Economia circolare – strategia UE contro rifiuti di plastica

Strategia UE plastica - © European Union, 2018 /Photo: Elyxandro CegarraAggiornato il 26 giugno 2018. Il Consiglio UE Ambiente dà il via libera alla strategia UE contro i rifiuti di plastica. Nel mirino di Bruxelles la progettazione, produzione e il riciclo di imballaggi, sacchetti e stoviglie monouso e microplastiche.

Economia circolare – imballaggi e microplastiche nel mirino UE

Plastica al centro delle attenzioni della Commissione europea. Presentata dalla Commissione a gennaio, la strategia contro i rifiuti di plastica – tra le azioni chiave del pacchetto economia circolare - intende proteggere l'ambiente dall'inquinamento da plastica e a promuovere al contempo la crescita e l'innovazione.

Rifiuti di plastica: 25 milioni di tonnellate l’anno in Europa

Ogni anno gli europei generano 25 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica, ma meno del 30% è raccolta per essere riciclata. Nel mondo, le materie plastiche rappresentano l'85% dei rifiuti sulle spiagge.

Le materie plastiche raggiungono anche i polmoni e le tavole dei cittadini europei, con la presenza nell'aria, nell'acqua e nel cibo di microplastiche i cui effetti sulla salute umana restano sconosciuti.

Alla luce di questi numeri è evidente il forte interesse non solo politico ma anche commerciale nel modificare il modo in cui i prodotti sono progettati, realizzati, utilizzati e riciclati nell'UE: assumendo un ruolo guida in questa transizione, si legge in una nota della Commissione, l’Europa potrà creare nuove opportunità di investimento e nuovi posti di lavoro.

In base alla strategia, tutti gli imballaggi di plastica sul mercato dell'UE saranno riciclabili entro il 2030, l'utilizzo di sacchetti di plastica monouso sarà ridotto e l'uso intenzionale di microplastiche sarà limitato.

Cosa prevede la strategia

La strategia sulla plastica annunciata dalla Commissione a gennaio intende quindi affrontare il problema alla radice, partendo cioè dalla progettazione e realizzazione dei prodotti, per arrivare all'uso e al riciclaggio. Troppo spesso il modo in cui le materie plastiche sono attualmente prodotte, utilizzate e gettate non permette di cogliere i vantaggi economici derivanti da un approccio più circolare e arreca danni all'ambiente, recita una nota della Commissione.

Il duplice obiettivo della strategia è dunque quello di tutelare l'ambiente e, al tempo stesso, di porre le basi per una nuova economia delle materie plastiche, in cui la progettazione e la produzione rispettano pienamente le necessità del riutilizzo, della riparazione e del riciclaggio e in cui sono sviluppati materiali più sostenibili.

Economia circolare – accordo UE su riduzione rifiuti

Allo stesso tempo, la Commissione ha adottato un quadro di monitoraggio, costituito da dieci indicatori chiave che coprono tutte le fasi del ciclo, che misurerà i progressi compiuti nella transizione verso un'economia circolare a livello nazionale e di UE.

All'interno di questo quadro, l'UE:

  • Renderà il riciclaggio redditizio per le imprese: saranno sviluppate nuove norme sugli imballaggi al fine di migliorare la riciclabilità delle materie plastiche utilizzate sul mercato e accrescere la domanda di contenuto di plastica riciclata. Con l'aumento della plastica raccolta, si renderebbe necessaria la creazione di impianti di riciclaggio perfezionati e con una capacità maggiore, oltre a un sistema per la raccolta differenziata e lo smistamento dei rifiuti in tutta l'UE migliore e standardizzato. In questo modo sarà possibile risparmiare circa un centinaio di euro per tonnellata raccolta e si creerà inoltre valore aggiunto per un'industria delle materie plastiche più competitiva e resiliente;
  • Ridurrà i rifiuti di plastica: la normativa europea ha già determinato una significativa riduzione dell'uso di sacchetti di plastica in diversi Stati membri. I nuovi piani si concentreranno ora su altri prodotti di plastica monouso e attrezzi da pesca, sostenendo campagne di sensibilizzazione nazionali e determinando l'ambito di applicazione delle nuove norme che saranno proposte a livello di UE nel 2018 sulla base di una consultazione delle parti interessate e di studi scientifici. La Commissione adotterà inoltre nuove misure per limitare l'uso delle microplastiche nei prodotti e stabilire l'etichettatura delle plastiche biodegradabili e compostabili;
  • Fermerà la dispersione di rifiuti in mare: nuove disposizioni relative agli impianti portuali di raccolta si concentreranno sui rifiuti marini nelle acque prevedendo misure intese a garantire che i rifiuti generati a bordo di imbarcazioni o raccolti in mare non siano abbandonati, ma riportati a terra e lì adeguatamente gestiti. Sono inoltre comprese misure volte a ridurre l'onere amministrativo che grava sui porti, le navi e le autorità competenti;
  • Orienterà gli investimenti e l'innovazione: la Commissione fornirà orientamenti alle autorità nazionali e alle imprese europee su come ridurre al minimo i rifiuti di plastica alla fonte. Il sostegno all'innovazione sarà aumentato, con 100 milioni di euro di finanziamenti ulteriori per lo sviluppo di materiali plastici più intelligenti e più riciclabili, per processi di riciclaggio più efficienti e per tracciare e rimuovere le sostanze pericolose e i contaminanti dalle materie plastiche riciclate;
  • Stimolerà il cambiamento in tutto il mondo: oltre a fare la propria parte, l'Unione europea lavorerà con i suoi partner in tutto il mondo per proporre soluzioni globali e sviluppare standard internazionali. Continueremo inoltre a sostenere gli altri, come abbiamo fatto con il disinquinamento del fiume Gange in India.

Aggiornamento al 26 giugno 2018: Ok del consiglio Ambiente

I ministri UE dell'Ambiente hanno dato il via libera alla strategia sulla plastica, annunciando allo stesso tempo un rapido esame della proposta di direttiva contro la plastica monouso, presentata dalla Commissione a maggio. 

> Strategia UE sulla plastica

> Quadro di monitoraggio

Photo credit: © European Union, 2018/Photo: Elyxandro Cegarra

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