gli investimenti complementari si compone di 30 programmi di cui 24 “esclusivi”, ovvero finanziati dal solo PNC, per un importo di 19,3 miliardi di euro e 6 programmi cofinanziati da PNC e PNRR, per un importo di 11,2 miliardi. 

Le amministrazioni titolari degli interventi hanno il compito di individuare obiettivi iniziali, intermedi e finali dei progetti e le tempistiche entro cui tali obiettivi devono essere raggiunti (come previsto dal decreto MEF del 15 luglio 2023), con la previsione della revoca del finanziamento in caso di mancato rispetto delle stesse ma anche di meccanismi premiali per le Amministrazioni che riportino i migliori dati di impiego delle risorse.

Come sta andando il Piano Nazionale Complementare al PNRR?

A fare luce in parte sull’andamento del PNC è un report della Ragioneria Generale dello Stato che misura adempimenti e attività al 30 settembre 2023

Il report, vale la pena sottolinearlo, riporta lo stato di avanzamento degli obiettivi e degli adempimenti al terzo trimestre 2023 per i programmi previsti dal PNC; ma anche per i programmi che non presentano obiettivi per tale trimestre, la Ragioneria fornisce lo stato di avanzamento del programma in relazione all’obiettivo immediatamente precedente. 

Per rispondere alla domanda iniziale, come sta andando il Piano nazionale complementare? Non benissimo. Innanzitutto per mancanza di dati certi.

Guardando ai 24 programmi finanziati dal PNC, a settembre 2023 risultano censiti a sistema 4.450 interventi identificati da codice unico di progetto (CUP) con associato un finanziamento di circa 16,27 miliardi di euro, raggiungendo dunque una copertura di monitoraggio del finanziamento dei programmi del PNC di circa l’89%.

Tuttavia, nota la Ragioneria dello Stato, “continua a persistere un basso livello di alimentazione dei dati presenti nel sistema di monitoraggio, dovuto al non corretto adempimento da parte dei soggetti attuatori”.

Entrando nel merito, al 30 settembre 2023 il decreto MEF del 15 luglio 2021 (che ha individuato per i 24 interventi e programmi del PNC gli obiettivi iniziali, intermedi e finali) ha previsto 10 obiettivi per i programmi finanziati dal PNC, ripartiti tra tre dicasteri: Infrastrutture e Trasporti (5), Salute (3) e Giustizia (2). 

“In via generale si conferma, rispetto alla situazione registrata nei trimestri precedenti, la tendenza all’incremento dei ritardi nel rispetto delle scadenze”, si legge nel report. Nel dettaglio il 45% degli obiettivi del terzo trimestre 2023, infatti, risulta non conseguito. 

Tra gli obiettivi fissati al terzo trimestre 2023 non conseguiti, spiega il report, i progetti di upgrading e retrofit delle navi, l’acquisto di navi a basse emissioni per lo Stretto di Messina, il progetto strade sicure e la messa in sicurezza e implementazione di un sistema di monitoraggio dinamico per il controllo da remoto di ponti e viadotti.  

Ma come dicevamo sopra, il report fornisce anche una fotografia dello stato di avanzamento di tutti gli obiettivi, non solo di quelli previsti per il terzo trimestre 2023.

Emerge così che tra gli obiettivi ancora non centrati figura anche la Strategia Nazionale Aree Interne. Il MIT, l’amministrazione titolare della misura, ha riscontrato le condizioni per procedere al definanziamento per gli interventi che non hanno rispettato le tempistiche. In particolare, nel sistema di monitoraggio per 531 CUP non si hanno informazioni sull’ultima fase procedurale effettiva. Le informazioni disponibili riguardano 216 CUP. Sui 747 CUP complessivi (di cui 9 chiusi) risultano bandi di gara per 271 CUP, il 36,2% del totale, cui corrisponde un finanziamento PNC di circa 68,04 milioni di euro. Dei rimanenti 231,96 milioni non sono invece disponibili informazioni sulla banca dati. 

Tra gli obiettivi parzialmente conseguiti risultano, tra gli altri: 

  • Ecosistemi per l’innovazione al Sud in contesti urbani marginalizzati: sottoscritte 18 convenzioni (con CUP) per complessivi 244,24 milioni di euro. Per circa il 60% dei 18 interventi è stato comunicato l’avvio dei lavori, mentre non risultano CIG per interventi che ammontano a 90,18 milioni di euro. Non risultano invece stipulate convenzioni per un importo pari a 105,76 milioni di euro;
  • Accordi per l'Innovazione: il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, titolare della misura, ha comunicato che sono stati emanati decreti di concessione per 498,93 milioni euro a fronte della sottoscrizione di accordi per un valore di 977 milioni di euro. Per 23 milioni di euro non risultano accordi stipulati. Si riscontrano in ogni caso disallineamenti rispetto alle risultanze del sistema di monitoraggio;
  • Contratti di filiera e distrettuali per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo: a fine settembre è stata approvata la graduatoria per il settore forestale, contenente 62 programmi ammessi, di cui i primi 12 finanziabili con le risorse PNC (10 milioni di euro). A fronte dell’obiettivo di 46 contratti, risultano sottoscritti: 11 contratti di distretto e 14 contratti di filiera a valere sullo scorrimento del quarto bando per un importo complessivo di 135,41 milioni euro.

Passiamo ora ai 6 programmi “cofinanziati”, quelli cioè che prevedono un cofinanziamento da parte di PNC e PNRR. A settembre 2023 risultano 622 CUP per un totale complessivo di 899,44 milioni di euro, con una copertura di monitoraggio delle risorse finanziarie pari all’8%. 

In questo caso, per quanto riguarda gli obiettivi da centrare il riferimento normativo è un altro: il decreto MEF del 1° agosto 2022 che fissa appunto gli obiettivi iniziali, intermedi e finali dei programmi cofinanzati. Alla scadenza del 30 settembre 2023 si prevedono 2 obiettivi: il primo riguarda l’intervento “Servizi digitali e cittadinanza digitale” e risulta centrato, il secondo riguarda i “Piani urbani integrati” e risulta parzialmente conseguito. 

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

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