Dopo il coronavirus: l’Europa punti su clima e green economy

Green economyDi fronte alla più grande sfida che l'Europa si è trovata di fronte in tempo di pace, 180 leader politici, dirigenti, sindacati e ONG chiedono di ripartire col piede giusto, puntando cioè sul green.

L’emergenza coronavirus mette alla prova Green Deal e politiche climatiche UE

Dopo l’appello lanciato da un gruppo di ministri europei per far sì che il Green Deal rimanga centrale per una ricostruzione resiliente nel post COVID-19, nasce la l'European Alliance for a Green Recovery, un'alleanza costituita su iniziativa di Pascal Canfin, presidente della Commissione Ambiente del Parlamento europeo, che riunisce circa 200 responsabili politici (79 deputati provenienti da tutto lo spettro politico) e da dirigenti aziendali (incluso l’amministratore delegato e direttore generale di Enel Francesco Starace), sindacati, ONG e gruppi di riflessione.

L'obiettivo dell'Alleanza è sostenere una strategia economica che preveda “investimenti green” e piani di rilancio che permettano di lottare contro il cambiamento climatico e sostenere la biodiversità. 

I membri dell'Alleanza “condividono la convinzione che la ripresa economica arriverà solo con ingenti investimenti e con la creazione di posti di lavoro”. Si tratterà anche di "supportare tutte le aziende, paesi e settori che hanno sofferto dallo stop improvviso dell'economia".

Fondi europei in campo per fronteggiare l'emergenza coronavirus

Per realizzare questi obiettivi, aggiungono, “abbiamo già un piano e una strategia. Progetti come il Green Deal europeo e altri piani di sviluppo zero carbon a livello nazionale hanno un potenziale enorme di ricostruzione per la nostra economia e di creare un nuovo modello di prosperità”.

Appello in linea con quello lanciato da 11 ministri europei la scorsa settimana: “Non dobbiamo cedere alla tentazione di mettere in campo soluzioni a breve termine in risposta all'attuale crisi, che rischiano di bloccare l'UE in un'economia dei combustibili fossili per i prossimi decenni”.

“Dobbiamo invece rimanere determinati ad innalzare il target al 2030 dell'UE entro la fine di quest'anno, rispettando la tempistica stabilita dall'Accordo di Parigi nonostante il rinvio della COP26, e stimolando gli altri attori globali ad innalzare a loro volta le proprie ambizioni”, si legge ancora nell’appello dei ministri. 

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