Intelligenza artificiale - serve approccio basato su valori europei

Intelligenza artificiale - Photo by nfeli777 on Foter.com / CC BYL'approccio dell'UE all'intelligenza artificiale deve basarsi sui diritti fondamentali e sui valori europei. Questo l'appello lanciato dai responsabili politici dell'Unione in occasione del primo stakeholder summit sull'intelligenza artificiale, organizzato dal Comitato economico e sociale europeo (CESE).

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Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha organizzato a Bruxelles il primo summit sull'intelligenza artificiale che ha riunito policymaker e stakeholder per affrontare le principali questioni etiche e sociali legate allo sviluppo e all'applicazione di questa nuova tecnologia in Europa.

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Intelligenza artificiale, cosa sta facendo l'UE

Il 25 aprile 2018 la Commissione europea ha lanciato un'iniziativa europea sull'intelligenza artificiale (IA). La Commissione propone un triplice approccio volto ad aumentare gli investimenti pubblici e privati nell'IA, a prepararsi per i cambiamenti socio-economici e ad assicurare un quadro etico e giuridico adeguato.

In particolare, la Commissione si preoccupa che nessuno rimanga escluso nella trasformazione digitale e che queste nuove tecnologie siano fondate su una serie di valori. Come succede con tutte le tecnologie trasformative, alcune applicazioni dell'IA potrebbero sollevare nuove questioni etiche e giuridiche.

Questa iniziativa prevede, entro la fine del 2018, lo sviluppo di orientamenti etici per l'IA basati sulla Carta dei diritti fondamentali dell'UE, che tengano conto di principi quali la protezione dei dati e la trasparenza e che si appoggino al lavoro del Gruppo europeo per l'etica delle scienze e delle nuove tecnologie.

Per sostenere lo sviluppo di tali orientamenti e fornire raccomandazioni, la Commissione ha nominato un gruppo di esperti in materia di intelligenza artificiale.

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Cosa pensano policymaker e stakeholder

In occasione del summit organizzato a Bruxelles dal CESE, policymaker e stakeholder hanno concordato sulle grandi potenzialità dell'intelligenza artificiale nell'affrontare tematiche sociali, ma anche sulle sfide che l'IA pone, con riferimento alla privacy, alla sicurezza, al lavoro, all'istruzione e all'etica.

L'intelligenza artificiale non deve sopraffarci, ha sottolineato Catelijne Muller, presidente del gruppo di studio del CESE sull'IA, ricordando che gli esseri umani devono avere il controllo sulle nuove tecnologie per stabilire come e quando utilizzarle.

Come evidenziato da Mariya Gabriel, commissaria europea per l'Economia digitale, l'IA rappresenta una priorità politica per l'UE, che deve tenere il passo con altri Paesi dove lo sviluppo tecnologico procede più rapidamente, come gli Stati Uniti e la Cina. La scorsa settimana la Commissione UE ha lanciato l'Alleanza europea sull'intelligenza artificiale, con l'obiettivo di favorire il confronto tra consumatori, imprese e società civile.

Inoltre, per accelerare lo sviluppo dell'IA, il Collegio dei commissari intende portare a 20 miliardi di euro gli investimenti pubblici e privati entro il 2020, cifra che dovrà essere mantenuta annualmente nel successivo decennio.

Un altro tema sollevato nel corso del summit è l'accesso equo all'IA, affinché tutte le regioni europee possano beneficiare dei vantaggi legati all'uso di questa nuova tecnologia. I partecipanti hanno anche sottolineato l'importanza di nuove forme di istruzione, che dovrebbero consentire ai cittadini non solo di comprendere l'intelligenza artificiale, ma anche di prepararsi ai cambiamenti che l'applicazione dell'IA innesca nel mercato del lavoro.

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