Corruzione: Commissione Ue, in Italia costa 60 miliardi l'anno

Cecilia Malmström - Credit © European Union, 2014I costi diretti totali della corruzione ammontano in Italia a 60 miliardi di euro l'anno, pari a circa il 4% del Pil. Lo rivela la prima relazione sulla corruzione nell'Ue presentata a Bruxelles dal commissario agli Affari interni Cecilia Malmström.

Nonostante le novità introdotte dalla legge anticorruzione del 2012, la ratifica della convenzione penale sulla corruzione del Consiglio d’Europa, nel giugno 2013, e il Piano di prevenzione 2013-2016, approvato il 30 gennaio, secondo la Commissione europea il quadro normativo italiano è ancora insufficiente.

Tra le principali problematiche individuate da Bruxelles ci sono i termini di prescrizione, che “sommati alla lunghezza dei processi, alla mancanza di flessibilità circa i motivi per sospendere e interrompere la decorrenza dei termini e all’esistenza di un termine assoluto che non può essere interrotto o sospeso hanno determinato e determinano tuttora l’estinzione di un gran numero di procedimenti”. A preoccupare l'Esecutivo Ue è anche l'approvazione di leggi ad personam per "favorire i politici imputati in procedimenti giudiziari, anche per reati di corruzione", il quadro giuridico relativo al finanziamento ai partiti e la mancanza di “un regime di integrità per le cariche elettive e di governo, con codici di comportamento completi, strumenti adeguati di rendicontazione e sanzioni dissuasive in caso di violazione”.

Il fenomeno della corruzione, sottolinea il rapporto, colpisce in particolare l'ambito degli appalti pubblici, che nel 2011 rappresentavano circa il 15,9% del Pil italiano. La Commissione rileva che in Italia il ricorso a procedure negoziate, soprattutto senza pubblicazione del bando, era pari nel 2010 al 14% del valore dei contratti, contro una media Ue del 6%. Questa prassi, sottolinea Bruxelles, “aumenta il rischio di condotte corrotte e fraudolente”, che, solo considerando le grandi opere pubbliche, comportano perdite pari al 40% del valore totale dell’appalto.

A confermare la rilevanza del problema della corruzione in Italia sono anche i risultati dei sondaggi Eurobarometro pubblicati nella relazione: per il 97% degli italiani la corruzione è un fenomeno dilagante nel paese (contro una media Ue del 76%) e il 92% delle imprese italiane partecipanti al sondaggio ritiene che favoritismi e corruzione impediscano la concorrenza commerciale (a fronte di una media Ue del 73%).

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Relazione dell’Unione sulla lotta alla corruzione - Italia

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