Sisma Centro Italia: come procede la ricostruzione

Photocredit: Angelo Giordano da PixabayIeri il Commissario straordinario per il sisma del 2016 ha pubblicato un’anticipazione dei dati sul livello di ricostruzione pubblica e privata finora realizzata. 

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Sono oltre 70 i comuni italiani che hanno subito danni nel corso del terremoto del centro Italia che a più ondate, tra il 2016 e il 2017, ha colpito Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.

Dopo l’ultimo rapporto sulla ricostruzione pubblicato ad agosto 2019, ieri il Commissario Piero Farabollini ha anticipato alcuni dati del nuovo report che fotografa la situazione al 31 dicembre 2019 e che sarà pubblicato nei prossimi giorni. 

Lo scenario che emerge è stato dipinto con i dati forniti da Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio (questi ultimi in corso di aggiornamento) che, nel complesso, riportano di 184 i progetti esecutivi ultimati su 1.079 interventi previsti (Ordinanze 23 e 32, 33, 37 e 56).

Su questi, però, quelli  cantierati sono solo 156 (il 14,5% della previsione di intervento totale). Per oltre il 60% degli interventi (650), invece, la procedura di gara per l’affidamento della progettazione deve ancora essere avviata.

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La valutazione del Commissario sulla ricostruzione

Nel commentare i primi dati, Farabollini esprime un giudizio tutto sommato positivo sulla ricostruzione. Secondo il Commissario, infatti, “le maglie della rete che ha ingabbiato la ricostruzione cominciano ad allentarsi grazie al lavoro costante e puntuale fatto nell’ultimo anno dal Commissario in totale collaborazione con Governo, Parlamento e territori. In settimana - ha aggiunto Farabollini - pubblicheremo il dettaglio dei dati dove, per la privata e le scuole ordinanza 14, è evidente che, al di là di fake news e strumentalizzazioni, abbiamo più che smosso le acque dimostrando che siamo sulla strada giusta”.

Particolarmente incoraggiante, secondo il Commissario, è ad esempio il trend per la ricostruzione che riguarda le Marche “dove emerge che i marchigiani vogliono tutt’altro che rinunciare ai loro borghi per trasferirsi sulla costa. Dalla regione con il tasso più alto di danneggiamento, nell’ultimo trimestre del 2019 si è registrato un incremento del 470% delle RCR presentate per danni lievi e ad un +138% di quelle per danni gravi” ha detto Farabollini.

Un’ulteriore scossa positiva alla ricostruzione è venuta anche dal nuovo decreto sisma approvato in autunno che, grazie alle proroghe, consente “ai professionisti di presentare, unitamente al progetto, la scheda periziata”. In questo modo si “dovrebbero definire una volta per tutte la stima del danno sbloccando le circa 10.000 schede Fast ancora nel limbo” ha aggiunto il Commissario.

Il nodo dolente della ricostruzione - oltre al tema delle seconde case - restano i Comuni. “Emerge chiaramente - afferma infatti Farabollini - che i Comuni non sono adeguatamente organizzati per gestire le attuali procedure e non solo per la quantità del personale a disposizione, ma soprattutto per la sua tipologia ed il know-how. Su questo fronte, quindi, l’obiettivo è quello di continuare a lavorare assieme, per rendere il più semplici possibili le procedure da seguire”. 

Abruzzo

Sfogliando le pagine del report, si possono leggere i dati anche sulle singole regioni. Cominciando dall’Abruzzo, i comuni terremotati sono 23, dove vivono poco più di 103 mila persone. Un pezzo di territorio in cui trovano posto però oltre 700 mila abitazioni di cui il 33% è costituito di seconde case.

Per quanto riguarda la ricostruzione privata, sulla base dei valori al 31 dicembre 2019, le richieste di contributo presentate sono state 1.768, di cui 580 sono in lavorazione.

Per quanto attiene invece la ricostruzione pubblica, i dati differiscono a seconda del tipo di edificio:

  • Sul totale dei 17 interventi che riguardano le scuole, solo 2 sono stati completati. La maggior parte (12 interventi) sono in fase di “procedura di gara progettazione avviata”, mentre 3 sono stati già affidati (incarico di progettazione) e 2 hanno il progetto esecutivo completato;
  • Gli interventi programmati che riguardano le chiese, invece, sono in tutto 24. Di questi 18 sono già in lavorazione, mentre per gli altri il livello è quello dell’attuazione;
  • Delle 70 opere pubbliche programmate, ad oggi nessuna è stata completata, mentre sono 39 quelle per cui è stata avviata la procedura di gara per la progettazione.

Lazio

Analogamente a quanto fatto per l’Abruzzo, l'abstract pubblicato ieri riporta i dati della ricostruzione anche per la Regione Lazio. I 15 comuni laziali terremotati ospitano poco più di 72mila persone e circa il 18% di seconde case.

Scorrendo le pagine del rapporto, emerge che le richieste di contributo per la ricostruzione privata presentate al 31 dicembre 2019 sono state in tutto 951, di cui 413 in lavorazione.

Sul fronte della ricostruzione pubblica, invece, la situazione è la seguente:

  • Dei 15 interventi programmati per le scuole, anche in questo caso quelli completati sono stati due, mentre i restanti sono stati avviati.
  • Per quanto riguarda le chiese, invece, gli interventi da realizzare sono in tutto 18 e, ad eccezione di uno, sono stati tutti avviati (di questi 11 sono già in lavorazione).
  • Numeri più grandi attengono, invece, al resto delle opere pubbliche che sono in tutto 204. Di questi, quelle avviate finora sono 79, mentre per ora nessuna è stata completata, mentre sono solo 4 i lavori in esecuzione.

Marche

Con i suoi 83 comuni terremotati, le Marche sono la regione con il numero maggiore di comuni colpiti dal sisma del 2016, dove vivono oltre 348 mila persone e dove le seconde case sono il 23% del totale.

In tale contesto, le richieste di contributo per la ricostruzione privata finora inviate sono state 7.314, di cui quelle in lavorazione sono 4.271.

  • Per quanto riguarda gli interventi pubblici, quelli relativi alle scuole sono in tutto 47, di cui 6 sono stati completati e 25 sono stati avviati;
  • Gli interventi che interessano le chiese, invece, sono 86;
  • Mentre le opere pubbliche prevedono la realizzazione di 420 interventi di cui oggi quelli avviati sono in tutto 52.

Umbria

Come nel Lazio, anche in Umbria i comuni terremotati sono stati 15 che, in questo caso, ospitano poco più di 57mila persone e vedono la presenza del 20% di seconde case. Rispetto al Lazio, però, le richieste di contributo per la ricostruzione finora presentate sono stati 1.779, di cui 936 in lavorazione.

Sul versante della ricostruzione pubblica la situiazione, invece, è la seguente:

  • Dei 23 interventi programmati sulle scuole, quelli realizzati finora sono stati tre, mentre una è stata la rinuncia;
  • Per quanto concerne le chiese, gli interventi programmati per la messa in sicurezza sono in tutto 32 e quasi tutti (30) sono stati avviati;
  • Gli interventi programmati per la ricostruzione delle opere pubbliche, invece, sono 144, ma quelli avviati sono 51.

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> Consulta l'abstract del rapporto

Photocredit: Angelo Giordano da Pixabay

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