Sisma, ricostruzione pubblica: incarichi progettazione entro marzo e fondi alle scuole

Sisma, ordinanze 109-2020 e 110-2020Con le ordinanze 109 e 110 il Commissario Legnini accelera la ricostruzione pubblica dei territori colpiti dal sisma del 2016, prevedendo l'affidamento degli incarichi di progettazione entro fine marzo e aggiornando l’elenco degli interventi. Arrivano anche le disposizioni attuative dei poteri in deroga del Commissario per ricostruire i centri storici e non solo.

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Due nuove ordinanze del Commissario al sisma 2016 cercano di accelerare la ricostruzione pubblica delle aree terremotate, grazie ad un giro di vite sui tempi delle gare, ad una razionalizzazione delle risorse e alla messa in atto della fase operativa dei poteri derogatori accordati al Commissario dal dl Semplificazioni.

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Grazie ad un'operazione su più livelli, l’ordinanza 109-2020 del Commissario Giovanni Legnini potrebbe riuscire ad accelerare la ricostruzione pubblica dei territori terremotati.

Oltre a ridefinire l’elenco delle opere legate alla ricostruzione (con alcune riprogrammazioni e tramite l’inserimento di nuovi interventi), infatti, l’ordinanza stabilisce anche l’obbligo per i Comuni e le stazioni appaltanti di provvedere entro il 31 marzo 2021 all’affidamento di tutti gli incarichi di progettazione. Ma non solo. Prima della deadline di fine marzo, infatti, ce ne è un’altra legata alla presentazione di un cronoprogramma dettagliato di tutte le fasi per la definizione dell’appalto e l’esecuzione delle opere che dovrà essere inviato al Commissario entro il 31 dicembre 2020

Rimanendo sempre in tema di appalti, l'ordinanza 109-2020:

  • Da un lato invita le Regioni ad individuare una Centrale Unica di Committenza (che potrà avvalersi anche di Invitalia per la predisposizione degli appalti), con la possibilità di identificare gli stessi Uffici Speciali della Ricostruzione (USR) come soggetti attuatori degli interventi;
  • Dall’altro dà attuazione a tutte le norme di semplificazione degli appalti contenute nei recenti provvedimenti del Governo, e disciplina l’utilizzo delle economie derivanti dai ribassi d’asta, che vengono destinate alla realizzazione di nuove opere. 

Fortemente connesso con la ricostruzione è poi anche il fronte “macerie”. Per questo vengono stanziati 100 milioni di euro per le macerie pubbliche dovute a crolli o demolizioni, attività finora gestita dalla Protezione Civile.

Sul fronte risorse, inoltre, l’ordinanza razionalizza in qualche modo l’impiego dei fondi da parte dei Comuni, disciplinandone l’accesso alle agevolazioni del GSE per gli investimenti nella riqualificazione energetica degli edifici pubblici e consentendo loro di liberare nuove risorse. “Le economie conseguenti all’ammissione ai contributi del conto termico ed alla rideterminazione delle somme assegnate” dal Gestore dei Servizi Energetici S.p.A - si legge infatti nell’ordinanza - “potranno essere utilizzate per ulteriori opere pubbliche connesse ad interventi di riparazione o ricostruzione nell’ambito dello stesso Comune, anche con riferimento alla medesima opera. Le stesse disposizioni - conclude il testo - si applicano anche in caso di ulteriori forme di cofinanziamento”.

Si interviene, infine, anche per facilitare l’attività scolastica nei comuni del cratere, prevedendo la possibilità di utilizzare il 10% dei contributi stabiliti per le scuole, in attesa della loro ricostruzione, per garantire l’attività didattica ricorrendo a soluzioni temporanee.

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I poteri del Commissario straordinario al sisma nell’ordinanza 110-2020

La seconda ordinanza (la n. 110-2020), invece, interviene sul versante dei poteri del Commissario straordinario.

Il testo, infatti, prevede le disposizioni organizzative ed attuative dei poteri in deroga attribuiti dal legislatore al Commissario per la realizzazione delle opere pubbliche prioritarie e caratterizzate da particolari complessità e per gli interventi nei centri storici maggiormente distrutti. 

In particolare viene disciplinata la possibilità di attuare gli interventi in deroga a mezzo di ordinanze speciali che definiranno le specifiche modalità e i tempi di realizzazione. Anche in questo caso il tutto avverrà in accordo con i presidenti delle Regioni e i sindaci, ai quali il Commissario potrà anche trasferire i poteri attuativi in deroga.

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