Agricoltura: in Gazzetta il decreto sulla condizionalità sociale PAC
Il decreto interministeriale contenente la disciplina del regime di condizionalità sociale nell'ambito della PAC, pubblicato in questi giorni in Gazzetta, è collegato al provvedimento adottato a dicembre dal CdM che introduce le nuove misure sanzionatorie sotto forma di riduzione dei pagamenti ai beneficiari dei fondi europei.
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Il decreto del 28 dicembre 2022, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 21 febbraio 2023, è stato approvato dal Ministero dell'Agricoltura di concerto con i Ministeri dell'Interno, della Salute e del Lavoro e contiene le norme per l’applicazione, a partire dal 1° gennaio 2023, della condizionalità sociale prevista dal PSP dell'Italia, il Piano strategico PAC 2023-27.
In pratica si tratta di un meccanismo che mira a contrastare lo sfruttamento dei lavoratori e il caporalato in agricoltura, subordinando l'accesso delle imprese ai pagamenti PAC al rispetto delle norme in materia di sicurezza e alla regolarità dei contratti di lavoro.
Il provvedimento è strettamente collegato al decreto approvato dal Consiglio dei Ministri il 9 dicembre scorso, che introduce le sanzioni, in forma di riduzione dell'importo dei pagamenti PAC, per chi non rispetta le regole.
Condizionalità sociale PAC e sanzioni sui pagamenti
In particolare, il decreto interministeriale del 28 dicembre 2022 istituisce, ai sensi dei Regolamenti UE 2021/2115 e 2021/2116, un sistema di flussi di dati relativi alle decisioni esecutive adottate dalle Autorità competenti – cioè Ispettorato nazionale del lavoro, Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, Ministero della salute e Regioni - a seguito dei controlli di competenza svolti nei confronti degli agricoltori e degli altri beneficiari che ricevono pagamenti PAC.
Le informazioni raccolte dalle Autorità competenti vengono poi fornite ad AGEA, che le mette a disposizione degli organismi pagatori riconosciuti nel territorio nazionale, in modo da consentire l'applicazione del meccanismo sanzionatorio di riduzione degli aiuti PAC nei riguardi dei beneficiari nei confronti dei quali sono state accertate in via definitiva violazioni della normativa. Meccanismo che è disciplinato dal provvedimento approvato il 9 dicembre dal Consiglio dei Ministri.
Le riduzioni degli importi e le esclusioni dagli aiuti previste sono determinate per garantire l’efficace tutela degli interessi finanziari dell’Unione, imponendo sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive, assicurando nel contempo un sistema di riduzioni o esclusioni modulate in funzione della gravità, portata, permanenza o ripetizione dell’inosservanza rilevata, nonché dell’intenzionalità dell’inosservanza constatata.
La nuova normativa introduce per la prima volta un sistema che integra il sostegno concesso ai beneficiari con l’obbligo di rispettare le norme relative ai rapporti di lavoro, sia come percettori dei pagamenti diretti che di pagamenti ambientali, per aree con vincoli naturali o altri vincoli specifici nell’ambito dello sviluppo rurale.
Si prevede inoltre una procedura di “ravvedimento operoso”, con riduzione delle sanzioni in caso di adempimento da parte del beneficiario, nei tempi indicati, agli obblighi nazionali in materia di legislazione sociale e di lavoro.
"Per la prima volta - ha spiegato il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida - coloro i quali si rendono responsabili di queste infrazioni non potranno essere destinatari degli aiuti economici e, in generale, dei benefici previsti dalla PAC".
Per approfondire: Come funzioneranno gli ecoschemi nel Piano strategico PAC