Lo stato dell'arte del PON Governance e il ruolo di ReactEU

PON Governance - Foto di Yan Krukov da PexelsIn attesa del nuovo Programma operativo Capacità per la Coesione 2021-27, su cui è in corso il negoziato con Bruxelles, il comitato di sorveglianza del PON GOV 2014-20 ha fatto il punto sull'avanzamento della spesa e sulle novità intervenute grazie ai fondi europei aggiuntivi ReactEU.

Dal nuovo PON Gov ai PriGA: il rafforzamento amministrativo nell'Accordo di partenariato 21-27

Mentre si attende l'ok al PO CapCoe 2021-27, ad oggi l'unico Programma italiano a non aver ancora ricevuto luce verde della Commissione europea, il suo predecessore PON Governance e Capacità istituzionale 2014-2020 arriva all'ottavo Comitato di sorveglianza con le carte in regola, nonostante l'ingente iniezione di risorse proveniente da ReactEU: oltre 1,6 miliardi che hanno portato la dotazione complessiva del PON GOV a più di 2,4 miliardi di euro.

A che punto è il PON Governance 2014-2020?

Nella sua ultima versione il PON GOV conta su risorse per 2.490.747.399 euro. La dotazione iniziale di 805.589.096 euro è stata integrata infatti con fondi aggiuntivi ReactEU, inizialmente pari a 1.285.158.303 euro e poi saliti a 1.685.158.303 euro con la tranche 2022, che ha permesso di completare il finanziamento di alcune misure dell’annualità 2021, relative in particolare alle spese del personale sanitario e all'acquisto di vaccini per il contrasto all’emergenza COVID‐19.

Alla data del 30 novembre 2022, gli interventi complessivamente approvati sono 154, per un costo ammesso di 2.714.743.617, pari al 108,99% della dotazione complessiva del Programma. Vi è quindi un overbooking che si prevede di riassorbire disattivando alcune progettualità del PON e trasferendole in salvaguardia sul POC Governance, il Programma complementare finanziato con risorse nazionali che con la riprogrammazione andrebbe a valere complessivamente 801,9 milioni di euro.

Nel corso del 2022, si è consolidato ulteriormente il portafoglio progetti dell’Organismo Intermedio – Dipartimento della funzione pubblica con 32 interventi avviati, per un importo programmato complessivo di 320,8 milioni di euro, corrispondente al 100% circa delle risorse delegate all’OI nell’ambito del PON.

PON Governance - Credit: Dipartimento della Funzione Pubblica Dott. Edmondo Mone

Anche il portafoglio progetti dell’Organismo Intermedio – Ministero della Giustizia si è arricchito, con 9 interventi avviati, tra cui 7 nuovi progetti, per un importo programmato complessivo di 79,3 milioni di euro corrispondente a circa il 96% delle risorse delegate all’OI nell’ambito del Programma.

In generale, gli impegni giuridicamente vincolanti assunti dai beneficiari a valere sul PON GOV ammontano a 2.288.069.290, l’84,28% dell’importo finanziato, mentre la spesa certificata cumulata ha raggiunto al 30 novembre scorso la quota di 476.817.928 euro, corrispondente al 55,70% degli impegni assunti nell’ambito degli Assi FESR e FSE del Programma. Il target di spesa n+3 previsto alla fine dello scorso anno è stato quindi superato in anticipo.

Avanzamento spesa PON GOV 2014-2020 - Credit: Agenzia per la coesione territoriale AdG Paola Cosentino

Passando alle previsioni di spesa per gli anni 2022‐2023, l'Autorità di gestione stima che già il dato al 31 dicembre 2022 si attesti a quota 1,17 miliardi, di cui 9 milioni del FSE e 2,3 milioni del FESR relativi alle progettualità originarie del Programma, 133,8 milioni a valere sull’Asse 5 FSE ReactEU (Spese del personale sanitario) e l’intera dotazione dell’Asse 6 FESR ReactEU (Acquisto di vaccini) per 1.024.941.776 euro.

Le previsioni di spesa 2023, ha spiegato l'AdG Carla Cosentino, dovrebbero assicurare il completo assorbimento della dotazione del Programma: la stima è di 317,5 milioni (129,6 milioni di risorse FESR e di 187,9 milioni a carico del FSE) relativi all’avanzamento finanziario dei progetti nativi PON e di un’ulteriore quota di 178 milioni relativa alle spese emergenziali.

Per approfondire: Fondi europei 2021-27: cosa prevede il nuovo Accordo di partenariato

Per quanto riguarda infine la valutazione qualitativa del Programma, gli ostacoli ai progetti di riforma sono stati ricondotti a cinque macro fattori che ora il PON Capacità per la Coesione 2021-27 dovrà contribuire ad affrontare:

  • il profilo dei dipendenti pubblici impegnati nei progetti caratterizzato da uno scarso livello di competenze, soprattutto in materie STEM
  • l’elevato turnover (aggravato dall’elevata età media dei dipendenti) non supportato da nuovi ingressi, con la perdita del personale più esperto
  • gli assetti organizzativi delle Amministrazioni, inadeguati ad accogliere innovazioni e trasformazioni digitali e troppo eterogenei per l'adozione di soluzioni standard
  • la lentezza dei processi di attuazione delle riforme (anche a causa delle continue evoluzioni del quadro normativo).

Tra le condizioni facilitanti, invece, sono emerse la certezza delle risorse economiche spendibili, la disponibilità di conoscenze e competenze grazie ad interventi di informazione e formazione, soprattutto tramite affiancamento sul campo, le collaborazioni attivate tra le Amministrazioni e tra i vari soggetti coinvolti nel progetto.

Da qui alcune raccomandazioni che comprendono la necessità di integrare azioni di capacity building e di empowerment, di bilanciare l’attenzione per i tematismi (ambiente, digitale, ecc..) con l’attenzione per il metodo (change management, sistemi organizzativi, ecc.) e di costruire strutture all’interno dell’Amministrazione centrale dedicate unicamente alla capacità amministrativa e che dispongano di adeguate risorse per interagire con i beneficiari, insieme a un sistema di monitoraggio e valutazione rafforzato in relazione alla complessità e alla dimensione strategica della capacità amministrativa.

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