CDP Venture Capital: nasce Farming Future, il polo di trasferimento tecnologico dell’AgriTech

Agritech - Foto di PublicDomainPictures da PixabayFarming Future è il polo nazionale di trasferimento tecnologico dell'agritech supportato da CDP Venture Capital insieme a ToSeed Partners. Obiettivo: trasformare le innovazioni più rivoluzionarie sviluppate nell’AgrifoodTech, un settore strategico per l’economia italiana, primo Paese in Europa nella produzione di prodotti agroalimentari di qualità.

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Farming Future nasce su iniziativa di CDP Venture Capital in collaborazione con To Seed ed è realizzato insieme 7 Università italiane.

Cos’è Farming Future?

Si tratta di un polo nazionale di trasferimento tecnologico interamente dedicato al finanziamento e al potenziamento imprenditoriale dei risultati delle attività di ricerca scientifica e industriale nell’ambito dell’Agrifood Tech

Obiettivo dell’iniziativa è quello di incentivare e sostenere l’approdo sul mercato delle invenzioni provenienti dai laboratori di eccellenza delle Università e dei Centri di ricerca italiani in un settore strategico per l’economia del nostro Paese, che è primo in Europa nella produzione di prodotti agroalimentari di qualità – il mercato contribuisce al 12% del PIL nazionale – e rappresenta il quarto Paese al mondo per numero di pubblicazioni scientifiche in Agricoltura e Scienze biologiche.

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Su cosa investe Farming Future?

Il focus di investimento di Farming Future sarà su progetti e startup con tecnologie innovative applicabili all’intera filiera agro-alimentare, dalla produzione (biotecnologie verdi, bioenergia e biomateriali, robotica, nuovi metodi di agricoltura) alla distribuzione (food safety and traceability, supply chain and logistics, tecnologie di processing e packaging, veicoli a guida autonoma per consegne alimentari).

Il polo di trasferimento tecnologico ha una dotazione target complessiva di circa 20 milioni di euro, di cui 10 milioni già stanziati dal fondo di Technology Transfer di CDP Venture Capital Sgr per investire nei prossimi 3 anni in più di 20 tecnologie in fase di prototipazione (investimenti POC) e in oltre 18 startup in fase di avvio (investimenti in fase seed). 

Gli investimenti POC saranno dedicati prevalentemente ai ricercatori facenti parte dai promotori scientifici del polo, mentre gli investimenti in fase seed saranno aperti all’intero sistema della ricerca italiano. 

I promotori scientifici di Farming Future sono l’Università Federico II di Napoli - che apporta al Polo le proprie competenze e le sinergie con il Centro Nazionale Agritech -  e altre primarie Università attive nel settore, tra cui l’Università di Padova, l’Università di Bologna, l’Università di Torino, l’Università di Milano, l’Università di Siena, l’Università della Tuscia e l’Università di Bari. Sono, inoltre, previsti accordi con corporate partners al momento in fase di finalizzazione. 

Non sono previsti solo capitali, ma anche il supporto ai ricercatori nel potenziamento imprenditoriale delle loro invenzioni. Farming Future mette infatti a disposizione dei progetti selezionati un programma di incubazione tecnica curato da To Seed Partners con l’intento di offrire un concreto supporto tecnico e di business ai team di ricerca delle Università (promotori scientifici), per aumentare la probabilità di successo del trasferimento delle loro competenze e tecnologie sul mercato. 

Anche per le startup selezionate a livello nazionale per gli investimenti seed, purché nate nell’ambito della ricerca scientifica, sarà consentito l’accesso ad un programma di Business Creation, sviluppato in collaborazione con partner internazionali di comprovato valore e finalizzato ad accelerare la generazione di metriche di mercato.

Farming Future Call to action

Foto di PublicDomainPictures da Pixabay

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