Dal decreto PNRR 3 nuove misure per la banda ultralarga

Banda ultralarga PNRR - Foto di George Dolgikh da PexelsL'obiettivo principale è accelerare la realizzazione degli interventi previsti dalla strategia nazionale per la banda ultralarga, con una serie di novità per le gare del Recovery plan dedicate alle infrastrutture digitali. Ecco cosa prevede la legge di conversione del dl PNRR ter, approvata ieri in via definitiva dalla Camera.

Cosa prevede il decreto PNRR 3?

Il decreto PNRR 3 (decreto n. 13 del 24 febbraio 2023) introduce una serie di semplificazioni normative, insieme ad interventi di natura economico-finanziaria, per velocizzare gli investimenti previsti dalla Strategia italiana per la banda ultralarga "Verso la Gigabit Society", in linea con le priorità individuate dal Comitato interministeriale per la transizione digitale (CITD) durante l'ultima riunione del 5 aprile.

Le misure del PNRR 3 per accelerare i lavori sulle infrastrutture digitali

La legge di conversione del decreto PNRR ter prevede diverse modifiche al Codice delle comunicazioni elettroniche (decreto legislativo n. 259 del 2003) per accelerare le procedure necessarie alla posa in opera delle infrastrutture a banda ultralarga.

Inoltre, per garantire la tempestiva e corretta esecuzione dei contratti d'appalto relativi alle gare PNRR per i Piani Italia a 1 Giga, Italia 5G backhauling e Italia 5G è consentita l'anticipazione del 20% del prezzo all'appaltatore, in linea con quando previsto dal Codice appalti.

Infine, per l'attuazione dei progetti Italia a 1 Giga e Italia 5G sono stanziati 100 milioni di euro per il 2023, per un anticipo al Ministero delle imprese e del made in Italy a valere sul Fondo di rotazione per le politiche UE, risorse che il medesimo Fondo potrà recuperare dalla Commissione europea in sede di rendicontazione.

Banda ultralarga: appalti PNRR in ritardo e due mesi per modificare la strategia nazionale

Adottata il 25 maggio 2021 dal CITD - presieduto dall'ex-ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao (governo Draghi) - la Strategia italiana per la banda ultralarga "Verso la Gigabit Society" individua gli interventi per la digital transition del paese, collegati al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

In termini di investimenti, la strategia italiana per la banda ultralarga si è tradotta in diverse gare d'appalto per la realizzazione di 5 piani - Italia a 1 Giga, Italia 5G, Scuole connesse, Sanità connessa, Isole Minori - necessari a dotare l'Italia di quelle infrastrutture digitali indispensabili per colmare il digital divide che sconta rispetto ad altri paesi UE (come ci ricorda puntualmente ogni anno il Digital Economy and Society (DESI) Index della Commissione UE) e a rispettare gli obiettivi fissati dal PNRR. Si tratta di un investimento complessivo di 6,7 miliardi di euro.

Dopo un inizio travagliato - alcune gare in prima battuta erano andate deserte - tutte le procedure d'appalto sono state aggiudicate (come ricostruito in questo articolo), sollevando tuttavia una serie di questioni, dal rincaro dei materiali alla mancanza di manodopera specializzata, fino ad arrivare al tanto dibattuto tema dei ritardi fronte Recovery plan.

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Proprio sul tema dei ritardi nell'attuazione del PNRR ha posto l'accento il successore di Colao, Alessio Butti che, in qualità di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica del governo Meloni, ha presieduto il 5 aprile la riunione del Comitato interministeriale per la transizione digitale.

Durante la riunione, Butti "ha messo in evidenza le criticità dei piani in corso, sottolineando la necessità di recuperare i ritardi ereditati attraverso interventi correttivi che possano assicurare il completamento dei progetti nei tempi previsti”, riportano fonti di stampa riprendendo la nota emessa a margine del CITD.

Inoltre, è stato istituito un gruppo di lavoro interministeriale che avrà due mesi di tempo per elaborare una proposta di revisione della strategia italiana per la banda ultra larga, da sottoporre poi al Comitato interministeriale per la transizione digitale e al Consiglio dei Ministri.

"Tale revisione avrà l’obiettivo di rilanciare il settore delle telecomunicazioni, favorire gli investimenti pubblici e privati, accelerare la realizzazione di infrastrutture 5G di nuova generazione, anche alla luce delle economie maturate nell’ambito del PNRR per i progetti legati alla banda ultralarga". Ricordiamo infatti che non tutte le risorse messe a bando con le 5 gare PNRR per le infrastrutture digitali sono state assegnate (come ricostruito in questo articolo).

Foto di George Dolgikh da Pexels

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