Credito imposta Sud - Agenzia Entrate, ammesso rinvio investimenti
Con la risoluzione n. 39/E del 2 aprile 2019 l'Agenzia delle Entrate ha fornito nuovi chiarimenti sulle condizioni di accesso al bonus per gli investimenti nel Mezzogiorno.
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L'intervento del Fisco arriva in risposta all'interpello presentato da una società che ha presentato la comunicazione all’Agenzia delle Entrate indicando investimenti previsionali, per gli anni 2017, 2018 e 2019, relativi all’acquisto di impianti, macchinari e attrezzature finalizzati all’ampliamento di una struttura produttiva e i corrispondenti importi del credito d’imposta suddivisi per annualità.
Per motivi di carattere tecnico, nell’esercizio 2017 l'impresa non ha realizzato gli investimenti programmati, mentre nell’esercizio 2019 tenderà a realizzare un volume di investimenti corrispondente alla sommatoria di quelli previsti per gli anni 2017 e 2018 con un credito totale corrispondente alla somma di quello relativo alle due predette annualità.
Da qui la richiesta di poter utilizzare in compensazione tutto il credito d’imposta che verrà a maturare, sebbene eccedente l’importo originariamente previsto e autorizzato.
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Come funziona il Bonus Investimenti Sud
La risoluzione ricorda anzitutto che il credito di imposta è destinato alle imprese che, a decorrere dal 1° gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2019, effettuano l’acquisizione, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di beni strumentali nuovi, vale a dire macchinari, impianti e attrezzature varie, facenti parte di un progetto di investimento iniziale e destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo.
L'intensità dell'agevolazione è pari al:
- 45% dell'investimento ammissibile per le piccole imprese,
- 35% dell'investimento ammissibile per le medie imprese,
- 25% dell'investimento ammissibile per le grandi imprese.
L'ammontare massimo di ciascun progetto di investimento è pari a 3 milioni di euro per le piccole imprese, a 10 milioni per le medie imprese e a 15 milioni per le grandi.
Ai fini della fruizione dell'incentivo è necessario compilare e inoltrare telematicamente all’Agenzia delle Entrate l’apposita comunicazione nella quale è esposta la cadenza temporale dell’investimento programmato, con indicazione, per gli anni in cui l’agevolazione risulta vigente, anche delle somme investite e del relativo credito di imposta. Il contribuente può utilizzare il credito di imposta in compensazione, a partire dal quinto giorno successivo alla data di rilascio della ricevuta che ne attesta la fruibilità.
Il chiarimento dell'Agenzia delle Entrate
In un caso come quello oggetto dell'interpello, spiega la risoluzione, il contribuente è tenuto a comunicare all’Agenzia delle Entrate l’avvenuta rettifica del piano di investimento, indicando che gli investimenti originariamente dichiarati per l’anno 2017 e 2018 sono stati traslati nell’anno 2019.
Il credito di imposta complessivo per l’anno 2019 sarà quindi pari alla somma di quello inizialmente previsto per gli anni 2017 e 2018, nonché di quello programmato per il 2019. Il contribuente non potrà utilizzare tale credito in compensazione, esponendo nel modello F24, quali anni di riferimento, gli anni 2017 e 2018, ma dovrà indicare l’anno 2019 e attendere, a seguito della presentazione dell’istanza di rettifica, di ricevere la relativa ricevuta da parte dell’Agenzia.