Fornitura del Gas: nessuna rassicurazione da Mosca

Medvedvev e Barroso - Credit © European Communities, 2009Bruxelles-Mosca: nessun risultato significativo dall’ultimo vertice istituzionale. Una delegazione guidata dal presidente della Commissione Europea, Jose Manuel Barroso, è volata a Khabarovsk, all'estremo oriente della Russia, per discutere questioni cruciali come la fornitura delle commodities, il commercio estero, la possibile adesione al Wto che Mosca attende con impazienza da dieci anni, la finanza globale e la crisi economica.

Dal punto di vista del commercio estero, l’Unione Europea rappresenta il primo partner per la Russia. Viceversa, se la Russia rappresenta il terzo partner commerciale per l’Europa, quest’ultima è strettamente legata al Cremlino per l’approvvigionamento di materie prime fondamentali come il gas e del petrolio.

Il presidente Dmitri Medvedev ha dichiarato che la Russia non può garantire all'Europa che non ci saranno altre interruzione di forniture del gas in futuro. I motivi sono legati ai rapporti con l’Ucraina. “Non ci sono problemi da parte nostra. Non abbiamo alcun problema su tutto il fronte del gas, impegni o obblighi. Lasciamo le assicurazioni a quelli che devono pagare”. Ogni inverno è la stessa storia: l’ultima crisi del gas, che per due settimane ha negato il riscaldamento ai paesi membri più ad est dell’Unione Europea, risale soltanto allo scorso gennaio. 

Sempre sul fronte dell’energia le proposte russe prevedono vincoli legali internazionali per tutti i principali Paesi produttori (esportatori) di transito e consumatori (importatori) di risorse energetiche e pongono particolare attenzione ai meccanismi per garantire il transito, compresa l'impossibilità di interruzioni o riduzioni del passaggio di gas laddove i contratti non lo prevedano, come pure l'interferenza nei flussi di transito. Medvedev non esclude un aggiustamento drastico della Carta dell'Energia o un nuovo accordo internazionale.

Dal punto di vista politico, il presidente Medvedev ha palesato i suoi timori sulla possibilità che la  partnership con sei ex repubbliche sovietiche (Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldavia e Ucraina), possa trasformarsi in una coalizione contro Mosca. “Ogni partnership è meglio di un conflitto. Ma siamo preoccupati che qualche Stato tenti di usare lo strumento della partnership contro la Russia”.

Dopo essere stato rassicurato dal presidente Barroso, Medvedev ha ricevuto garanzie anche dall'alto rappresentante Ue Javier Solana, che ha ribadito l'invito alla Russia a partecipare al partenariato orientale. Questa regione, infatti, è diventata un campo minato ed è tuttora in preda a conflitti irrisolti, come quello consumatosi in Georgia la scorsa estate. La partnership favorirebbe le pmi europee, aiuterebbe a sottoscrivere accordi di libero scambio, aiuti finanziari e l’abolizione del visto per i viaggi dei cittadini europei in questi paesi. Per l'Europa, il partenariato significherebbe maggiore sicurezza e stabilità lungo i suoi confini orientali.
(Alessandra Flora)

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