Le risorse del Recovery Plan per le infrastrutture sociali

Recovery Plan: 10,8 miliardi per il socialeNel testo del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) redatto dal Governo Draghi ci sono oltre 11 miliardi di euro stanziati per le infrastrutture sociali. Previste da questa componente un ventaglio di misure, che vanno dall'implementazione di soluzioni abitative e percorsi per l'autonomia per le persone con disabilità all'assistenza agli anziani.

Cosa prevede il Recovery Plan di Draghi: mission, progetti e riforme

Al tema delle infrastrutture sociali è dedicata la seconda componente della missione 5 del Recovery Plan "Inclusione e Sociale". Le altre due componenti riguardano le "Politiche attive per il lavoro", con un budget di 6,66 miliardi di euro, e gli "Interventi speciali per la coesione territoriale", cui vanno 1,98 miliardi.

In tutto la missione 5 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) vale 19,81 miliardi e finanzia investimenti e riforme che rispondono alle raccomandazioni della Commissione europea in materia di sostegno all'occupazione, in particolare giovanile e femminile, incremento delle competenze e formazione di lavoratori e disoccupati.

Sul piano delle risorse, aumentano i fondi rispetto al PNRR del precedente Esecutivo. Infatti, se ai 19,8 miliardi del PNRR per la missione Inclusione e coesione si aggiungono i 7,25 miliardi del Piano REACT-EU e i 2,77 miliardi del Fondo complementare, il cosiddetto Recovery domestico, si arriva a un totale di 29,83 miliardi di euro. Quindi più dei 27,6 miliardi della bozza Conte.

I progetti del Recovery Plan per il sociale 

La prima linea di intervento della componente, intitolata "Servizi sociali, disabilità e marginalità sociale", vale 1,45 miliardi di euro e si articola in tre misure:

  • Sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell'istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti (500 milioni)
  • Percorsi di autonomia per persone con disabilità (500 milioni)
  • Housing temporaneo e Stazioni di Posta (450 milioni).

A questi investimenti si affiancano parallelamente due riforme. La prima relativa alla legge quadro per le disabilità, nell'ottica della de-istituzionalizzazione e della promozione dell'autonomia delle persone con disabilità, che verrà finanziata a partire dalle risorse del nuovo Fondo disabilità e non autosufficienza creato con la legge di Bilancio 2020 (800 milioni complessivamente per il triennio 2021-2023). 

La seconda è la riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti, che dovrà essere attuata con apposito provvedimento legislativo entro la primavera 2023. 

Persone vulnerabili e prevenzione dell'istituzionalizzazione degli anziani

L’obiettivo della misura è quello di rafforzare e costruire infrastrutture per i servizi sociali territoriali al fine di prevenire l'istituzionalizzazione. L’investimento si articola in quattro possibili categorie di interventi da realizzare da parte dei Comuni, singoli o in associazione, quali:

  • interventi finalizzati a sostenere le capacità genitoriali e a supportare le famiglie e i bambini in condizioni di vulnerabilità;
  • interventi per una vita autonoma e per la deistituzionalizzazione delle persone anziane, in particolare non autosufficienti;
    interventi per rafforzare i servizi sociali a domicilio per garantire la dimissione anticipata e prevenire il ricovero in ospedale; 
  • interventi per rafforzare i servizi sociali attraverso l’introduzione di meccanismi di condivisione e supervisione per gli assistenti sociali.

La linea di attività più corposa del progetto, con un tesoretto che supera i 300 milioni, è finalizzata a finanziare la riconversione delle RSA e delle case di riposo per gli anziani in gruppi di appartamenti autonomi, dotati delle attrezzature necessarie e dei servizi attualmente presenti nel contesto istituzionalizzato. Elementi di domotica, telemedicina e monitoraggio a distanza permetteranno di aumentare l'efficacia dell'intervento, affiancato da servizi di presa in carico e rafforzamento della domiciliarità. Questa iniziativa è strettamente integrata ai progetti proposti nel capitolo sanitario del PNRR, in particolare alla riforma dei servizi sanitari di prossimità e all’investimento casa come primo luogo di cura – assistenza domiciliare previsti nella Missione 6, Componente 1.

Percorsi di autonomia per i disabili 

La seconda misura ha come soggetto principale i servizi sociali e sanitari dedicati alle persone con disabilità, potenziati al fine di sostenere il processo di deistituzionalizzazione, dando supporto all’assistenza di comunità e domiciliare.

