Mezzogiorno - Svimez: bene Pil nel 2016, ma ripresa lenta

Economia SudNel 2016 il Pil del Sud Italia è cresciuto di più rispetto al Centro-Nord, ma nel 2017 e 2018 la situazione pare destinata a cambiare.

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L'Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno (Svimez) ha presentato a Roma le anticipazioni del suo nuovo rapporto sull'economia del Mezzogiorno, alla presenza del ministro per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti.

Manifatturiero, edilizia e servizi guidano la ripresa

Dal rapporto emerge che il 2016 è stato un anno positivo per il Sud, dove il Pil è cresciuto dell'1% a fronte dello 0,8% registrato al Centro-Nord. La ripresa delle regioni meridionali è stata dovuta al recupero del settore manifatturiero, cresciuto di oltre il 7% nel biennio 2015-2016, e del +2,2% nel 2016, alla ripresa del settore edile (+0,5% nel 2016) e dei servizi (+0,8% nel 2016).

La crescita del Pil nel 2016 è stata sostenuta nel Mezzogiorno dall’aumento sia dei consumi che degli investimenti: entrambe le voci hanno mostrato, come nel 2015, un incremento positivo, dopo 7 anni di flessioni consecutive. I consumi finali interni sono aumentati al Sud dell’1%, quelli delle famiglie dell’1,2%, anche se nelle aree meridionali aumenta meno che nel Centro-Nord la spesa alimentare e quella per abitazioni.

La crescita degli investimenti nel 2016 (pari al 2,9% nel Sud) ha interessato sia l’industria in senso stretto (+5,2%) sia soprattutto l’edilizia (+8,7%). L’andamento è stato, invece, negativo nell’agricoltura (-3%, dopo il +4,2% del 2015 che ha risentito dell’annata agraria eccezionale), mentre si conferma la crescita dell’export, anche in un periodo di rallentamento del commercio internazionale.

A livello regionale, la Campania ha registrato nel 2016 il più alto indice di sviluppo. La crescita del 2,4% è stata dovuta soprattuto al ruolo trainante l’industria, grazie anche alla diffusione di Contratti di Sviluppo, e al rafforzamento del terziario, legato al positivo andamento del turismo.

Per quanto riguarda gli investimenti pubblici, nel 2016 c’è stata una forte contrazione della spesa pubblica in conto capitale, raggiungendo il punto più basso della serie storica del Mezzogiorno, appena 13 miliardi di euro, pari allo 0,8% del Pil.

Previsioni modeste per 2017 e 2018

In base alle previsioni della Svimez, nel 2017 e nel 2018 il Pil crescerà maggiormente nelle regioni del Centro-Nord. Nel 2017, infatti, il Pil dovrebbe aumentare dell’1,1% al Sud e dell’1,4 % nel Centro-Nord, mentre per il 2018 è previsto un aumento dello 0,9% nel Mezzogiorno e dell’1,2% al Centro-Nord.

Il principale fattore della crescita del Mezzogiorno nel 2017 dovrebbe essere la domanda interna: i consumi totali crescerebbero dell’1,2% (quelli delle famiglie dell’1,4%) e gli investimenti al Sud del +2%; si prevede anche una crescita per l’occupazione. (+0,6%).

La Svimez ha inoltre stimato gli effetti dell’eventuale attivazione della clausola di salvaguardia relativa all’aumento delle aliquote Iva nel 2018 per circa 15 miliardi di euro. Nel caso in cui questo aumento diventasse operativo sarebbe l’economia meridionale a subire l’impatto più negativo, poiché nel biennio 2018-2019 il Pil del Sud perderebbe quasi mezzo punto percentuale di crescita (-0,47%), due decimi di punto in più rispetto al calo di prodotto presunto nel Centro-Nord (-0,28%).

Proposte Svimez per rilanciare crescita al Sud

Nel rapporto la Svimez sottolinea che se il Mezzogiorno continuerà con gli attuali ritmi di crescita, recupererà i livelli pre-crisi nel 2028, a 10 anni di distanza rispetto al Centro-Nord. Il problema principale è lo sviluppo economico nazionale, per il quale il Sud Italia deve essere un’opportunità, adeguando l’intensità e la natura degli interventi in base alle caratteristiche del Mezzogiorno.

L'associazione propone pertanto una strategia destinata a rivedere la politica di coesione, a conquistare maggiori margini di flessibilità del bilancio, abbandonando le politiche di austerità e rivedendo il Fiscal Compact, con l’obiettivo di rilanciare gli investimenti pubblici ed assumere il Mediterraneo come orizzonte strategico.

> Anticipazioni rapporto Svimez 2017

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