Infrastrutture: l'Italia fuori dai fondi residui Ue

Lavori infrastrutture - foto di Martin GrillItalia fuori dai fondi Ue per le infrastrutture. Bocciato nella commissione parlamentare europea controllo del bilancio l'emendamento voluto dall'eurodeputato Crescenzio Rivellini (Popolo della libertà), che avrebbe permesso all'Italia di usufruire dei finanziamenti europei ancora non spesi, che la Commissione europea vuol far confluire in un fondo di garanzia per il completamento di grandi infrastrutture. Pdl e Lega Nord puntano il dito contro eurodeputati e governo italiano. Il Pd contrattacca: significherebbe rinunciare ai restanti fondi strutturali.

L'emendamento avrebbe permesso all'Italia di usufruire delle risorse comunitarie non utilizzate entro l'anno allo scopo di finanziare il completamento di grandi infrastrutture. Fra i progetti finanziabili, secondo Rivellini, gli aeroporti di Catania e Lamezia Terme, l'acquedotto pugliese, i sistemi di trasporto sostenibile di Catanzaro e Cosenza, il porto di Gioia Tauro.

Parlando con il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera, a Bruxelles per incontrare commissari e eurodeputati, Rivellini ha accusato i suoi colleghi di fare “solo chiacchiere”, “riusciamo a fare squadra solo per passerelle mediatiche inutili''.

Dello stesso parere Claudio Morganti, eurodeputato della Lega Nord: "Il voto di oggi, che impedisce all'Italia di attingere ai fondi europei non spesi, testimonia il totale disinteresse del governo italiano, che preferisce venire in Europa ad incontrare gli europarlamentari solo per fare chiacchiere, invece di proporre iniziative concrete".

Pura demagogia, secondo i membri della Commissione parlamentare controllo del bilancio bilanci del Parlamento europeo Andrea Cozzolino e Rosario Crocetta (Partito democratico): non solo “il parere di una commissione parlamentare non ha valore legislativo, ma la Commissione Ue ha spiegato che il fondo per le infrastrutture era stato pensato solo per quei paesi sottoposti a controllo finanziario”. Accedere a quei fondi, inoltre, avrebbe significato “rinunciare automaticamente ai restanti fondi strutturali. E' questo che vuole Rivellini?"

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