Digitale: investimenti, regolamentazione e fiscalita' equa per futuro UE
In Europa, circa 250 milioni di persone utilizzano internet ogni giorno. Cifra indicativa di un'attitudine al digitale che, dalla fine degli anni '90 a oggi, ha visto le tecnologie e le loro applicazioni diventare parte integrante della nostra realtà quotidiana. Di tale rivoluzione e di come l'UE stia operando per affrontarne le sfide cruciali si è discusso all'High Level Conference "Shaping our digital future: the challenge of the digital revolution".
Durante la conferenza tenutasi il 25 aprile 2018 presso la sede del Parlamento europeo a Bruxelles - nel quadro dell’iniziativa "Il Parlamento dei cittadini" - legislatori, leader politici, esperti di digitale, rappresentanti dell'industria, colossi della tecnologia e altre parti interessate hanno discusso delle sfide e delle opportunità per gli europei di vivere in una società digitale, della necessità di mobilitare investimenti, promuovere innovazione e garantire un'economia di piattaforma online regolamentata, che porti benefici a imprese e consumatori, nell’ottica della tutela dei diritti dei cittadini.
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Una necessità, quella di regolamentare l’universo digitale, fondamentale soprattutto per esprimere tutte le potenzialità di crescita, occupazione, sviluppo tecnologico di questa rivoluzione. Sviluppo possibile solo in un clima di libertà che, nelle nostre democrazie liberali - sottolinea il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, che ha aperto la Conferenza insieme alla commissaria per la società e l’economia digitale Mariya Gabriel - deve essere sempre accompagnata dal senso di responsabilità.
Nel contesto di rapidissimo sviluppo delle applicazioni digitali, l’intervento normativo non è un freno allo sviluppo ma segno di tutela delle persone e del mercato, indispensabile per creare fiducia e fare da volano a investimenti, tecnologia e crescita.
Come per le grandi rivoluzioni tecnologiche del passato, trasformazioni di tale portata hanno bisogno di regole senza le quali i rischi si moltiplicano. E l’appello a aprire un dialogo - anche alla luce dei recenti fatti legati allo scandalo Cambridge Analytica sull’utilizzo illecito di dati personali al fine di influenzare risultati elettorali - è in prima istanza ai così detti "giganti del web", inclusi Facebook e Google.
Proprio su questi temi, nella dichiarazione congiunta sulle priorità legislative 2018/19, Parlamento, Commissione e Consiglio UE si sono impegnati a completare il Mercato Unico Digitale per adottare, entro questa legislatura, regole per garantire un alto livello di protezione dei dati personali e i diritti digitali di cittadini e imprese.
L’High Level Conference si è incentrata su quattro questioni principali, che sono state oggetto di dibattito:
1. Come investire per sbloccare la digitalizzazione, aumentare la competitività ed evitare un divario digitale (5G, High-Performance Computing, Artificial Intelligence, tema quest’ultimo su cui, nello stesso giorno, la Commissione europea a lanciato un pacchetto di misure).
Al Vertice di Tallinn del settembre scorso, le Istituzioni UE e i capi di Stato e di governo si sono impegnati per investire di più nel digitale, nella consapevolezza che solo insieme, in un mercato integrato del digitale con 500 milioni di utenti, si può sviluppare connettività 5G, lavorare sulla cyber sicurezza e sulla gestione di grandi quantità di dati. E il primo banco di prova della promessa di tale impegno è l’attuale discussione sul nuovo bilancio pluriennale UE.
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Anche se in maniera diversa da Stati Uniti e Cina, sottolinea la Commissaria Gabriel, l’UE deve essere leader nelle tecnologie che sono alla base della nostra capacità di competere e creare lavoro, dalla robotica, campo in cui l’Europa è già all’avanguardia, all’internet delle cose, dall’intelligenza artificiale all’Industria 4.0. Ma per far questo è necessario investire sulla ricerca e l’innovazione.
2. Come trarre vantaggio dalla ricerca e dall'eccellenza scientifica dell'UE per generare innovazioni digitali e facilitare la digitalizzazione dell'industria europea e promuovere innovazione basata su un facilità di accesso, uso e riutilizzo dei dati.
A febbraio, è stato approvato il nuovo regolamento sul geo-blocking che permette a tutti di accedere ai contenuti, ai beni e servizi online prodotti nell’Unione. Entro l’estate il Parlamento definirà nuove regole per la libera circolazione dei dati non personali garantendo la loro fruibilità, nel rispetto dei contenuti sensibili per pubblica sicurezza, anche se archiviati in altri Stati membri. Il Sesto Trilogo sul Codice delle Telecomunicazioni consentirà lo sviluppo di nuovi servizi, come per roaming, gestione delle frequenze o connettività locale.
3. Come affrontare sfide e opportunità per gli utenti dei servizi digitali nel contesto di nuove realtà digitali, nell’ottica di preservare la fiducia online e garantire la sicurezza e il rispetto della privacy per i cittadini e i consumatori europei.
Istruzione e Formazione. Un buon quadro di regole è indispensabile per creare fiducia e attirare investimenti, ma non basta per colmare il divario tra chi riesce a cogliere le opportunità dell’economia digitali e chi rischia di restarne fuori (dai giovani disoccupati alle imprese che vanno via per mancanza di competenze). Secondo il World Economic Forum il 65% dei bambini che entrano nella scuola primaria svolgeranno lavori legati alla rivoluzione digitale che oggi non esistono: in tale prospettiva, si rende necessaria una riforma del sistema educativo europeo nel suo complesso.
Privacy. Il 99% dei cittadini ha riscontrato notizie totalmente false diffuse dalle piattaforme. L’83% degli europei ritiene le fake news una minaccia per la democrazia. Ma non si tratta solo di una percezione: le piattaforme che si comportano come editori, con lauti ricavi da pubblicità, devono anch’esse essere responsabili dei contenuti e impedire la diffusione di pedo-pornografia, messaggi di propaganda terroristica, odio razziale, vendita illegale di armi, contraffazione o notizie palesemente false. Il recente scandalo Facebook-Cambridge Analytica richiama la politica al dovere ma offre ricorda anche che l’Ue è all’avanguardia in materia di rispetto della privacy.
Nella stessa giornata dell’High Level Conference, l’esecutivo Ue ha adottato un pacchetto di misure per contrastare le notizie false, migliorare la gestione dei dati, promuovere lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e la correttezza e trasparenza dei servizi online. Il 25 maggio invece entreranno in vigore nuove regole europee che garantiscono, tra l’altro, il diritto all’oblio, ad essere protetti dall’invio selvaggio di mail pubblicitarie, a sapere quando i dati personali sono stati violati e come vengono utilizzati.
4. Come garantire un'economia digitale a vantaggio delle imprese e dei consumatori, sostenuta da una fiscalità equa.
Una tassazione più equa è punto cruciale nella riflessione delle istituzioni europee sul digitale, proprio in un momento storico in cui i cittadini chiedono equità fiscale.
Si stima che la base imponibile nascosta da questi comportamenti sia di almeno 600 miliardi l’anno, con una perdita di entrate per i Paesi UE superiore ai 100 miliardi: con il sistema di risorse richiesto dal Parlamento, queste entrate consentirebbero di aumentare notevolmente il bilancio UE senza gravare sui cittadini.
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