Un nuovo regolamento europeo per il venture capital

Antonio Tajani - Credit © European Union, 2011Facilitare l'accesso ai finanziamenti da parte delle piccole e medie imprese (PMI) dell'Unione, uniformare le regole per la raccolta dei fondi di venture capital e realizzare un Fondo per l’imprenditoria sociale europea. Sono questi gli obiettivi prioritari della strategia presentata oggi dal vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani, e dal commissario europeo per il Mercato interno e i servizi, Michel Barnier.

Il venture capital – si legge nel comunicato della Commissione – è un importante fonte di investimento a lungo termine per le PMI giovani e innovative. Tuttavia, l'esigua quantità di fondi impedisce agli stessi di svolgere un ruolo importante nel finanziamento delle start-up – e delle imprese in generale -, le quali, di conseguenza, continuano a dipendere dai prestiti bancari a breve termine.

Se, infatti, negli Stati Uniti la capacità del fondo di capitale di rischio si aggira in media intorno ai 130 milioni di euro, nell'Unione europea il dato corrisponde a meno della metà (60 milioni di euro).

E’ dunque in tale contesto che la Commissione, per facilitare e favorire l’utilizzo di tali strumenti di investimento/finanziamento, sta in questi giorni presentando le diverse azioni da attivare nel periodo 2014-2020.

In tema di accesso al credito da parte delle PMI - la fetta maggiore dell'economia europea - oltre al programma COSME lanciato dalla Commissione nei giorni scorsi, che prevede, tra le varie misure, l’accesso agevolato ai finanziamenti per le imprese sotto forma di capitale o debito, l'European Investment Bank - EIB prevede di mantenere la sua attività di prestito alle PMI ai livelli dell’anno in corso, intorno, cioè, a 10 miliardi di euro.

“Il nostro piano d'azione – ha affermato Antonio Tajani nel presentare l'iniziativa - sottolinea che l'Europa sta facendo il possibile per migliorare le condizioni per l'accesso ai finanziamenti delle PMI. Il nostro obiettivo è quindi quello di rafforzare, a livello comunitario, gli strumenti finanziari per le piccole e medie imprese e di promuovere il loro ingresso nei mercati finanziari”.

La Commissione propone, poi, la realizzazione di un unico regolamento che renda più semplice la raccolta di risorse da parte dei gestori di fondi di capitale di rischio all'interno del blocco.

Con una unificazione normativa, infatti, si intende superare la frammentazione di istruzioni, disposizioni e requisiti in materia, che attualmente caratterizza i diversi Stati membri e, di conseguenza, aumentare i benefici per le PMI che potranno usufruire con maggiore facilità di strumenti di venture capital.

Michel Barnier - Credit © European Union, 2011Tra le altre cose, i gestori qualificati che risponderanno a determinati requisiti potranno raccogliere fondi in tutta l'Ue sotto il marchio di European Venture Capital Fund. Uno strumento, cioè, che risponde a tre fondamentali caratteristiche:

  • investe il 70% dei capitali impegnati dagli sponsor nelle pmi;
  • finanzia le imprese in maniera equa;
  • non utilizza il leverage.

Inoltre, verrà istituito un Fondo per l'imprenditoria sociale europea al fine di andare incontro alle esigenze degli imprenditori sociali europei, che lamentano carenza di finanziamenti.

“Abbiamo bisogno di venture capital in Europa”, ha spiegato Michel Barnier. “Aiutando le imprese ad essere più innovative e competitive, il venture capital realizzerà in Europa le aziende del futuro. Al fine di sostenere le start-up più promettenti, i fondi di capitale di rischio devono essere maggiori e più diversificati nei loto investimenti. La proposta di oggi aiuterà lo sviluppo di questo mercato emergente”.

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Cosme

Proposal for a regulation on venture capital funds

Proposal for a regulation on European Social Entrepreneurship Funds

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