Piani individuali risparmio – PIR: decreto attuativo entro febbraio

Piani individuali di risparmio - PIRI tecnici dei Ministeri dell'Economia e dello Sviluppo economico hanno avviato i lavori sul decreto attuativo della legge di Bilancio 2019 per la riforma dei PIR, i Piani individuali di risparmio.

La nuova circolare dell'Agenzia delle Entrate sui PIR

I nuovi PIR dovrebbero essere operativi entro febbraio. Lo annuncia una nota del Ministero dello Sviluppo economico, al termine della prima riunione sul decreto per l'adeguamento dei Piani individuali di risparmio ai vincoli introdotti dalla legge di Bilancio 2019 per favorire gli investimenti in start-up e PMI innovative.

I Piani individuali di risparmio

La legge di Bilancio 2017 ha introdotto agevolazioni fiscali dirette a incoraggiare gli investimenti a lungo termine nelle imprese e in particolare nelle PMI, attraverso i Piani di risparmio a lungo termine (PIR), cioè contenitori di strumenti finanziari di diverso tipo - azioni, obbligazioni, fondi comuni eccetera - sottoscritti da persone fisiche e mantenuti per almeno cinque anni, con un importo massimo dell'investimento pari a 30mila euro per anno solare, per un valore complessivo non superiore a 150mila euro.

Gli incentivi fiscali connessi ai PIR, introdotti con l'obiettivo di canalizzare il risparmio delle famiglie a sostegno del sistema imprenditoriale italiano, consistono nell'esenzione dalle imposte sui redditi derivanti dagli strumenti finanziari e dalla liquidità che concorrono a formare il PIR e dall’imposta di successione relativa agli strumenti finanziari che compongono il Piano in caso di trasferimento a causa di morte.

Precise condizioni regolano l'accesso alle agevolazioni, tra cui la residenza in Italia del titolare del PIR, l'esclusione della titolarità di più Piani in contemporanea, le caratteristiche degli intermediari finanziari e la composizione del portafoglio degli investimenti. Il 70% del valore complessivo deve essere infatti investito in strumenti finanziari emessi da aziende italiane o europee con stabile organizzazione in Italia e il 30% di questa quota obbligatoria deve essere investito in strumenti finanziari di imprese diverse da quelle inserite nell’indice FTSE MIB di Borsa italiana o in indici equivalenti di altri mercati regolamentati esteri.

Piani individuali risparmio – Agenzia Entrate, codice tributo PIR

Le novità della legge di bilancio 2019

A fronte del grande interesse nei confronti dei PIR, che nel 2017 hanno raccolto circa 11 miliardi di euro, la manovra 2018 ha rivisto le condizioni di accesso alle agevolazioni, allargando l'ambito di azione agli investimenti dei risparmiatori in strumenti finanziari emessi da imprese che svolgono attività immobiliari, inizialmente escluse.

La legge di Bilancio 2019 ha aggiornato ulteriormente la disciplina dei Piani individuali di risparmio, per fare in modo che i flussi di finanziamento si indirizzino maggiormente verso le PMI non quotate e le start-up innovative, che finora non hanno beneficiato della misura.

Oltre ad aumentare le possibilità di investimento per le Casse di previdenza dei liberi professionisti e per i fondi pensione, dal 5 al 10% dell’attivo patrimoniale, la manovra 2019 ha infatti subordinato l'accesso all'agevolazione a due nuovi obblighi: da una parte, si richiede di investire una soglia minima del 5% sul 70% riservato ad emittenti italiani e pari, quindi almeno il 3,5% del patrimonio complessivo del Piano, in quote o azioni di fondi di Venture capital; dall'altra, occorre investire almeno il 3,5% del patrimonio totale del PIR in strumenti finanziari emessi da aziende di piccole e medie dimensioni, che hanno meno di 250 dipendenti e con ricavi inferiori a 50 milioni, ammesse alle negoziazioni sui sistemi multilaterali di negoziazioni.

I nuovi vincoli si applicano ai PIR costituiti a partire dal 1° gennaio 2019, ma in assenza del decreto attuativo, che dovrà essere emanato entro il 30 aprile, non è possibile sottoscrivere Piani che siano conformi alla nuova normativa.

Fino all'approvazione del provvedimento, che MISE e MEF confidano di poter adottare già a febbraio, l'agevolazione fiscale potrà essere riconosciuta solo a chi alimenta Piani già in essere al 31 dicembre 2018.

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