Fondo di solidarietà UE: in arrivo quasi 95 milioni per l’alluvione in Emilia-Romagna

Alluvione Emilia-Romagna maggio 2023 - Foto di Pixabay da PexelsLa Commissione europea ha adottato la decisione di versare all'Italia un anticipo di 94,7 milioni di euro per alleviare l'onere finanziario causato dalle devastanti alluvioni che hanno colpito l'Emilia-Romagna a maggio 2023. Si tratta di un sostegno finanziario proveniente dal Fondo di solidarietà dell'Unione europea (FSUE).

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Il Fondo di solidarietà dell'Unione europea (FSUE) nasce in seguito alle gravi inondazioni che hanno colpito l'Europa centrale nel 2002 e mira a sostenere finanziariamente gli Stati membri e i Paesi impegnati nei negoziati di adesione all'UE in caso di gravi catastrofi naturali ed emergenze sanitarie, in solidarietà con le regioni colpite.

Negli anni il nostro Paese ha fatto ricorso al Fondo in diverse occasioni, tra cui le quattro ondate successive di terremoti che hanno colpito Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio, fra il 2016 e il 2017, così come per l'alluvione che ha colpito la Regione Marche tra il 15 e il 16 settembre 2022. A questa lista si aggiungono i fondi stanziati da Bruxelles per gli eventi alluvionali verificatisi in Emilia-Romagna a maggio 2023.

Il Fondo di solidarietà UE per l’alluvione Emilia-Romagna del 2023

Il pagamento anticipato fa seguito alla richiesta di sostegno del FSUE presentata dall'Italia il 24 luglio, spiega una nota di Bruxelles, e aiuterà le autorità italiane a ripristinare le infrastrutture chiave, a finanziare i servizi di salvataggio, ad attuare misure per proteggere il patrimonio culturale della regione, nonché a finanziare la pulizia generale.

Come è noto, la catastrofe ambientale dello scorso maggio è stata innescata da una quantità di pioggia mai vista, caduta in poche ore, che ha impattato sui terreni pedecollinari e montani, travolgendo a valle circa 47 milioni di metri cubi di terreno franato (con una massa totale di 85 milioni di tonnellate). Di cui si stima che circa il 20-30% sia finita dentro il reticolo fluviale (circa 17-25 milioni di tonnellate di terreno), su oltre 50 corsi d’acqua principali, dalla provincia di Reggio Emilia alla Romagna, più il reticolo idrografico minore, pedecollinare e montano. 

"I cambiamenti climatici stanno aumentando la frequenza e l'impatto delle catastrofi naturali. L'assistenza del FSUE è necessaria ora più che mai per alleviare i costi sociali, economici e ambientali causati da questi eventi. Siamo al fianco di coloro che sono stati colpiti dalle alluvioni in Emilia-Romagna e, con i fondi del FSUE, contribuiremo a superare le perdite materiali causate dal disastro e a dare ai cittadini una rinnovata speranza per il futuro", ha affermato la commissaria per la Coesione e le riforme Elisa Ferreira.

L'anticipo verrà effettuato nei prossimi giorni, mentre il saldo è previsto nel 2024. L'importo totale dell'assistenza è soggetto alla disponibilità di bilancio, poiché l'entità e la frequenza dei disastri naturali negli ultimi anni ha gravemente intaccato i finanziamenti disponibili a valere sul FSUE. 

Per questo motivo, a giugno la Commissione europea ha proposto di aumentare il massimale dello strumento speciale "Riserva di solidarietà e per gli aiuti d'emergenza" (SEAR) nel contesto della revisione di medio termine del quadro finanziario pluriennale (QFP). I 2,5 miliardi di euro extra proposti dovranno essere ripartiti tra i due strumenti del SEAR - il FSUE e la Riserva per le emergenze e gli aiuti (EAR) - durante i restanti quattro anni di programmazione del QFP 2021-27.

Gli interventi di rigenerazione post alluvione

La Regione Emilia-Romagna, d’intesa con la struttura commissariale, prosegue il lavoro di ricostruzione attraverso l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, con una ulteriore stagione straordinaria di cantieri che vede impegnati anche i Consorzi di bonifica, insieme agli Enti locali e agli altri enti attuatori.

Dopo l'avvio delle opere più urgenti (le cosiddette "somme urgenze") subito dopo l’alluvione di maggio, è stato attivato il 10 novembre scorso un nuovo piano con altri 120 cantieri - per oltre 100 milioni di euro - per la messa in sicurezza dei fiumi, compresa la rimozione dei materiali trasportati all’interno dei corsi d’acqua. Interventi necessari, da realizzare in tempi accelerati, a tutela delle persone e delle comunità, in particolare nelle aree colpite, le più esposte.

A questo si aggiungono i lavori della programmazione dei fondi PNRR, FESR e FSC, oltre quelli a diretto finanziamento regionale: in totale, le tre le linee d’azione porteranno ad oltre 430 interventi per più di 360 milioni di euro, tra quelli già conclusi, in cantiere o previsti per i prossimi due anni.

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