Energia – Mise, tempi brevi per incentivi rinnovabili e aiuti di Stato

Author: minina007 / photo on flickr

Incontro tecnico fra Mise e DG Concorrenza Ue per accelerare i tempi sui dossier più urgenti in materia di aiuti di Stato, con focus sull'energia

Il tavolo tecnico fa seguito all'incontro tra il Ministro Federica Guidi e la commissaria europea per la Concorrenza Margrethe Vestager del 10 settembre scorso: in quell’occasione la commissaria ha recepito le richieste del ministro Guidi di fissare una fitta tabella di marcia, con un confronto continuo tra gli uffici preposti, al fine di accelerare le decisioni in merito ai dossier legati al comparto dell’energia.

In particolare quelli relativi alla sicurezza del sistema elettrico delle isole, che il dicastero intende chiudere per metà ottobre, alle misure per le industrie energivore e il capacity market.

Nel mirino del dicastero anche il dossier relativo all'incentivazione delle energie rinnovabili: annunciato a maggio nel corso di un'audizione in Senato, il decreto per incentivare le rinnovabili diverse dal fotovoltaico è stato inviato ai Ministeri dell’Ambiente e delle Politiche Agricole e, ad oggi, attenderebbe solo il parere positivo del Mipaaf.

Dopo il via libera del Ministero guidato da Maurizio Martina, la palla passerà alla Conferenza unificata Stato-Regioni, il cui parere non è comunque vincolante, quindi alla Commissione europea, per la verifica del rispetto delle norme in materia di aiuti di Stato.

Il nuovo decreto, che era atteso prima della pausa estiva, dovrebbe essere pubblicato - dopo aver seguito l'iter descritto sopra - presumibilmente tra ottobre e novembre.

Cosa prevede il decreto incentivi alle rinnovabili non FV

Resta il tetto di 5,8 miliardi di euro stabilito nel decreto del 2012, ma vengono aggiornate lemodalità di calcolo.

Possono accedere ai meccanismi di incentivazione, previa iscrizione negli appositi registri:

  • gli impianti nuovi, integralmente ricostruiti, riattivati, se la relativa potenza non è superiore alla potenza di soglia;
  • gli impianti ibridi, la cui potenza complessiva non è superiore al valore di soglia della fonte rinnovabile impiegata;
  • gli impianti oggetto di un intervento di rifacimento totale o parziale, nei limiti di contingenti;
  • gli impianti oggetto di un intervento di potenziamento, qualora la differenza tra il valore della potenza dopo l’intervento e quello della potenza prima dell’intervento non sia superiore al valore di soglia vigente per impianti alimentati dalla stessa fonte.

Il decreto fissa inoltre i contingenti di potenza per i registri:

  • Eolico onshore: 60 MW;
  • Idroelettrico: 80 MW;
  • Geotermoelettrico: 30 MW;
  • Biomasse e Biogas: 112 MW;
  • Oceanica (comprese maree e moto ondoso): 6 MW;
  • Solare termodinamico: 10 MW.

per le aste:

  • Eolico onshore: 800 MW (100 in più rispetto al precedente decreto);
  • Eolico offshore: 30 MW (non previsto nel precedente decreto);
  • Geotermoelettrico: 20 MW (non previsto nel precedente decreto);
  • Solare termodinamico: 110 MW.

e per i rifacimenti (gli incentivi ai rifacimenti saranno assegnati con le modalità previste per i registri e non più per le aste, come prevedeva invece il decreto del 2012):

  • Eolico onshore 40 MW;
  • Idroelettrico: 30 MW;
  • Geotermoelettrico: 20 MW.

Nel testo precedente, figuravano nella lista degli interventi di rifacimento parziale e totale ammessi ai meccanismi di incentivazione anche quelli riguardanti le biomasse, escluse nella nuova versione.

Il testo indica anche un contingente massimo di 120,5 MW per le centrali a biomasse da riconversione degli ex zuccherifici, riservato a chi abbia ottenuto l’autorizzazione al 5 febbraio 2014. Livello più basso rispetto ai precedenti 135 MW previsti nella prima bozza di decreto.

Sono previsti incentivi ulteriori per impianti geotermici che utilizzano tecnologie avanzate. Cancellata dal nuovo testo l'esclusione dall'accesso agli incentivi per gli impianti alimentati dalla sansa vergine di oliva.

Prevista la pubblicazione di due bandi: il primo bando per richiedere al GSE l’iscrizione al registro informatico relativo alla fonte e alla tipologia di appartenenza dell’impianto; il secondo per la partecipazione a procedure pubbliche d’asta al ribasso, svolte in forma telematica, per la definizione del livello di incentivazione dell’energia elettrica prodotta.

Quanto alle tempistiche di pubblicazione dei bandi, le date inizialmente indicate nella prima bozza di decreto – entro il 30 settembre 2015 per l'iscrizione al registro, e entro il 30 ottobre 2016 per le aste – vengono eliminate nel nuovo testo, in cui si parla di tempistiche da definire quando si è in dirittura d'arrivo.

L’accettazione delle richieste di accesso ai meccanismi di incentivazione cessa 30 giorni dopo il raggiungimento del costo indicativo massimo degli incentivi di 5,8 miliardi o, in ogni caso, il 31 dicembre 2016.

Entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto, il GSE pubblica o aggiorna le procedure per l’effettuazione di interventi di manutenzione e ammodernamento degli impianti incentivati, inclusi ifotovoltaici, con le finalità di salvaguardare l’efficienza del parco di generazione e, al contempo, di evitare comportamenti che possano causare indebiti incrementi della spesa di incentivazione.

Link
Incentivi rinnovabili - critiche alla bozza di decreto
Tutti i regolamenti UE su fondi strutturali e aiuti di Stato

Photo credit: minina007 / Foter / CC BY-NC-ND

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