Il PNRR sotto la lente della Corte dei Conti: dubbi su tempi ed efficacia della spesa
Messo in ombra dalla campagna elettorale, il Piano nazionale di ripresa e resilienza torna sotto i riflettori grazie alla Corte dei Conti che, nell’ultima relazione sul PNRR, valuta lo stato di attuazione degli interventi previsti nei primi sei mesi dell’anno. Obiettivi raggiunti, almeno dal punto di vista formale, ma per i magistrati contabili l'efficacia degli interventi è ancora tutta da valutare.
L'Italia ha davvero centrato tutti gli obiettivi PNRR di metà 2022?
I target previsti dal PNRR al 30 giugno sono stati conseguiti in modo “pressoché totale” ma resta alta l’attenzione sull’esecuzione del Piano e per un giudizio complessivo sull’andamento del Recovery nel 2022 ci sarà da attendere fine anno.
E’ quanto emerge dalla relazione approvata dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei Conti, in cui la magistratura contabile ha riportato gli esiti delle analisi svolte sullo stato di attuazione di 31 su 45 degli interventi ricompresi nel PNRR e sul conseguimento degli obiettivi previsti per il primo semestre 2022.
“Malgrado il dato formale positivo”, sottolineano i magistrati contabili, “sono emerse sostanziali criticità, in un contesto, come quello attuale, che ha visto modificare il quadro economico finanziario rispetto alle previsioni iniziali, determinando l'emersione di elementi di incertezza destinati ad influenzare il rialzo dei costi di realizzazione di alcuni progetti”.
I dubbi della Corte dei Conti sulla capacità di spendere i fondi PNRR
Rimangono “difficoltà notevoli nella capacità di spesa delle singole amministrazioni”, a dimostrazione del fatto che più soldi nelle casse delle PA “non corrispondono automaticamente a reali capacità di sviluppo”.
Un aspetto, quest’ultimo, che la Corte si riserva di valutare in un lasso di tempo più ampio, che permetta di elaborare previsioni sull’impatto reale degli interventi del PNRR sul PIL.
Alla base del dubbio sulla capacità di spendere bene i fondi europei del Recovery i temi del “rafforzamento delle strutture amministrative e l’adeguatezza delle risorse umane in corso di reclutamento”. Aspetti tutt’altro che secondari ai fini dell’attuazione degli interventi previsti dal PNRR, cui i magistati contabili associano “adeguate attività di assistenza tecnica” capaci di garantire “lo svolgimento delle azioni connesse alla realizzazione degli obiettivi”.
Le osservazioni della Corte, su questo punto specifico, si sono focalizzate sulla necessità di superare la questione della finanziabilità dell'assistenza tecnica, attualmente non prevista dai fondi del PNRR. Molto potrà essere fatto, secondo i magistrati, con l’introduzione, nel giugno scorso, del nuovo portale Capacity Italy, il portale di assistenza tecnica volto ad aiutare gli Enti locali ad attuare il PNRR.
Quanto all’attuazione degli interventi PNRR sui territori, secondo la Corte è necessaria, soprattutto in alcune aree del Paese, “un’azione di razionalizzazione che assicuri uniformità e omogeneità di presidio e di offerta di servizi, oltre a consentire lo svolgimento di efficaci controlli sui flussi di risorse e sul raggiungimento degli obiettivi finali”.
“Alla conclusione del Piano, per governare il ritorno a una gestione ordinaria priva delle attuali, ma momentanee, disponibilità legate alle risorse europee, sarà fondamentale garantire la stabilizzazione dei flussi finanziari destinati alle amministrazioni, anche per evitare la messa in sofferenza delle imprese che hanno tarato organizzazione e strategie aziendali sull’attuale entità degli stimoli economici e finanziari”, conclude la Corte dei Conti.
Relazione della Corte dei Conti sul PNRR: lo stato degli interventi al 1° semestre 2022
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