Appalti pubblici: Protocollo d’intesa anticorruzione Anac-Agcm

Firmato un protocollo d’intesa sulle attività di contrasto alla corruzione negli appalti pubblici e sui nuovi criteri per l’attribuzione del rating di legalità alle imprese, una sorta di "tagliando" che ne certificherà la condotta.

Non è un caso che questa nuova iniziativa sia stata presentata proprio a Roma, teatro dello scandalo "Mafia Capitale", che per l'intreccio tra politica e criminalità organizzata ricorda le vicende della Banda della Magliana, narrate da Giancarlo De Cataldo in Romanzo Criminale.

A siglare il protocollo, l'11 dicembre, Raffaele Cantone e Giovanni Pitruzzella, rispettivamente presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione e dell’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato. Il documento, che si compone di otto articoli, è stato illustrato dai due presidenti nella sede della Stampa estera.

Un documento di otto punti

Come funzionerà la cooperazione fra le due authorities? L’Agcm segnalerà all’Anac presunti fenomeni di alterazione delle regole e delle procedure di gara, che emergeranno eventualmente nel corso dei suoi procedimenti istruttori.

L’Anac, a sua volta, segnalerà all’Agcm presunti fenomeni collusivi di cui emerga notizia nel corso dello svolgimento della propria attività o in seguito a specifiche segnalazioni da parte di imprese o stazioni appaltanti. L’Antitrust inoltrerà poi all’Anticorruzione il “parere motivato inviato alla stazione appaltante nel caso di atti di gara che possano comportare una violazione delle norme a tutela della concorrenza e del mercato”.

Promozione del vademecum sui fenomeni anticoncorrenziali dell'Agcm

Per incrementare le segnalazioni su possibili fenomeni di collusione tra imprese, l’Anac s’impegna a pubblicare sul proprio sito Internet il Vademecum (“Individuazione di criticità concorrenziali nel settore degli appalti pubblici”) già adottato dall’Agcm il 18 settembre 2013, promuovendolo presso le stazioni appaltanti e invitandole a dare seguito alle sue indicazioni. Il protocollo d’intesa sottoscritto da Cantone e Pitruzzella prevede che l’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato potrà accedere alle informazioni contenute nella Banca dati nazionale dei contratti pubblici.

Arriva il rating della legalità: "Punire i corrotti, premiare gli onesti"

La collaborazione si estende anche all'individuazione di "ulteriori dati informativi relativi alla partecipazione delle imprese alle gare pubbliche” e alla creazione di un gruppo di lavoro per agevolare lo scambio reciproco di informazioni e razionalizzarne l’utilizzo.

La cooperazione riguarderà anche il procedimento per l’attribuzione del rating di legalità, secondo il Regolamento adottato dall’Antitrust il 14 novembre 2012 con successive modifiche, concordando le migliori modalità attuative per semplificare i rapporti di collaborazione. Da qui, l’impegno a svolgere comunicazioni congiunte, come conferenze stampa, convegni e seminari di approfondimento, oltre a progetti comuni anche per la partecipazione a bandi europei nelle materie di interesse delle due autorità.

Cantone, che è divenuto l'uomo simbolo della lotta dello stato contro ogni corruttella, ha citato il rating di legalità introdotto dall’Agcm, come strumento di “incentivazione delle imprese sane”, aggiungendo che questa sorta di “bollino blu” corrisponde non solo a una scelta etica, ma può tradursi anche in benefici concreti.

“Oltre a punire i corrotti - ha detto il numero uno dell’Anac - dobbiamo cominciare a premiare gli onesti”.  Pitruzzella ha spiegato che il rating prevede l’attribuzione di un punteggio da una a tre stelle, in base ad alcuni parametri organizzativi e di comportamento, favorendo così l’accesso delle imprese virtuose al credito e ai finanziamenti pubblici, nell’assegnazione degli appalti e delle gare.

A esprimere la valutazione sarà una commissione composta da cinque membri di cui faranno parte un rappresentante della stessa Agcm e dell’Anac, insieme a uno della Confindustria, del Ministero dell’Interno e della Giustizia.

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