Bruxelles raccoglie sui mercati altri 15 miliardi di Next Generation EU
Dopo i 20 miliardi raccolti con la prima emissione, successo per la seconda operazione nell'ambito del piano di finanziamento di Next Generation EU. Il target della Commissione è arrivare a 80 miliardi entro la fine del 2021.
La roadmap per l'approvazione dei Recovery Plan
Completato l'iter di ratifica della decisione sulle risorse proprie da parte di tutti e 27 gli Stati membri, a inizio giugno la Commissione ha annunciato di essere pronta a raccogliere sui mercati i 750 miliardi (800 miliardi a prezzi correnti) del pacchetto per la ripresa Next Generation EU e di aver iniziato a costruire il network dei primary dealer che hanno il compito di aiutarla a collocare con successo le emissioni, come previsto dalla strategia di finanziamento di NGEU pubblicata il 14 aprile.
La prima operazione è stata effettuata il 15 giugno e ha permesso di raccogliere 20 miliardi di euro tramite un'obbligazione a 10 anni con scadenza il 4 luglio 2031. "Si tratta della maggiore emissione di obbligazioni istituzionali in Europa, della più grande operazione istituzionale con un'unica tranche mai realizzata e del maggiore importo reperito dall'UE in una singola operazione", ha fatto sapere la Commissione in una nota.
La seconda operazione è stata realizzata il 29 giugno e ha permesso di raccogliere altri 15 miliardi che serviranno ai primi pagamenti agli Stati membri per finanziare la ripresa dalla crisi Covid. Proprio questa settimana Bruxelles ha sbloccato la prima quota di risorse a titolo di REACT-EU, lo strumento di NGEU che fa da ponte tra vecchia e nuova programmazione della Politica di Coesione, mettendo a disposizione 800 milioni di euro per i programmi di 16 Stati membri.
La strategia di finanziamento per Next Generation EU
In base alla strategia di finanziamento di Next Generation EU pubblicata il 14 aprile, la Commissione punta a reperire, tra la metà del 2021 e la fine del 2026, circa 800 miliardi di euro a prezzi correnti, con una media di 150 miliardi di euro all'anno, un volume che farà dell'UE uno dei maggiori emittenti in euro.
Il piano d'azione scelto dalla Commissione, che prevede il rimborso di tutti i prestiti entro il 2058, si compone di diversi elementi:
- una decisione annuale sui volumi dei prestiti e comunicazioni semestrali sui parametri chiave del piano di finanziamento, per offrire trasparenza e prevedibilità agli investitori e agli altri portatori di interessi;
- relazioni strutturate e trasparenti con le banche che sostengono il programma di emissione (attraverso una rete di operatori principali);
- strumenti di finanziamento multipli (obbligazioni a medio e lungo termine, alcune delle quali saranno emesse sotto forma di obbligazioni verdi Next Generation EU, e buoni dell'UE) per mantenere la flessibilità in termini di accesso al mercato e gestire il fabbisogno di liquidità e il profilo di scadenza;
- un mix di aste e sindacazioni per garantire un accesso ai finanziamenti necessari efficiente sotto il profilo dei costi e a condizioni vantaggiose.
Le operazioni di assunzione dei prestiti si inseriranno in un quadro di governance solido che ne garantirà un'esecuzione coerente e uniforme. Nello svolgimento della sua attività, Bruxelles continuerà a coordinarsi con altri emittenti, compresi gli Stati membri dell'UE e altre entità sovranazionali.
Per conseguire il basso costo e il basso rischio di esecuzione auspicati, nell'interesse di tutti gli Stati membri e dei loro cittadini, la Commissione prevede di:
- utilizzare un'ampia gamma di scadenze e strumenti, conferendo maggiore prevedibilità alle operazioni di finanziamento, così da garantire una maggiore capacità di assorbimento del mercato. Le operazioni di finanziamento saranno ancora più efficienti grazie alla capacità di organizzare aste dei titoli di debito, utili per far fronte alle forti esigenze di finanziamento;
- ricorrere a una certa flessibilità nel decidere quando eseguire le operazioni di finanziamento e secondo quali tecniche o strumenti di finanziamento.
I primi passaggi previsti dalla Commissione per rendere operativa la strategia di finanziamento sono la pubblicazione della prima decisione annuale di assunzione di prestiti (e la relativa decisione di finanziamento) e il primo piano di finanziamento di Next Generation EU e l'istituzione di una rete di operatori principali, per facilitare l'esecuzione efficiente delle aste e delle operazioni sindacate, sostenere la liquidità nei mercati secondari e garantire il collocamento del debito presso una base di investitori la più vasta possibile.
Per approfondire: i fondi europei a disposizione dell'Italia nel settennato 2021-27
La decisione annuale e il piano di finanziamento 2021 di Next Generation EU
In base a quanto annunciato dalla Commissione nel corso del 2021 saranno emesse obbligazioni a lungo termine per un valore approssimativo di 80 miliardi, che saranno integrate da decine di miliardi di euro in buoni dell'UE a breve termine a copertura delle restanti esigenze di finanziamento.
L'importo preciso delle obbligazioni dell'UE e dei buoni dell'UE dipenderà dalle specifiche esigenze di finanziamento, e la Commissione riesaminerà la sua prima valutazione, pubblicata il 1° giugno, in autunno, quando avrà una panoramica più precisa dei fabbisogni degli Stati membri per gli ultimi mesi dell'anno. In questo modo sarà in grado di finanziare, nella seconda metà dell'anno, la totalità delle sovvenzioni e dei prestiti previsti nell'ambito del Dispositivo per la ripresa e la resilienza, in inglese Recovery and Resilience Facility, lo strumento di Next Generation EU che finanzia i PNRR.
