Il Piano UE per l’efficienza energetica degli edifici fa meno paura

Photocredit: Mix da Pixabay Bruxelles non metterà nessun divieto di vendita o affitto di case che consumano tanta energia. Lo ha confermato il vicepresidente della Commissione UE Frans Timmermans durante la presentazione dell’attesa direttiva sull’efficienza energetica degli edifici, dopo gli allarmi lanciati nei giorni scorsi da molti giornali italiani.

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Dopo giorni di attesa ed un rincorrersi di voci e anticipazioni, infatti, nella giornata del 15 dicembre la Commissione europea ha presentato la direttiva sull'efficienza energetica nell'edilizia pubblica e privata

Che cos’è la Direttiva sull'efficienza energetica dell’edilizia?

La Direttiva fa parte della politica ambientale UE “Fit for 55” che punta a ridurre le emissioni di CO₂ del 55% entro il 2030 e si configura come un vero e proprio pacchetto energia che ha l'obiettivo di sostenere e facilitare la ristrutturazione di case, scuole, ospedali, uffici e altri edifici in tutta Europa per ridurre le emissioni di gas serra e le bollette energetiche, migliorando la qualità della vita di milioni di europei.

Nel concreto significa che a partire dal 2030 tutti i nuovi edifici debbano essere a emissioni zero, con il target anticipato al 2027 per i nuovi edifici pubblici.

Per quanto riguarda invece le ristrutturazioni, la Direttiva propone nuovi standard minimi di prestazione energetica a livello dell'UE, che richiedono che il 15% del patrimonio edilizio con le prestazioni peggiori di ciascuno Stato membro sia aggiornato dal grado G dell'attestato di prestazione energetica almeno al grado F, entro il 2027 per edifici non residenziali e il 2030 per gli edifici residenziali. 

Nessuna sanzione nel caso di mancata ristrutturazione

Qualora gli edifici target non dovessero venir efficientati, la Direttiva non prevede però nessuna sanzione, incluse quelle paventate nei giorni precedenti la sua presentazione e che presumevano un vincolo alla vendita o all'affitto di case non energeticamente efficienti. 

Parlando in italiano, con un chiaro riferimento alle voci circolate nel nostro Paese, il commissario UE Frans Timmermans ha infatti chiarito che “Bruxelles non sequestrerà la casa” a nessuno, né tantomeno impedirà la vendita delle case che non sono ristrutturate.

La proposta, spiega infatti Timmermans, lascia piena libertà agli Stati membri di decidere come rispettare gli standard minimi decisi a livello comunitario.

Gli incentivi per ristrutturare casa

Per sostenere le ristrutturazioni di milioni di edifici in tutta Europa, il Piano prevede anche una serie di meccanismi di incentivazione. I finanziamenti provengono da diverse fonti, tra cui il FESR, il Fondo di coesione e il Fondo per la ripresa e la resilienza.

A questi si aggiunge poi il nuovo Fondo sociale per il clima che mobiliterà 72,2 miliardi di euro dal bilancio dell'UE per il periodo 2025-2032 per sostenere le famiglie, in particolare quelle che vivono negli edifici con le prestazioni peggiori. 

Stop invece alla concessione di incentivi finanziari per l'installazione di caldaie a combustibili fossili a partire dal 2027, anche con la possibilità per gli Stati membri di vietare l'uso tout-court di combustibili fossili negli edifici.

Il sistema di incentivazione prevede inoltre imminenti novità anche in materia di aiuti di Stato. Per consentire infatti un'efficace combinazione di finanziamenti pubblici e privati, la Commissione sta anche lavorando per rendere il quadro degli aiuti di Stato più adatto alle esigenze degli standard minimi di rendimento energetico a livello dell'UE.

Quanto alle misure locali, i Piani nazionali di ristrutturazione edilizia, che gli Stati membri sono chiamati ad attuare, devono garantire l'impiego di fondi sufficienti per fornire finanziamenti a livello nazionale e aiutare a stimolare gli investimenti privati.

In Italia l’attenzione è andata immediatamente al superbonus su cui il Parlamento sta approvando la proroga in Finanziaria, in un accesso dibattito tra forze politiche. La misura, si sa, non dispiace a Bruxelles che infatti ha permesso anche un suo parziale finanziamento con il PNRR.

Come hanno però confermato anche oggi i commissari europei intervenuti alla presentazione della Direttiva, l'obiettivo è aiutare anzitutto le classi meno abbienti che, nella maggior parte dei casi, sono anche le prime vittime della povertà energetica, vivendo solitamente negli immobili peggiori. Un'indicazione che sicuramente non potrà non essere tenuta in conto anche dai legislatori che in queste settimane si stanno confrontando per decidere i paletti della proroga del superbonus e degli altri bonus edilizi.

Per approfondire: Chi sta davvero beneficiando del superbonus? I dati dell’Osservatorio conti pubblici italiani

Photocredit: Mix da Pixabay 

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