MIUR – il testo del Programma Nazionale per la Ricerca – PNR

Il CIPE ha sbloccato oltre 2,4 miliardi di euro per il Programma nazionale per la Ricerca (PNR) 2015-2020

Ricerca

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Dall'attrazione di talenti dall'estero agli investimenti in infrastrutture, fino al sostegno per l'accesso dei ricercatori ai fondi europei. Sono alcuni dei temi al centro del PNR 2015-2020, presentato lunedì dal ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Stefania Giannini, dopo il via libera del CIPE.

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Le risorse sbloccate per il primo triennio ammontano a 2 miliardi e 428,6 milioni di euro, di cui un miliardo e 928,6 milioni a valere sul PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 e su risorse ordinarie del MIUR e 500 milioni dal Fondo Sviluppo e Coesione.

Capacità di innovazione e accesso a fondi Ue da migliorare

Nonostante la ricerca italiana sia significativa a livello quantitativo e qualitativo e il numero delle imprese italiane che hanno svolto attività di innovazione abbia superato negli ultimi anni la media europea (il 41,5% del totale nel triennio 2010-2012, a fronte del 36% registrato a livello Ue), nell'ultimo ranking europeo l’Italia si posiziona tra gli “Innovatori moderati”.

Il basso rapporto tra la spesa in R&S e il Pil, la ridotta presenza di ricercatori nelle imprese e la scarsa attrattività internazionale dell'Italia sono tra le principali ragioni di questa debolezza, cui si aggiunge il calo dei finanziamenti ottenuti partecipando ai Programmi europei per la ricerca. Al terzo posto conquistato, nell'ambito del Settimo Programma Quadro, in termini di proposte presentate, corrisponde, ad esempio, un quarto posto per finanziamenti ottenuti. Mentre con riferimento a Horizon 2020, i primi dati sulla partecipazione italiana, “in alcuni casi addirittura sovradimensionata”, testimoniano “un sistema della ricerca troppo frammentato”, con un ritorno finanziario finora solo leggermente migliore di quello conseguito con il 7PQ.

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Sei pilastri e 12 aree di specializzazione per la ricerca applicata

Questo quadro di partenza è alla base dei sei pilastri, ciascuno con obiettivi e risorse dedicate, che compongono il documento programmatico:

  • Internazionalizzazione, coordinamento e integrazione delle iniziative nazionali con quelle europee e globali;
  • Capitale umano e sostegno ai migliori talenti della ricerca pubblica e privata;
  • Programma nazionale infrastrutture, da selezionare sulla base dei criteri dell’European Strategy Forum on Research Infrastructures (ESFRI);
  • Cooperazione pubblico privato e ricerca industriale, puntando sui Cluster Tecnologici Nazionali;
  • Programma per il Mezzogiorno, in sinergia con il Programma Operativo Nazionale Ricerca e Innovazione, a cui si deve parte della dotazione del PNR, e con i Programmi Operativi Regionali;
  • Efficacia e qualità della spesa, rafforzando le attività di valutazione, monitoraggio e semplificazione.

Inoltre, incrociando le Sfide della Società e le tecnologie abilitanti (KETs) presenti in Horizon 2020 con le specificità italiane, il PNR individua dodici aree di specializzazione del sistema della ricerca applicata:

  1. Aerospazio
  2. Agrifood
  3. Cultural Heritage
  4. Blue growth
  5. Chimica verde
  6. Design, creatività e Made in Italy
  7. Energia
  8. Fabbrica intelligente
  9. Mobilità sostenibile
  10. Salute
  11. Smart, Secure and Inclusive Communities
  12. Tecnologie per gli Ambienti di Vita.

Queste aree corrispondono alle principali competenze tecnologiche dei ricercatori pubblici e industriali, dal lato dell'offerta, mentre dal lato della domanda, il Programma individua cinque bacini prioritari per il loro utilizzo:

  1. Aerospazio e Difesa;
  2. Salute, alimentazione, qualità della vita;
  3. Industria intelligente e sostenibile, energia e ambiente;
  4. Turismo, patrimonio culturale e industria della creatività;
  5. Agenda Digitale, Smart Communities, infrastrutture e sistemi di mobilità intelligente.

Le priorità della ricerca italiana

A livello strategico il PNR suddivide le 12 aree di specializzazione in quattro gruppi, con strumenti di sostegno e sviluppo differenziati.

Le aree prioritarie sono Aerospazio, Fabbrica intelligente, Agrifood e Salute e saranno destinatarie di una “particolare densità degli interventi di sostegno alla ricerca industriale ed alle imprese innovative, attraverso l’identificazione di programmi strategici specifici vincolati a roadmap tecnologiche ben definite”. Qui l'attenzione va soprattutto ai possibili incroci tra le cosiddette key enabling technologies (KET) e settori di punta a livello nazionale, come la robotica avanzata.

Le aree ad alto potenziale sono Design, creatività e Made in Italy, Chimica verde, Cultural heritage e Blue growth e saranno oggetto di politiche di consolidamento delle competenze, attrazione di talenti, sperimentazione di living labs e di forme di innovazione aperta.

Per le aree in transizione, Smart communities e Tecnologie per gli Ambienti di Vita, sarà fondamentale sfruttare la leva della domanda pubblica, attraverso piani strategici fortemente condivisi con le amministrazioni locali.

Le aree consolidate, infine, sono Energia e Mobilità, per cui si prevede un utilizzo intensivo di strumenti di programmazione negoziata, oltre al sostegno all’utilizzo di fondi europei.

