Agenzia Demanio, Piano industriale 2022-2026: in arrivo 2,1 miliardi di investimenti

Photocredit: Photo by asawin form PxHere - CC0 Public DomainAumento del valore del patrimonio immobiliare, riduzione della spesa per lo Stato, restituzione alla collettività di spazi più funzionali, aumento dell’efficienza energetica e della sicurezza sismica degli immobili e - in prospettiva - contributo all’emergenza abitativa. Sono i risultati a cui punta il Piano Strategico Industriale 2022-2026 dell'Agenzia del Demanio.

I bandi dell'Agenzia del Demanio per le concessioni demaniali

Come spiegato dal Direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme, in occasione del Rapporto 2023 dal titolo 'L’Italia e i suoi beni: il patrimonio immobiliare dello Stato al servizio della pubblica amministrazione, dei territori, dei cittadini e delle imprese', l'obiettivo dell'Agenzia è "investire in interventi che portino risultati concreti in termini economici, sociali e ambientali”. 

Per farlo il Demanio si è dotato di un Piano Strategico Industriale, il primo di un ente pubblico economico, che “si rivela uno strumento fondamentale di pianificazione e analisi, anche attraverso modelli predittivi e indicatori specifici per misurare i risultati delle attività, considerando l’attuale contesto, i fattori del cambiamento e gli obiettivi del PNRR e del REPowerEU”.

Cosa prevede il Piano industriale dell’Agenzia del Demanio?

“Il Piano Strategico Industriale - spiegano dall’Agenzia - prevede investimenti per 5,5 miliardi di euro entro il 2026, di cui 2,1 miliardi da realizzare e 3,4 miliardi di euro da avviare, riqualificando almeno 5 milioni di metri quadrati di immobili, secondo un’impostazione che si fonda su tre pilastri: centralità dell’utenza, innovazione e digitalizzazione, sostenibilità. L’aumento atteso del valore del patrimonio e dell’indotto sul territorio sono stimati rispettivamente in 2,2 miliardi e in 2,3 miliardi”.

L'obiettivo è di trasformare grandi complessi immobiliari in disuso in cittadelle e poli della giustizia, uffici pubblici, residenze universitarie, scuole, centri di ricerca per restituire alla Pubblica Amministrazione, ai territori e ai cittadini edifici e aree riqualificate in un’ottica di rigenerazione urbana e sostenibilità economica, sociale e ambientale.

Un ruolo cruciale è sicuramente svolto “dalla pianificazione a livello territoriale attraverso un’analisi della disponibilità di immobili e dei fabbisogni delle pubbliche amministrazioni, anche in termini di razionalizzazione degli spazi in uso, al fine di superare una visione frammentaria, ottimizzare l’utilizzo degli immobili e valorizzare gli stessi nel contesto urbano".

In questa visione - prosegue la nota ufficiale - si inseriscono i Piani Città, operazione iniziata a maggio di quest’anno, che rappresenta per l’Agenzia del Demanio un vero cambiamento di modello operativo, che mette a fattor comune le risorse disponibili per rispondere ai fabbisogni, reinterpretare e riusare quanto già costruito e restituire al territorio anche grandi aree, oggi inutilizzate.

I risultati dell’Agenzia del Demanio nel Rapporto 2023

In base al primo Rapporto stilato sul Piano industriale 2022-2026, i risultati sinora ottenuti sembrano piuttosto soddisfacenti.

“Secondo i dati riferiti alle convenzioni stipulate a oggi sono stati avviati complessivamente 529 interventi per 3,6 miliardi di euro, di cui 181 al Nord per un valore di 1,2 miliardi di euro, 169 al Centro per un valore di oltre un miliardo e 179 al Sud per un valore di 1,3 miliardi. L’accelerazione del processo di riqualificazione ha fatto registrare a giugno 2023 rispetto allo stesso mese del 2021 una forte crescita del numero degli interventi (+ 130), con un incremento dell’84% di valore degli investimenti, pari a +1,9 miliardi di euro".

Sul fronte della riduzione dei costi per lo Stato, nel 2022 rispetto all’anno precedente è stato ottenuto un risparmio per locazioni passive e costi di funzionamento di circa 30 milioni di euro annui che, per effetto del piano di investimenti si prevede raggiungerà circa 126 milioni di euro nel quinquennio 2022-2026.

Nel Rapporto vengono descritte, dunque, le iniziative avviate in tale direzione, tra cui la creazione di una Piattaforma Integrata del Demanio e la Carta d’Identità digitale dell’Immobile, che contiene i dati amministrativi, fisici e progettuali dell’edificio. Elemento necessario per gli interventi è la qualità della progettazione, garantita anche dall’adozione dei criteri del Building Information Modeling (BIM) e dei parametri ambientali, affinché gli immobili risultino autonomi dal punto di vista energetico ed efficienti nelle loro specifiche funzioni.

L’Agenzia del Demanio come attore contro l’emergenza abitativa

Il ruolo strategico dell’Agenzia è stato sottolineato anche dal Viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo.

Intervenendo durante la presentazione del Rapporto 2023, Leo ha infatti affermato che “in futuro si potrebbe anche pensare di destinare parte del patrimonio pubblico in disuso per cercare di attenuare l’emergenza abitativa”. Sul punto “serviranno approfondimenti tecnici” - ha precisato Leo. “Ma sono convinto che attraverso l’utilizzo della tecnologia potremo individuare le migliori soluzioni per ogni immobile, creando ulteriore valore sociale per l’intera comunità nazionale”.

I progettisti del Demanio gratis per le scuole del Sud

Sempre nell’ambito delle collaborazioni instaurate con i territori e con altri livelli della PA non sfugge l'iniziativa, lanciata qualche giorno fa dall’Agenzia, che ha deciso di mettere a disposizione, a titolo gratuito, le proprie competenze per le attività di progettazione, prestazione di servizi di ingegneria e architettura e assistenza tecnica da effettuare sugli immobili pubblici ad uso scolastico di competenza.

Tramite un avviso pubblico, infatti, le Province e le Città metropolitane delle regioni Campania, Basilicata, Puglia e Calabria potranno ricevere assistenza dalla Struttura per la Progettazione di beni ed edifici pubblici, la nuova Direzione tecnica dell’Agenzia del Demanio, inviando la propria manifestazione di interesse entro il 1 settembre 2023.

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