PNRR, poche domande al Sud per le agevolazioni imprenditoria femminile

Imprenditoria femminile PNRR - Foto di Gerzon Piñata da PexelsLa Corte dei Conti ha rilevato una forte disparità nella distribuzione geografica delle domande di accesso al Fondo Impresa Donna, che rischia di limitare la spinta all'imprenditorialità femminile nel Mezzogiorno. Oltre all'intervento a valere sul Recovery plan, però, sono attivi altri incentivi nazionali per le imprese femminili.

PNRR, la rotta per anticipare gli obiettivi di fine anno

Le risorse complessive messe a disposizione nel quadro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per promuovere la partecipazione delle donne al mondo del lavoro e supportare le imprese femminili, nuove o già costituite, in tutta Italia ammontano a 400 milioni di euro.

La fetta più importante di questo tesoretto è stata destinata al Fondo Impresa Donna che, come previsto dalla Legge di Bilancio 2021 che lo ha istituito, ha messo a disposizione contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati per sostenere la nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese guidate da donne.

Le domande per poter beneficiare di questo strumento sono state presentate tra maggio e giugno 2022, con due differenti finestre, una per l'avvio di nuove imprese e una per la crescita di quelle avviate da oltre un anno. Gli sportelli sono stati chiusi in tempi record a causa del numero di istanze inviate, pari nel complesso a circa 1.300 domande.

Sulla base delle richieste inoltrate e dei progetti attualmente in valutazione, la Corte dei Conti con la Delibera n. 10/2022 ha fornito un primo bilancio del funzionamento del Fondo Impresa Donna e una serie di raccomandazioni indirizzate al Ministero dello Sviluppo Economico.

Corte dei Conti, garantire il 40% dei fondi per imprenditoria femminile al Sud

Analizzando i numeri, secondo la Corte, l’obiettivo dell'investimento 'Creazione di imprese femminili' previsto dal PNRR, che punta a coinvolgere 700 imprese guidate da donne da finanziare entro giugno 2023, è ancora raggiungibile. Tuttavia, è necessario focalizzarsi sulla ripartizione geografica dei progetti che riceveranno le risorse del Fondo Impresa Donna.

Nel dettaglio, la Corte dei Conti ha evidenziato che la distribuzione delle 1.200 domande sinora presentate "mostra una marcata disomogeneità territoriale a scapito delle zone meridionali del Paese, cui è destinato il 40% delle risorse complessive".

Questo divario fa emergere "la necessità di strategie di comunicazione specifiche e chiare, per rafforzare la cultura della partecipazione delle donne al mondo imprenditoriale proprio nei territori del Sud Italia in cui il numero delle domande si è rivelato più basso".

A tal proposito, quindi, la Corte ha invitato il MISE, come soggetto attuatore, da un lato "a monitorare l’operato di Invitalia, gestore delle attività connesse al progetto, sul rispetto dei principi trasversali - in favore di giovani, donne e Sud - previsti dal PNRR", dall'altro "a definire al più presto le attività di comunicazione e formazione, con verifica dell’avvenuta pubblicazione di tutti gli atti riguardanti l’intervento previsto dal Piano".

Consulta la Delibera n.10/2022 della Corte dei Conti

Non solo PNRR, le agevolazioni e i fondi per l'imprenditoria femminile 

A livello nazionale, è attivo un ventaglio di opportunità per sostenere la nascita di nuove imprese femminili e favorire la partecipazione delle donne nel mercato del lavoro.

Oltre al Fondo Impresa Donna, le risorse del PNRR rifinanziano due misure già avviate:

  • ON - Oltre Nuove Imprese a Tasso Zero, che prevede un mix di incentivi a fondo perduto e finanziamenti per la copertura, fino al 90% delle spese, di progetti fino a 3 milioni di euro
  • Smart&Start, che prevede finanziamenti senza interessi fino al 90% per piani d’impresa delle start up compresi tra 100mila euro e 1,5 milioni di euro e servizi di tutoraggio.

Altro esempio di regime di aiuto nazionale per l'imprenditoria femminile è il Fondo di sostegno al venture capital per supportare gli investimenti nel capitale di rischio legati a progetti di imprenditoria femminile ad elevata innovazione tecnologica. Istituito dalla legge di bilancio 2019, il fondo ha ottenuto un rifinanziamento di 3 milioni di euro per l’anno 2021 con la Manovra 2021. 

A questi interventi si aggiunge la Sezione Speciale per le imprese femminili del Fondo di garanzia per le PMI, che offre garanzie sui finanziamenti bancari alle imprese 'in rosa' fino al tetto dell’80% dell'ammontare nel caso di garanzia rilasciata direttamente alla banca, oppure controgaranzie nella misura massima dell’80% sulle garanzie prestate dai Confidi.

Infine, è attivo il nuovo SELFIEmployment, che finanzia con prestiti a tasso zero fino a 50mila euro l'avvio di piccole iniziative imprenditoriali, promosse da NEET, da donne inattive e da disoccupati di lungo periodo, su tutto il territorio nazionale. 

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