Banche: Basilea 3, alleggeriti gli standard di capitalizzazione
Alleggerimento degli standard di Basilea 3, per venire incontro alle richieste dell'Unione europea e degli Stati Uniti. Il Comitato di Basilea, l’organizzazione internazionale che vigila sulla cooperazione tra banche centrali a livello globale, ha appena deciso di allentare la morsa dei nuovi standard per gli istituti di credito. In questo modo aumentano le possibilità che Commissione, Consiglio e Parlamento Ue deliberino a breve il recepimento degli standard in una direttiva.
Secondo l’accordo, i nuovi criteri di liquidità inizieranno ad essere implementati gradualmente a partire dal 2015, fino al 2019. Di fatto, quindi, lo spostamento in avanti porta tutto al 2019. Un salto notevole, se pensiamo che la partenza di Basilea 3 a pieno regime era originariamente schedulata all’inizio del 2015.
“E’ un chiaro impegno – dice il comunicato ufficiale – ad assicurare che le banche abbiano sufficiente liquidità per evitare che le banche centrali diventino il prestatore di prima istanza”. Di fatto, i nuovi requisiti partiranno con una copertura del 60% sul capitale della banche, che sarà elevata del 10% ogni anno fino al primo gennaio del 2019. “Questo approccio graduale è stato deciso per assicurare che il 'liquidity coverage ratio' sia introdotto senza creare scossoni all’organizzazione dei sistemi bancari nel finanziamento delle attività economiche”.
Il liquidity coverage ratio è un parametro che stabilisce quanto denaro liquido le banche devono avere a disposizione per fronteggiare eventuali crisi improvvise. Questo parametro viene fissato in proporzione al livello di capitalizzazione della banca. La sua entrata in vigore improvvisa avrebbe influito sulla capacità che le banche hanno di prestare denaro a banche e famiglie.
In aggiunta è stata ampliata la tipologia di asset che le banche possono includere nel cuscinetto. Non ci sarà solo denaro, ma azioni e titoli di credito garantiti. In questo modo sarà più semplice costituire le riserve. “L'accordo raggiunto oggi è un risultato molto importante - ha commentato Mervyn King, governatore della Banca d'Inghilterra -. Per la prima volta nella storia della regolamentazione, abbiamo uno standard minimo veramente globale per la liquidità delle banche”. Secondo King i nuovi standard di liquidità non potranno “in nessun modo ostacolare la capacità del sistema bancario globale di finanziare la ripresa”.
Alleggerendo al 60% i requisiti da soddisfare al primo gennaio 2015, le banche europee avranno infatti più denaro a disposizione. Secondo le prime stime, potrebbe trattarsi di 500 miliardi di euro di risorse, sottratte al fondo di liquidità, da inserire immediatamente nel circuito dell’economia reale.
L’impatto di quest’accordo, poi, dovrebbe essere pesante anche sul fronte politico. L’allentamento era stato sollecitato proprio da alcuni paesi europei (soprattutto la Spagna), che avrebbero trovato difficoltà ad applicare vincoli così stringenti. La pronuncia del Comitato di Basilea apre la strada a un accordo a livello europeo per il recepimento dei nuovi standard in una direttiva. Questo mese sono programmate, infatti, due riunioni, il 10 e il 15 gennaio. Commissione europea, Europarlamento e Consiglio dei ministri Ue discuteranno della nuova normativa. A queste condizioni gli ostacoli per la sua partenza dovrebbero essere davvero pochi.