Fondo Complementare: 860 milioni per nuovi autobus ecologici e potenziamento delle ferrovie regionali

Trasporti - Foto di Lê Minh da Pexels Copia600 milioni di euro alle Regioni e alle Province Autonome di Trento e Bolzano per l’acquisto di nuovi autobus ecologici per il trasporto pubblico locale e 260 milioni per potenziare e rinnovare le ferrovie gestite dalle Regioni. Giovannini: “E’ la prima assegnazione delle risorse del Fondo complementare per migliorare la qualità della vita dei cittadini”.

Nel Recovery Plan 8 miliardi e mezzo per la mobilità sostenibile

I relativi schemi di decreto del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims), Enrico Giovannini, sono stati approvati dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni-Autonomie locali e dalla Conferenza Stato-Regioni. Con questi provvedimenti inizia l’attuazione la parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) finanziata dal Fondo complementare.

600 milioni di euro dovranno essere spesi negli anni dal 2022 al 2026 per l’acquisto di autobus a basso impatto ambientale adibiti al trasporto pubblico extraurbano e suburbano, con alimentazione a metano, elettrica o a idrogeno, e per le relative infrastrutture di alimentazione. È possibile destinare fino al 15% delle risorse per interventi di riconversione a gas naturale dei mezzi a gasolio euro 4 e euro 5. Il 50% dei fondi è destinato alle Regioni del Sud.

“Per la prima volta non si finanziano più autobus diesel”, ha sottolineato il ministro Giovannini esprimendo soddisfazione per il provvedimento che fa del Mims il primo Ministero a realizzare gli interventi previsti dal piano nazionale per gli investimenti complementari al Pnrr.

“Con questo decreto – ha aggiunto – intendiamo dare due segnali importanti: il primo è che abbiamo la capacità di realizzare tempestivamente i progetti; il secondo è che le risorse sono destinate a interventi che vanno nella direzione della sostenibilità, per rendere le città più vivibili, meno inquinate, in grado di offrire servizi migliori ai cittadini. Il trasporto pubblico locale è un elemento importante che influisce sulla qualità della vita delle persone, lavoratori, studenti, famiglie. Auspico che le Regioni e le Province Autonome si attivino in tempi rapidi per utilizzare al meglio le risorse messe a disposizione. Nella ripartizione dei fondi abbiamo tenuto conto delle particolari esigenze delle Regioni del Sud, dove il problema della vetustà del parco autobus è maggiormente sentito”.

La Regione con la quota maggiore di assegnazione di risorse è la Campania con oltre 64 milioni di euro, seguono la Lombardia con circa 61 milioni, la Sicilia con 56,5 milioni, la Puglia con 47,4 milioni, il Lazio con 47 milioni.

Gli autobus da acquistare con le risorse del Fondo complementare, oltre ad essere ecologici, dovranno disporre delle attrezzature idonee per l’accesso e il trasporto delle persone a mobilità ridotta, del sistema ‘conta-passeggeri’ attivo indipendentemente dalla rilevazione con validazione elettronica dei biglietti, dei dispositivi per la localizzazione, di videosorveglianza e dispositivi di protezione del conducente. Sono ammessi al finanziamento anche gli acquisti di altre attrezzature, tra cui quelle per il trasporto delle biciclette, fin al massimo del 5% del costo complessivo del veicolo.

Riparto delle risorse per l'acquisto di bus ecologici

La Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera allo schema di decreto che finanzia con 260 milioni di euro le ferrovie gestite dalle Regioni, di cui l’80% destinati al Sud. Le risorse, che rientrano nel Fondo del Mims per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, possono essere utilizzate per il potenziamento, l’ammodernamento e il miglioramento della sicurezza delle ferrovie regionali, che svolgono un ruolo essenziale nei brevi collegamenti di cui usufruiscono, in particolare, pendolari e studenti.

“Il progetti del Ministero non prevedono solo interventi per lo sviluppo dell’alta velocità – sottolinea Giovannini – ma il rafforzamento dei collegamenti territoriali, per ridurre le disuguaglianze tra le diverse aree del Paese a vantaggio della qualità della vita delle persone”.

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