Il progetto sarà realizzato dai Comuni, singoli o in associazione, coordinati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e in collaborazione con le Regioni, al fine di migliorare la capacità e l'efficacia dei servizi di assistenza sociale personalizzati, focalizzati sui bisogni specifici delle persone disabili e vulnerabili e delle loro famiglie.

Il focus principale degli interventi è centrato sull'aumento dei servizi di assistenza domiciliare e sul supporto delle persone con disabilità per consentire loro di raggiungere una maggiore qualità della vita rinnovando gli spazi domestici in base alle loro esigenze specifiche. Inoltre, l’investimento fornirà alle persone disabili e vulnerabili dispositivi ICT e supporto per sviluppare competenze digitali, al fine di garantire loro l'indipendenza economica e la riduzione delle barriere di accesso al mercato del lavoro attraverso soluzioni di smart working.

Housing temporaneo e Stazioni di Posta

Ultima azione di questa linea di intervento si articola in due categorie di interventi:

  • Housing temporaneo, in cui i Comuni, singoli o in associazione, metteranno a disposizione appartamenti per singoli, piccoli gruppi o famiglie fino a 24 mesi e attiveranno progetti personalizzati per singola persona/famiglia al fine di attuare programmi di sviluppo della crescita personale e aiutarli a raggiungere un maggiore grado di autonomia;
  • Stazioni di posta, ovvero centri che offriranno, oltre a un'accoglienza notturna limitata, ulteriori servizi quali servizi sanitari, ristorazione, orientamento al lavoro, distribuzione di beni alimentarli ecc.

Nelle attività saranno coinvolte le associazioni di volontariato, specializzate nei servizi sociali, attraverso una stretta collaborazione con le pubbliche amministrazioni. Inoltre, il progetto prevede azioni incentrate sull'inserimento lavorativo, con il supporto anche dei Centri per l'Impiego, con lo scopo di raggiungere una più ampia inclusione sociale.

Gli investimenti del PNRR per la rigenerazione urbana

Rigenerazione urbana e housing sociale

C'è poi la linea di intervento "Rigenerazione urbana e Housing sociale", che può contare sempre su un budget di 9,02 miliardi di euro e si articola in tre misure.

La prima misura si concentra sugli interventi finalizzati a fornire ai Comuni, con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, contributi per investimenti nella rigenerazione urbana, al fine di ridurre le situazioni di emarginazione e degrado sociale nonché di migliorare la qualità del decoro urbano oltre che del contesto sociale e ambientale. 

La seconda misura ha come focus principale i Piani urbani integrati: una strategia dedicata alle periferie delle Città Metropolitane che prevede una pianificazione urbanistica partecipata, con l’obiettivo di trasformare territori vulnerabili in città smart e sostenibili, limitando il consumo di suolo edificabile.

L'ultima misura è incentrata sul Programma innovativo per la qualità dell’abitare. Scopo del progetto è la realizzazione di nuove strutture di edilizia residenziale pubblica, per ridurre le difficoltà abitative, con particolare riferimento al patrimonio pubblico esistente, e alla riqualificazione delle aree degradate, puntando principalmente sull'innovazione verde e sulla sostenibilità

Parallelamente a queste tre misure, il PNRR considera anche una riforma relativa al superamento degli insediamenti abusivi per il contrasto al caporalato e allo sfruttamento dei lavoratori. Obiettivo: realizzare interventi volti a identificare soluzioni alloggiative dignitose per i lavoratori del settore agricolo.

Sport e Inclusione sociale

Favorire il recupero delle aree urbane puntando sugli impianti sportivi e la realizzazione di parchi urbani attrezzati, al fine di incrementare l'inclusione sociale, soprattutto nelle zone più degradate e con particolare attenzione alle persone svantaggiate. È questo lo scopo dell'ultima linea di intervento "Sport e Inclusione sociale", che può contare su una dotazione di 700 milioni del PNRR.

Il progetto principe di questa misura si articola in tre fasi: analisi preliminari e azioni necessarie per preparare al meglio gli appalti pubblici, come l'identificazione e l'analisi di base; fase di avvio e realizzazione dei progetti selezionati; monitoraggio e verifica del livello di implementazione dei progetti, al fine di individuare quelli più efficaci da promuovere e replicare.

Consulta il testo del Piano nazionale ripresa e resilienza

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