Tajani: guardare ai mercati internazionali per risolvere il problema credito

tajani“Creare le condizioni per l’internazionalizzazione delle Pmi europee”. Secondo il commissario europeo all’Industria, Antonio Tajani, sarà questo uno dei principali obiettivi della sua direzione nel corso del prossimo anno: consentire alle imprese dell'UE di potenziare la loro presenza su altri mercati. Ma anche migliorare il loro accesso al credito tramite un ruolo diverso per la Banca centrale europea.

Il commissario Tajani parla a margine di un incontro sulla sicurezza nei giocattoli e sul marchio Ce. Un argomento che, secondo il commissario, è legato a filo doppio alla questione del mercato, perché “tutelando la qualità dei prodotti tuteliamo anche le nostre imprese”.

Come avviene per la marcatura unica, anche le emergenze attuali, in termini di mancanza di credito e di opportunità di business, vanno affrontate e condivise a livello europeo. “Serve una risposta più europea, non possiamo uscire dalla crisi se continuiamo ad agire a livello nazionale, in maniera sconnessa e non coordinata. Dobbiamo capire che non va tutelato l’interesse nazionale, ma l’interesse europeo”.

E per fare questo, al momento, occorre interessarsi soprattutto alla questione della crisi di liquidità che sta invadendo il nostro sistema. “Dobbiamo finalmente pensare a come rendere la Banca centrale europea più forte. Oggi la Bce ha come unica freccia le azioni che fanno leva sull’inflazione, sulla quantità di monetà immessa nel sistema. Da domani dobbiamo pensare a un suo ruolo più pervasivo, dobbiamo immaginare una Banca centrale che possa agire anche sul fronte della crescita e che assomigli, quindi, sempre più alla Federal reserve, la Banca centrale americana”. Questo anche per andare nella direzione di una “politica fiscale e finanziaria che sia finalmente armonizzata”.

Altra condizione risolutiva per il reperimento di maggiori fondi sarà, secondo Tajani, la creazione di titoli di debito comuni a più Paesi. “Bisogna rileggere il libro verde della Commissione. Gli strumenti da adottare sono i project bond ed eventualmente gli eurobond. Bisogna cominciare a coinvolgere più direttamente i cittadini europei nel reperimento di fondi. Come abbiamo fatto con le ultime prospettive finanziarie, ipotizzando un primo pacchetto di 10 miliardi di obbligazioni finalizzate alla creazione di infrastrutture”.

Infine, Tajani affronta la questione del finanziamento delle piccole e medie imprese. “Bisogna lavorare alla crescita dell’economia reale e del mercato interno. E questo, in una fase di difficoltà per l’Europa, significa anche pensare a un nuovo approccio all’internazionalizzazione”. In che senso? “Dobbiamo aiutare le nostre imprese a mantenere il cervello e il cuore in Europa ma, eventualmente, a trasferire all’estero una parte della loro produzione. Ho da poco terminato una missione in Brasile, Argentina e Uruguay, nella quale abbiamo chiuso accordi con parecchi governi. Sono pronti e disponibili ad accogliere le nostre imprese. E portarle lì sarà una delle nostre priorità nei prossimi mesi”.

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