UE, in vigore la riforma del Patto di Stabilità

Ecofin - Copyright: European UnionDopo una sospensione straordinaria per rispondere prima al Covid e poi all'impatto della guerra in Ucraina e della crisi energetica, torna in vigore il Patto di Stabilità e Crescita. Dopo l'approvazione definitiva al pacchetto sulle nuove regole comuni di bilancio da parte del Consiglio dell'UE, approdano oggi in Gazzetta Ufficiale i tre atti legislativi che costituiscono la riforma. 

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Come anticipato nell'introduzione, la riforma del Patto di Stabilità e Crescita dell'Unione si compone di tre testi legislativi: un Regolamento relativo al coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri e alla sorveglianza sul bilancio (braccio preventivo); un Regolamento relativo ad accelerazione e chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (braccio correttivo); una Direttiva relativa ai requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri.

Successivamente al via libera definitivo del 29 aprile da parte del Consiglio dell'UE al pacchetto, i tre atti sono approdati in data odierna sulla Gazzetta Ufficiale europea, entrando in vigore sin dal giorno della loro pubblicazione in GUE. In questo modo sarà possibile applicare le nuove regole già nel 2025.

Questo tassello rappresenta l'ultimo passaggio di un lungo iter di approvazione della riforma della governance macroeconomica dell'Unione. Dopo l'intesa tra i 27 in occasione dell'Ecofin straordinario del 20 dicembre 2023 sull'intero pacchetto e il via libera della plenaria, il 17 gennaio scorso, alla posizione negoziale sul regolamento sulla sorveglianza di bilancio (sugli altri due testi il Parlamento ha solo un ruolo consultivo), sono partiti i triloghi tra le istituzioni UE, che si sono conclusi a fine febbraio 2024 con l'accordo politico tra Consiglio e PE sulla riforma del PSC. A questo ha fatto seguito il via libera da parte del Parlamento europeo, lo scorso 23 aprile, e successivamente l'ok da parte del Consiglio dell'UE all’accordo inter-istituzionale sulle nuove regole comuni di bilancio in data 29 aprile, rendendo effettivo il tutto in via definitiva.

Cosa prevede la riforma del Patto stabilità

L'obiettivo principale della riforma è garantire finanze pubbliche sane e sostenibili, promuovendo al tempo stesso una crescita costante e inclusiva in tutti gli Stati membri attraverso riforme e investimenti.

Nel formulare la sua proposta iniziale l'Esecutivo UE è partito dalla consapevolezza che la crisi Covid-19 e quella energetica collegata alla guerra in Ucraina hanno aumentato i livelli di indebitamento degli Stati membri, ma anche dalla convinzione che la risposta solidale dell'UE sia stata efficace nel contenerne l'impatto economico e che ci sia bisogno di continuare a sostenere gli investimenti nella transizione verde e digitale per rendere l'Unione più competitiva.

Nel corso dell'iter di approvazione della riforma del PSC, le istituzioni hanno sempre più ricercato un equilibrio tra regole quantitative e approccio specifico per Paese.

Per questo motivo, alla conferma della regola del 3% nel rapporto deficit/Pil e della regola del 60% per il rapporto debito/Pil è stato affiancato un quadro di sorveglianza dell'UE basato sui diversi livelli di rischio dei paesi, con un percorso di aggiustamento differenziato per ciascun paese, programmato su un orizzonte di quattro o cinque anni (in base alla durata della legislatura) prolungabili a sette, attraverso la definizione di Piani strutturali nazionali di bilancio a medio termine, che devono integrare obiettivi di bilancio, di riforma e di investimento (compresi quelli destinati ad affrontare gli squilibri macroeconomici ove necessario). 

Alla Commissione spetta valutare i Piani nazionali, poi adottati dal Consiglio in caso di valutazione positiva da parte dell'Esecutivo UE, mentre i paesi membri sono chiamati a fornire relazioni annuali per consentire il monitoraggio dell'attuazione e dei progressi compiuti. La base per definire il percorso di aggiustamento di bilancio e per attuare la sorveglianza di bilancio annuale è costituita da un unico indicatore: la spesa primaria netta, vale a dire la spesa soggetta al controllo di un governo.

Per ogni Stato membro con un disavanzo pubblico superiore al 3% del PIL o un debito pubblico superiore al 60% del PIL, la Commissione presenterà una "traiettoria di riferimento", previo dialogo preliminare facoltativo e fattuale tra gli Stati membri ed Esecutivo UE. 

Il negoziato tra i 27 sulla riforma si è concentrato anzitutto sulla definizione dei percorsi di aggiustamento, a fronte della richiesta dei paesi rigoristi di vincoli quantitativi precisi e stringenti. Il compromesso finale prevede:

  • per quanto riguarda il debito, una riduzione media annua dell'1% per i Paesi maggiormente indebitati come Francia e Italia (con rapporto debito/PIL superiore al 90%) e dello 0,5% per i paesi in cui il debito è più contenuto (tra il 60% e il 90%);
  • relativamente al deficit, conferma del tetto del 3% in rapporto al PIL, ma con un margine di salvaguardia, pari all’1,5% del PIL cui tendere al posto del precedente obiettivo a medio termine (0,5% del PIL in termini strutturali);
  • introduzione di un periodo transitorio, fino al 2027, in cui la Commissione terrà conto conto dell'aumento del peso degli interessi sul debito e quindi sarà possibile applicare uno "sconto" per limitare lo sforzo di aggiustamento richiesto agli Stati membri;
  • margine di deviazione dal percorso di aggiustamento concordato con la Commissione limitato, nella prima fase, allo 0,3% del PIL;
  • allungamento automatico del Piano di risanamento a 7 anni, in virtù degli impegni nella transizione green e digitale assunti con i PNRR;
  • trattamento separato della spesa per la difesa, come fattore mitigante rispetto all'entità della deviazione dai Piani di risanamento e quindi irrilevanti ai fini dell'avvio delle procedure per squilibri macro-economici eccessivi.

Gli Stati membri dovranno presentare i loro primi Piani nazionali entro il 20 settembre 2024.

Leggi la comunicazione della Commissione europea sulla governance economica

Leggi le proposte legislative sulla governance economica

Leggi il testo di compromesso

Patto di Stabilità e Crescita: i tre testi legislativi in Gazzetta Ufficiale UE

Regolamento (UE) 2024/1263 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2024, relativo al coordinamento efficace delle politiche economiche e alla sorveglianza di bilancio multilaterale e che abroga il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio

Regolamento (UE) 2024/1264 del Consiglio, del 29 aprile 2024, recante modifica del regolamento (CE) n. 1467/97 per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi

Direttiva (UE) 2024/1265 del Consiglio, del 29 aprile 2024, recante modifica della direttiva 2011/85/UE relativa ai requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

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