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Obiettivi, azioni e risorse dei singoli Programmi

Programma Internazionalizzazione

Obiettivi:

  • allineare la programmazione nazionale in materia di R&S a quella europea;
  • cogliere tutte le opportunità per la R&S italiana che si presentano nel contesto globale ed europeo, in particolare nel Programma Quadro Horizon 2020;
  • inserire in maniera strutturale l’Italia nel sistema della cooperazione internazionale nel settore della ricerca, utilizzando appieno la nostra capacità di science diplomacy.

Azioni:

  • rafforzamento del processo di Programmazione Congiunta (JP) e supporto ai rappresentanti italiani nel Comitato di Programma H2020;
  • strumenti di «matching fund» sulla base delle specializzazioni nazionali e delle priorità geo-strategiche condivise;
  • cooperazione internazionale e ruolo di leadership in progetti strategici: ad esempio PRIMA (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area) e Blue Med (ricerca marina e marittima);

Budget triennio 2015-2017: 107,4 milioni di euro.

Programma Capitale Umano

Obiettivo:

  • formare, potenziare, e attrarre i migliori ricercatori, e renderli protagonisti del trasferimento di conoscenza dal sistema della ricerca alla società nel suo complesso.

Azioni:

  • migliorare la qualità della formazione alla ricerca: Dottorati Innovativi
  • aumentare le opportunità di crescita per dottori di ricerca e ricercatori:
    - a. FARE Ricerca in Italia,
    - b. Top Talents,
    - c. RIDE,
  • rendere i ricercatori protagonisti del trasferimento di conoscenza:
    - a. Dottori Startupper, Contamination Lab;
    - b. Doctoral Placement;
    - c. Proof of Concept.

Budget triennio 2015-2017: 1.020,4 milioni di euro.

Programma Nazionale Infrastrutture di Ricerca

Obiettivi:

  • valutazione delle Infrastrutture di Ricerca (IR), in linea con il processo a livello europeo (European Strategy Forum for Research Infrastructures -ESFRI);
  • sostegno selettivo finalizzato a una progressiva razionalizzazione e rafforzamento internazionale del sistema di IR.

Azioni:

  • mappatura delle Infrastrutture di Ricerca di interesse nazionale e avvio di un sistema di valutazione e monitoraggio costante;
  • strutturazione della governance e di uno strumento finanziario a sostegno della rete nazionale di IR prioritarie.

Budget triennio 2015-2017: 342,9 milioni di euro.

Cooperazione pubblico-privato e ricerca industriale

Obiettivi:

  • stimolare la creazione di reti lunghe per la ricerca e l’innovazione delle filiere tecnologiche nazionali, che favoriscano investimento, partecipazione e coordinamento delle imprese nel settore della ricerca, rafforzino le forme di cooperazione pubblico-privato e assicurino la messa in rete delle competenze disponibili;
  • favorire l’applicazione industriale dei risultati scientifici affinché si possano immettere sui mercati nuove soluzioni, servizi e prodotti innovativi, aprendo nuovi campi di ricerca e di innovazione per dare origine a nuovi mercati;
  • sviluppare politiche di stimolo della ricerca attraverso la promozione della domanda pubblica di soluzioni innovative;
  • garantire la rendicontabilità sociale della ricerca, assicurando apertura, libero accesso ai risultati e responsabilità;
  • promuovere l’innovazione sociale quale elemento di raccordo tra i risultati della ricerca e le trasformazioni che garantiscono la restituzione ai cittadini del valore creato con gli investimenti in ricerca.

Azioni:

  • ricerca industriale e sostegno degli investimenti privati in innovazione:
    - a. L’infrastruttura leggera di coordinamento: i Cluster Tecnologici Nazionali;
    - b. Ricerca industriale nelle 12 aree di specializzazione, in coordinamento con i Cluster Tecnologici Nazionali e sperimentando politiche della domanda.
  • Società, ricerca e innovazione sociale:
    - a. Ricerca e innovazione responsabile;
    - b. Filantropia per la ricerca;
    - c. Innovazione sociale.

Budget triennio 2015-2017: 487,1 milioni di euro.

Programma Speciale per il Mezzogiorno

Obiettivo:

  • il riposizionamento competitivo dei territori meridionali, aumentandone la capacità di produrre e utilizzare R&S.

Azioni:

  • Investimenti in capitale umano:
    - a. Mobilità dei ricercatori;
    - b. Top Talents: Attrazione professionalità consolidate;
  • Progetti tematici:
    - a. Infrastrutture di Ricerca aperte;
    - b. Progetti di Ricerca su Tecnologie Abilitanti (KET’S);
  • Capacità amministrativa e social PA.

Budget triennio 2015-2017: 436 milioni di euro.

Efficienza, semplificazione e qualità della spesa

Obiettivo:

  • efficienza e qualità dell’investimento pubblico e privato in ricerca e innovazione.

Azioni:

  • trasparenza dell'azione amministrativa,
  • procedure di selezione interventi, di gestione e attuazione,
  • governance e competition,
  • capacità amministrativa beneficiari e attuatori,
  • procedure semplificate di contrattualizzazione, di spesa e di controllo,
  • monitoraggio e valutazione,
  • strumenti di programmazione informata.

Budget triennio 2015-2017: 34,8 milioni di euro.

> Il Programma Nazionale Ricerca - PNR 2015-2020

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