Contratti di sviluppo: dai nuovi Accordi, investimenti per oltre 80 milioni di euro

Industria alimentare - Foto di PublicDomainPictures da PixabayIl ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha autorizzato la sottoscrizione di tre Accordi di sviluppo per la realizzazione di investimenti in stabilimenti produttivi localizzati in Veneto, Molise e Campania.

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Parte della più ampia disciplina dei Contratti di sviluppo, gli Accordi di sviluppo sono una procedura dedicata a programmi di grandi dimensioni, con investimenti previsti per almeno 50 milioni di euro (20 milioni di euro nel caso del settore della trasformazione dei prodotti agricoli), che in virtù della loro particolare rilevanza strategica beneficiano di una corsia preferenziale di accesso alle risorse, di un'accelerazione delle tempistiche e della possibilità di coinvolgere le amministrazioni dei territori interessati.

Gli ultimi Accordi di sviluppo autorizzati dal ministro Urso, e ora passati alla fase delle istruttorie e della sottoscrizione dei Contratti di sviluppo con Invitalia, riguardano gli stabilimenti di Fabbrica Italiana Sintetici in Veneto e Molise e di Rummo e Brunella in Campania.

Accordi di sviluppo per 80 milioni di euro in Veneto, Molise e Campania

Nello specifico, il primo Accordo di sviluppo è diretto a sostenere gli investimenti programmati dalla società F.I.S. - Fabbrica Italiana Sintetici S.p.A. negli stabilimenti di Montecchio Maggiore e di Lonigo, in provincia di Vicenza, in Veneto, e di Termoli (CB), in Molise.

Gli interventi riguarderanno il debottleneking, il miglioramento delle buone pratiche di fabbricazione e la gestione dei reflui acquosi nel sito di Montecchio Maggiore, l’aumento della capacità produttiva con conseguente adeguamento degli impianti nel sito di Lonigo e il potenziamento dello stabilimento di Termoli mediante l’installazione e l’avvio di 5 nuove linee multipurpose. Oltre a rafforzare l’azienda sui mercati esteri, con ricadute positive per la filiera e per l’indotto, si attende un impatto positivo anche in termini occupazionali, con 146 nuove assunzioni previste.

Complessivamente il programma di sviluppo vale 168,6 milioni di euro, di cui 10 milioni per gli investimenti diretti all'incremento della digitalizzazione dei processi produttivi, e sarà sostenuto dal Mimit con contributi a fondo perduto per un importo di quasi 30 milioni di euro.

Il secondo Accordo di sviluppo, invece, consentirà l’ampliamento degli stabilimenti Rummo di Benevento, storica impresa di produzione di pasta.

Il progetto prevede la realizzazione di due nuove linee produttive in un nuovo capannone da 10 mila metri quadrati, l’ampliamento dei magazzini e l’efficientamento della logistica. Oltre agli investimenti in macchinari e impianti tecnologicamente avanzati, in linea con il Piano Nazionale Industria 4.0, il programma di sviluppo opera a supporto della strategia aziendale di consolidamento della filiera, attraverso la stipula di accordi con rappresentanze del mondo agricolo e PMI nel settore del grano e delle patate. Atteso un impatto positivo anche sul piano dell'occupazione, con 30 nuove assunzioni previste.

A fronte di un investimento complessivo pari ad oltre 51,8 milioni di euro, il Mimit interviene con agevolazioni per 30,7 milioni di euro, di cui 12,5 milioni in forma di contributo a fondo perduto e 18 milioni mediante finanziamenti agevolati. Previsto anche un contributo a fondo perduto della Regione Campania, per un importo di 3,4 milioni di euro.

L'ultimo Accordo, infine, riguarda la realizzazione entro il 2026 di un nuovo stabilimento della Brunella srl, azienda specializzata nella lavorazione di pomodoro, a Nocera Inferiore (SA) per la produzione di conserve.

Il programma di sviluppo prevede la riqualificazione di uno stabilimento dismesso e la realizzazione di un piano di ricerca e sviluppo finalizzato alla messa a punto di nuovi prodotti in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli. Obiettivo del progetto è anche il consolidamento della filiera, utilizzando pomodori provenienti esclusivamente da fornitori campani e pugliesi e creando un nuovo marchio comune con fornitori e associazioni agricole locali per sostenere la valorizzazione e qualificazione della produzione locale. L'impatto stimato è un incremento del 50% dei ricavi da esportazione, mentre in termini di occupazione sono previsti 40 nuovi addetti.

La spesa complessiva è in questo caso pari a 27,1 milioni, con agevolazioni a carico del Mimit per un totale di 15,8 milioni, di cui 11 milioni a fondo perduto e 4,8 milioni con finanziamenti agevolati, cui si aggiunge l'integrazione della Regione Campania con contributi a fondo perduto per un importo di 1,7 milioni di euro.

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