Insieme al piano, il 1° giugno la Commissione ha adottato anche la decisione annuale di assunzione di prestiti per il 2021, in cui sono indicati gli importi massimi dei prestiti che essa è autorizzata a contrarre entro la fine dell'anno.
La prima emissione nel quadro di Next Generation EU è stata prevista per il 15 giugno, mentre i primi buoni dell'UE saranno emessi a settembre, quando la piattaforma d'asta dell'UE diventerà operativa.
Una volta istituito il sistema d'asta, la Commissione organizzerà periodicamente sindacazioni e aste per le obbligazioni, oltre ad aste periodiche per i buoni dell'UE. Ulteriori dettagli sulle date delle aste e sulla struttura del programma relativo ai buoni dell'UE saranno pubblicati prima dell'inizio della messa all'asta, nel corso dell'anno.
La rete dei primary dealer
Il primo elenco di operatori primari che collaboreranno alla buona riuscita delle emissioni Next Generation EU è stato annunciato dalla Commissione europea il 31 maggio. Si tratta di 39 istituzioni istituzioni finanziarie:
- ABN AMRO Bank N.V.
- Banco Bilbao Vizcaya Argentaria S.A.
- Banco Santander S.A.
- Barclays Bank Ireland Plc
- BNP Paribas S.A.
- BofA Securities Europe S.A.
- Bred Banque Populaire
- Citigroup Global Markets Europe AG
- Commerzbank AG
- Coöperatieve Rabobank U.A.
- Credit Agricole Corporate and Investment Bank S.A.
- Danske Bank A/S
- DekaBank Deutsche Girozentrale
- Deutsche Bank AG
- DZ Bank AG Deutsche Zentral-Genossenschaftsbank
- Erste Group Bank AG
- Goldman Sachs Bank Europe SE
- HSBC Continental Europe S.A.
- Intesa Sanpaolo S.p.A.
- Jefferies GmbH
- J.P. Morgan AG
- KBC Bank N.V.
- Landesbank Baden-Württemberg
- Landesbank Hessen-Thueringen Girozentrale
- Morgan Stanley Europe SE
- MPS Capital Services Banca per le Imprese S.p.A.
- National Bank of Greece S.A.
- Natixis S.A.
- Natwest Markets N.V.
- Nomura Financial Products Europe GmbH
- Norddeutsche Landesbank –Girozentrale
- Nordea Bank Abp
- Piraeus Bank S.A.
- Royal Bank of Canada Capital Markets (Europe) GmbH
- Skandinaviska Enskilda Banken AB (SEB)
- Societe Generale S.A.
- Swedbank AB
- TD Global Finance Unlimited Company
- UniCredit Bank AG
L'invito ad aderire alla rete di rivenditori principali dell'UE rimarrà aperto su base continuativa e le richieste verranno esaminate dalla Commissione entro due mesi dal ricevimento; di conseguenza, l'elenco dei primary dealers verrà di volta in volta aggiornato con i nuovi operatori selezionati.
I fondi del bilancio UE 2021 e di Next Generation EU
La prima emissione NGEU: raccolti 20 miliardi
Analogamente a quanto avvenuto con le emissioni nell'ambito del programma SURE, la prima obbligazione targata NGEU ha suscitato un forte interesse da parte degli investitori in Europa e nel mondo, il che ha permesso alla Commissione di ottenere condizioni di prezzo assai favorevoli.
La nuova obbligazione a 10 anni ha una cedola dello 0% ed un rendimento di riofferta dello 0,086%, con uno spread di -2 punti base rispetto al tasso mid-swap, pari a 32,3 punti base rispetto al Bund allo 0,00% con scadenza a febbraio 2031. Il portafoglio ordini finale ha superato 142 miliardi di euro, il che significa che le richieste di sottoscrizione sono state 7 volte superiori all'offerta.
Le banche capofila sono state BNP Paribas, DZ BANK, HSBC, IMI-Intesa Sanpaolo e Morgan Stanley, mentre capofila associati sono stati Danske Bank e Santander.
I 20 miliardi raccolti saranno ora utilizzati per i primi pagamenti agli Stati membri a titolo del Dispositivo per la ripresa e la resilienza e di vari programmi di bilancio dell'UE.
15 miliardi dalla seconda emissione NGEU
Con la sua seconda transazione NextGenerationEU, il 29 giugno, la Commissione ha raccolto invece 15 miliardi di euro. Si è trattato di un'operazione a doppia tranche, costituita da un prestito obbligazionario a 5 anni da 9 miliardi di euro con scadenza al 6 luglio 2026 e da un prestito a 30 anni da 6 miliardi di euro con scadenza al 6 luglio 2051.
L'obbligazione a 5 anni ha una cedola dello 0% e ha un rendimento di riofferta dello 0,335% fornendo uno spread di -11 punti base rispetto al tasso mid-swap, che equivale a +22,0 bps rispetto al Bund a cinque anni con scadenza aprile 2026. Il portafoglio ordini finale ha superato gli 88 miliardi di euro, il che significa che il prestito è stato sottoscritto quasi 10 volte in eccesso.
L'obbligazione a 30 anni, invece, ha una cedola dello 0,7% e un rendimento di riofferta dello 0,732% fornendo uno spread di +22 bps a mid-swap, che equivale a 39,9 bps rispetto al Bund a 30 anni con scadenza agosto 2050. Il portafoglio ordini finale ha superato gli 83 miliardi di euro, quindi quasi 14 volte in eccesso.
Banche capofila di questa transazione erano Credit Agricole, Deutsche Bank, JP Morgan, UniCredit e Goldman Sachs. BBVA e Erste hanno agito come associati.