Riso - buco nell'acqua dal voto dei Paesi UE sui dazi a Cambogia e Myanmar

RisoNulla di fatto dal voto dei 28 Stati membri sul ripristino di dazi sulle importazioni di riso da Cambogia e Myanmar. In assenza di  una maggioranza qualificata, sarà ora la Commissione a decidere sul da farsi.

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Nelle scorse ore, a Bruxelles, i 28 Paesi membri hanno votato per l’adozione di una clausola di salvaguardia che preveda un ripristino per 3 anni dei dazi sulle importazioni di riso da Cambogia e Myanmar, attualmente a dazio zero in virtù del regime di preferenza commerciale EBA (Everything But Arms, in italiano "tutto tranne le armi").

Riso dal sud-est asiatico: l'inchiesta di Bruxelles

A seguito di un’istanza presentata dal Ministero dello sviluppo economico (MISE) e sostenuta dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (MiPAAF), la Commissione europea aveva avviato, a febbraio 2018, un'inchiesta sulle importazioni di riso della tipologia 'indica' dai due Paesi del sud-est asiatico. L'indagine di Bruxelles era finalizzata a stabilire se il regime EBA avesse causato gravi difficoltà ai produttori europei nel periodo 2012-2017. 

Le conclusioni diffuse a inizio novembre dall’Esecutivo UE hanno dato ragione all’Italia, stabilendo che le importazioni del cereale da Cambogia e Myanmar hanno effettivamente prodotto un danno economico all'industria europea e proponendo una clausola di salvaguardia a tutela dei risicoltori UE con l’introduzione del dazio della normale tariffa doganale sulle vendite di riso indica dai due Paesi per tre anni.

Il voto dei 28: nessuna maggioranza qualificata

E’ in tale contesto che i 28 Stati membri si sono trovati a prendere posizione sulla vicenda. La procedura di voto si è conclusa con 13 Paesi a favore, 8 Paesi contrari e 7 astenuti. Non si è, dunque, raggiunta una maggioranza qualificata a favore della proposta, necessaria all’approvazione della clausola di salvaguardia.

Alla luce del risultato incerto sarà a questo punto la Commissione a decidere in merito all’adozione della misura. Secondo la DG Agri - si legge in una nota ufficiale - l'ipotesi più plausibile è che la proposta venga adottata.

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Il commento dell'Italia

Pur non essendosi evidenziata una maggioranza qualificata in favore della proposta di regolamento, si legge nel comunicato ufficiale del MISE, la Commissione, alla luce del risultato ottenuto, "procederà a valutare positivamente l’adozione della misura", che si auspica possa "suggellare positivamente gli sforzi messi in atto dal Governo italiano in difesa del settore risicolo dell’Unione Europea, trovando così soluzione alla situazione dei coltivatori e produttori di riso nazionali".

Una volta che la Commissione avrà assunto la posizione definitiva con l’adozione del provvedimento, continua lo Sviluppo economico, compito del Governo e degli altri attori sarà fare in modo che l’industria italiana si riorganizzi per evitare che il problema si ripresenti in futuro. Va riconosciuta alla Commissione, conclude la nota del MISE, la determinazione ad adottare il regolamento di esecuzione e ripristinare il dazio in tempi brevi, concludendo l’iter procedurale entro gennaio 2019 e scongiurando, così, la perdita per gli agricoltori di un anno di raccolto.

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