Unioncamere: economia del mare in crescita

Trabocchi - foto di DavyLandman Nonostante la crisi economico-finanziaria degli ultimi anni, l’economia del mare è cresciuta in Italia. E’ quanto emerge dal 3° rapporto Unioncamere sull’economia marittima.

Il rapporto, presentato a Gaeta durante gli Stati generali delle Camere di commercio, porta alla luce dati significativi sulla crescita registrata nel periodo 2009-2013 nel settore dell’economia marittima.

Sul fronte dell'occupazione il numero dei posti di lavoro è aumentato di 24.300 unità (+3,1%), grazie anche all’impulso derivante dalle attività di ricerca e tutela ambientale assieme alla componente turistica. Sul fronte delle imprese, invece, nel triennio 2011-2013 il tessuto imprenditoriale è aumentato di 3.500 unità (+2%), in controtendenza rispetto al resto dell’economia (-0,9%).

Le imprese si concentrano nei settori:

  • turismo marino (55,7%),
  • filiera ittica (18,9%),
  • filiera cantieristica (15,7%).

L’economia del mare, evidenzia il rapporto, ha inoltre un effetto moltiplicatore sugli altri settori produttivi. Per ogni euro prodotto da questo settore, infatti, se ne attivano altri 1,9 nel resto dell’economia.

In valori assoluti questo significa che, dal 2009 al 2013, l’intera filiera ha generato 118,9 miliardi di euro di valore aggiunto, pari all’8,5% dell’economia complessiva.

Dal punto di vista geografico, l’effetto moltiplicatore dell’economia del mare cambia: è maggiore nelle regioni del Nord-Est e Nord-Ovest, soprattutto in Friuli-Venezia Giulia e Liguria.

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