Bruxelles a lavoro per la transizione energetica di pesca e acquacoltura
Fino al 5 dicembre è possibile partecipare alla call for evidence lanciata dalla Commissione europea per raccogliere il punto di vista dei portatori di interesse su una strategia per ridurre la dipendenza del settore ittico dai combustibili fossili che ne limitano la resilienza e la sostenibilità sociale, economica e ambientale.
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L'iniziativa dalla Commissione nasce dalla necessità di aumentare la partecipazione di pesca e acquacoltura agli obiettivi dell'European Green Deal e dalla constatazione degli effetti drammatici della dipendenza dai combustibili fossili del settore nel contesto della crisi energetica, con l'aumento dei prezzi del carburante, in particolare dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, che ha impedito a molte aziende di coprire i costi operativi.
Il risultato, spiega l'Esecutivo UE nella nota che accompagna la call for evidence sulla transizione energetica del settore ittico, è che una quota significativa della flotta peschereccia e delle imprese di acquacoltura rimane ormeggiata o inattiva e deve affidarsi alle misure anticrisi adottate dalla Commissione e dagli Stati membri.
Da qui la necessità di una strategia a più lungo termine che definisca il percorso del settore pesca e acquacoltura verso una transizione energetica dai combustibili fossili alle fonti energetiche pulite e rinnovabili, con l'obiettivo di conseguire la neutralità carbonica entro il 2050.
Cosa prevede la strategia per la transizione energetica di pesca e acquacoltura
Ciò che Bruxelles ha in mente non è una nuova politica o una normativa con nuovi obblighi per gli operatori del settore, ma un'iniziativa volta ad individuare e affrontare gli ostacoli finanziari, tecnici, di innovazione e di governance che si frappongono all'adozione delle tecnologie necessarie per la transizione energetica, coordinando gli sforzi dei portatori di interessi a livello di UE, nazionale e regionale.
La strategia dell'UE andrebbe quindi ad assistere il settore della pesca e dell'acquacoltura e i relativi portatori di interessi nella transizione energetica, in particolare nel passaggio a fonti energetiche pulite e rinnovabili e nella riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, con una tabella di marcia a breve, medio e lungo termine.
Quattro i fattori abilitanti principali che dovrebbero permettere l'attuazione della strategia e della relativa roadmap.
Anzitutto, l'impegno dei diversi portatori di interessi, che la Commissione intende coinvolgere attraverso un'ampia consultazione pubblica e istituendo un partenariato multilaterale per arrivare a una dichiarazione di impegni con la strategia e la tabella di marcia dell'UE per la transizione energetica nel settore. L'Esecutivo UE intende rafforzare anche la cooperazione a livello di bacino marittimo e macroregionale, promuovendo partenariati innovativi interregionali attraverso strategie di specializzazione intelligente e la piattaforma tematica di specializzazione intelligente dedicata all'economia blu sostenibile.
In secondo luogo, Bruxelles punta a superare le lacune in termini di conoscenze, tecnologie e innovazione, anche attraverso i dati dell'Osservatorio europeo dell'economia blu e mediante studi tecnico-economici e analisi costi-benefici e/o dell'efficienza degli interventi in termini di costi.
Serviranno poi sostegno finanziario adeguato, compresi orientamenti, strumenti e un meccanismo di assistenza per facilitare l'accesso ai finanziamenti pubblici e privati.
Infine, c'è il tema del rafforzamento delle competenze, attraverso la creazione di partenariati ad hoc nell'ambito del modello Pact for Skills, per avere una forza lavoro pronta alla green transition.
Tutti i soggetti interessati, compresi i pescatori, i produttori del settore dell'acquacoltura, i costruttori navali, i produttori di attrezzature, gli istituti di ricerca, i fornitori di energia rinnovabili, le autorità portuali, insieme agli Stati membri e alle amministrazioni regionali sono invitati collaborare con la Commissione per conseguire gli obiettivi della transizione energetica e contribuire alla resilienza e alla sostenibilità del settore. Il termine ultimo per partecipare alla consultazione è fissato al 5 dicembre 2022.
Per approfondire: Fondi europei blue economy: le nuove call FEAMPA