PNRR: cosa prevede la proposta di Programma nazionale per la gestione dei rifiuti (PNGR)
Il Ministero della Transizione ecologica pubblica il decreto di approvazione del Programma nazionale per la gestione dei rifiuti (PNGR), tra le riforme previste dal PNRR nell’ambito delle misure per l’economia circolare. Come funzionano i contratti di sviluppo PNRR per fotovoltaico, eolico e batterie
Il Recovery Plan prevede due riforme chiave per l’economia circolare, un settore di eccellenza per il Paese.
Da un lato c’è la Strategia Nazionale per l’Economia Circolare - che prevede, tra le altre, misure per l’ecoprogettazione, il mercato delle materie prime seconde, la riforma dei sistemi di Extended Producer Responsibility e incentivi per supportare l’utilizzo di materiali derivanti dal riciclo - dall’altro il Programma nazionale per la gestione dei rifiuti (PNGR).
Due progetti di riforma che il Ministero della Transizione Ecologica ha centrato entro la scadenza di giugno fissata dal Recovery attraverso la pubblicazione di altrettanti decreti.
Programma nazionale per la gestione dei rifiuti (PNGR): cos'è e cosa prevede
Si tratta di uno strumento di indirizzo per le Regioni e le Province autonome nella pianificazione della gestione dei rifiuti.
L’obiettivo del Programma, varato con decreto 257 del 24 giugno, è colmare il gap impiantistico, aumentare il tasso di raccolta differenziata e di riciclaggio per sviluppare nuove catene di approvvigionamento di materie prime seconde dal ciclo dei rifiuti, in sostituzione di quelle tradizionali e contribuire alla transizione energetica.
Il Programma ha un orizzonte temporale di sei anni (2022-2028), parte dal quadro di riferimento europeo e mira a orientare le politiche pubbliche ed incentivare le iniziative private per lo sviluppo di un’economia sostenibile e circolare.
Le Regioni e le Province autonome saranno poi tenute ad approvare o adeguare i rispettivi piani regionali di gestione dei rifiuti entro 18 mesi dalla pubblicazione del PNGR definitivo.
Il PNGR fissa una 5 macro-obiettivi:
A. ridurre il divario di pianificazione e di dotazione impiantistica tra le diverse regioni, perseguendo il progressivo riequilibrio socio-economico e la razionalizzazione del sistema impiantistico e infrastrutturale secondo criteri di sostenibilità, efficienza, efficacia, ed economicità per corrispondere ai principi di autosufficienza e prossimità;
B. garantire il raggiungimento degli obiettivi di prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio e recupero dei rifiuti e di riduzione dello smaltimento finale al minimo, come opzione ultima e residua, tenendo conto anche dei regimi di responsabilità estesa del produttore (EPR) per i rifiuti prodotti;
C. razionalizzare e ottimizzare il sistema impiantistico e infrastrutturale attraverso una pianificazione regionale basata sulla completa tracciabilità dei rifiuti e la individuazione di percorsi che portino nel breve termine a colmare il gap impiantistico mediante la descrizione dei sistemi esistenti con l'analisi dei flussi; sostenere la contestuale riduzione dei potenziali impatti ambientali, da valutare anche mediante l'adozione dell'analisi del ciclo di vita (LCA-Life Cycle Assessment) di sistemi integrati di gestione rifiuti;
D. garantire una dotazione impiantistica con elevati standard qualitativi di tipo gestionale e tecnologico, promuovendo una gestione del ciclo dei rifiuti che contribuisca in modo sostanziale al raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica;
E. aumentare la conoscenza ambientale e migliorare i comportamenti ambientali (inclusa la tutela dei beni culturali e paesaggio) per quanto riguarda il tema di rifiuti e l'economia circolare.
Il testo del Programma nazionale per la gestione dei rifiuti (PNGR)
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