Pagamenti digitali: il Covid-19 cambia le abitudini degli italiani

Covid-19 e crescita pagamenti digitali in ItaliaDietro ogni grande ostacolo si nascondono delle opportunità. Nel contesto della pandemia di Covid-19, insieme a devastanti effetti negativi per diversi settori economici, c'è una netta accelerazione nell'uso dei pagamenti digitali in Italia.

Pagamenti digitali: meccanismo cashback, fino a 150 euro da dicembre

Il coronavirus è stato il motore del cambiamento nelle abitudini degli italiani nell'uso dei pagamenti digitali. L'emergenza sanitaria, con la conseguente crisi, ha influenzato il modo in cui i consumatori e le imprese interagiscono, preannunciando una crescita più lenta dei ricavi nel breve termine, ma favorendo il passaggio al cashless, una crescente adozione di digital wallet e l'uso più diffuso dell'automazione dei pagamenti business-to-business.

Cambiano i pagamenti in Italia: più digitale, meno contante

Secondo i risultati della diciottesima edizione del report BCG "Global Payments 2020: Fast Forward into the Future", che fotografa gli ultimi sviluppi del mercato dei pagamenti sia a livello globale che regionale, individuando le sfide del settore e il loro impatto sugli stakeholder, per l’Italia, entro il 2024, è prevista una crescita stabile sia nelle transazioni con carta, con un Cagr del 6,1% in uno scenario di quick rebound, che nel totale di transazioni cashless, con un +5,3%.  

Interessante sarà, inoltre, verificare l'impatto dell’atteso "Bonus cashback", pensato per favorire il passaggio ai pagamenti elettronici e ridurre l’uso del contante. Positivi i pronostici, in virtù di una serie di iniziative sul tema come il servizio per i pagamenti digitali lanciato da Enel X. Si chiama Enel X Pay ed è un'app che consente di eseguire transazioni, ma anche di aprire un conto corrente digitale abbinato a carte di debito realizzate in collaborazione con Mastercard. Obiettivo: raggiungere un milione di clienti nei prossimi tre anni. 

Continuando a guardare ai trend di pagamento in Italia, nel 2019 il numero di transazioni con carta pro capite è arrivato a 57, mentre le transazioni cashless a 92, valori che si allineano a ciò che avviene in Paesi come Spagna, Malta e Grecia, dove avvengono rispettivamente 103, 96 e 72 transazioni con carta pro capite.

Anche Germania e Austria, paesi molto legati all'uso del contante, si allineano all'andamento italiano, dove si arriva rispettivamente alle 68 e 105 transazioni con carta pro capite. Nonostante ciò la media dell’Europa occidentale, dove si contano 172 transazioni con carta e 264 transazioni cashless pro capite, resta lontana. Sono i nord-europei a rimanere in testa ai trend di transazioni con carta, con una media di 389 transazioni pro capite. 

Pagamenti digitali: mercato da 4,4 trilioni di dollari, al top Cina e USA

Contactless e via smartphone, crescono i pagamenti innovativi

Nei primi sei mesi del 2020, segnati dall'emergenza Covid-19, i pagamenti digitali fanno segnare una decrescita (-6,3%) molto più contenuta rispetto al calo complessivo dei consumi in Italia (stimato del -10,4% e -29,7% rispettivamente nei primi due trimestri). La volontà di evitare i contanti per ridurre al minimo i contatti e il rischio di contagio ha inoltre spinto gli italiani verso i pagamenti da smartphone in negozio (+80% rispetto al primo semestre 2019) e verso i pagamenti con carta contactless, che a fine anno raggiungeranno un valore tra i 74 e gli 80 miliardi di euro (rispetto ai 63 miliardi del 2019).

Sono questi alcuni dei dati emersi dalla nuova edizione dell'Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano, presentato in occasione del webinar "I pagamenti digitali in Italia nel 2020: le prime evidenze sui volumi nell'anno del Coronavirus".

Sempre nel primo semestre di quest'anno, i pagamenti con carta hanno avuto un valore pari a 118,3 miliardi di euro (-6,3% rispetto al primo semestre 2019), per un totale di quasi 2,3 miliardi di transazioni (-2%): tra queste calano soprattutto carte di credito (33,1 miliardi, -18,8%) e carte di debito (64 miliardi, -4,2%) mentre crescono le prepagate (21,2 miliardi di euro, +13,3%).

Cresce, invece, il valore dei pagamenti senza contatto in negozio, sia con carta contactless (31,4 miliardi di €, +15% sul primo semestre 2019) sia tramite smartphone (1,3 miliardi, +80%).

> Report Osservatorio Innovative Payments

Tre scenari di crescita dei ricavi secondo il report BCG

Data l’incertezza, dovuta al fatto che la pandemia è ancora in corso, il report BCG ha delineato tre scenari di crescita del fatturato basati sull’andamento del PIL globale.

Sempre in uno scenario di quick rebound, le prospettive suggeriscono che il pool di entrate dei pagamenti a livello globale si espanderà da 1,5 trilioni di dollari del 2019 a 1,8 trilioni di dollari nel 2024, con un Cagr del 4,4%. Sebbene solido, è molto inferiore alla crescita annua del 7,3% di cui il settore ha beneficiato dal 2014 al 2019.

In uno scenario di lenta ripresa, invece, il pool di entrate globali raggiungerebbe 1,7 trilioni di dollari entro il 2024, con un Cagr del 2,7%. In uno scenario più pessimistico, il pool di ricavi crescerebbe solo di un Cagr dell’1,1%.

Le sfide per il settore dei pagamenti digitali

Come si legge nel report BCG, quello dei pagamenti è un mercato vibrante e popolato da player molto diversi: dalle big tech alle fintech, dagli emittenti ai processori, dai fornitori di servizi completi agli operatori di nicchia. Questi concorrenti in rapida evoluzione, seppur diversi tra loro, sono accomunati da cinque imperativi generali:

  • riequilibrare il portafoglio prodotti e clienti;
  • ricercare e sfruttare opportunità di M&A strategiche e partnership;
  • diventare un'organizzazione basata sui dati;
  • rafforzare la gestione del rischio;
  • accelerare la trasformazione digitale.

"L'Italia è rimasta indietro sui pagamenti digitali, ma è riuscita a reagire come gli altri. Con il bonus (cashback) si risponde al problema del Paese: non la diffusione delle carte, ma il loro uso. Ci attendiamo una spinta dalla BCE sul cashless, in continuità con gli ultimi anni. E che cambino le abitudini di consumatori, aziende, negozianti", ha commentato Carlo Bravin, partner di BCG. 

> Consulta il report BCG completo

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