Infrastrutture: Passera, sbloccheremo 60 miliardi di euro

Auditorium - fonte: MSEIl ritardo infrastrutturale dell'Italia come occasione per attivare investimenti con effetti sulla crescita visibili nel breve periodo. Così il ministro per lo sviluppo economico Corrado Passera, ieri, durante la Mobility Conference di Milano, annunciando lo sblocco di 60 miliardi di euro per progetti nel settore dei trasporti entro la fine dell'anno.

Alcune risorse sono in realtà già state rese disponibili dal Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica che, tra dicembre e gennaio, ha sbloccato 20 miliardi di euro. A questi si aggiungono, ha spiegato Passera, “altri 20 miliardi da mettere in moto con le concessioni autostradali e aeroportuali e sono già stati individuati ulteriori 20 miliardi di opere prioritarie, in alcuni casi già cantierabili, che ci proponiamo di mettere in opera nel corso dell'anno”.

Fondi sostanziosi che possono tradursi, secondo il ministro, in “punti significativi di Pil”, fondamentali in un momento, afferma la presidente di Confindustria, Emma Marceglia, in cui bisogna combinare al rigore sui bilanci interventi per la crescita.

Le proposte per aumentare la competitività dell'Italia sono diverse.

Passera sostiene la necessità di “intervenire sul tema del contenzioso nelle procedure di appalto che è una grave causa di ritardi e aumenti di costi” e di migliorare la trasparenza circa lo stato di avanzamento dei progetti.

Per Marcegaglia si potrebbe “ragionare sulla leva fiscale anche per supportare e incentivare nuove infrastrutture”, ma soprattutto, per riuscire ad attrarre capitali, bisogna garantire “la certezza del diritto, cioè la certezza delle regole che non cambino in corso d'opera e la chiarezza su quali possano essere i ritorni degli investimenti”.

Proprio sul tema del reperimento dei fondi è intervenuto il presidente di Assolombarda, Alberto Meomartini, anche in considerazione dei 7,1 miliardi necessari al completamento delle opere connesse all'Expo 2015 e non ancora individuati. Ognuno deve fare la propria parte, con l'obiettivo di realizzare le opere necessarie al Paese, ha detto.

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