Industria 4.0 – Calenda, via al Piano nazionale

Incentivi fiscali, venture capital, banda ultralarga, formazione e ricerca al centro del Piano nazionale Industria 4.0

carlo calenda

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Industria 4.0 – a luglio le proposte della Camera

Presentato a Milano il Piano nazionale Industria 4.0, alla presenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda.

Con il Piano Industria 4.0 il Governo intende mobilitare 10 miliardi di investimenti privati in più già nel 2017 ha annunciato il Ministro. L’obiettivo è colmare il divario accumulato negli ultimi anni nei confronti di Paesi come Germania e Francia, che hanno già messo a punto i loro piani.

Il Piano elaborato dal Governo si concentra su alcune priorità, tra cui incentivi fiscali, sostegno al venture capital, diffusione della banda ultralarga, formazione dalle scuole all’università, centri di ricerca d’eccellenza.

Incentivi fiscali

Per quanto riguarda gli incentivi fiscali, il Piano intende mobilitare nel 2017 13 miliardi di euro, ha dichiarato Calenda; sono previsti anche degli iperammortamenti e dei crediti di imposta alla ricerca.

Iperammortamenti

E' previsto un aumento dell'aliquota dall'attuale 140% al 250% per gli investimenti in soluzioni per l'Industria 4.0, con un’estensione dei termini per la consegna dei beni acquistati fino al 30 giugno del 2018, a fronte di un ordine con acconto versato superiore al 20% entro il mese di dicembre del 2017.

Credito di imposta ricerca

Il credito d'imposta alla ricerca dovrebbe passare dall'attuale 25% al 50% per la spesa interna (sulla spesa esterna rimarrà al 50%) con il credito massimo per contribuente che salirà da 5 milioni di euro a 20 milioni di euro.

Venture capital

Sul fronte del venture capital, invece, gli investimenti previsti ammontano a 1,5 miliardi di euro, di cui circa 270 milioni di euro per l’attivazione di fondi di investimento dedicati all’industrializzazione di idee e brevetti ad alto contenuto tecnologico, un fondo dedicato a start-up Industria 4.0, detrazioni fiscali fino al 30% per investimenti fino a 1 milione di euro in start-up e PMI innovative, assorbimento da parte di società sponsor delle perdite di start-up per i primi 4 anni. E' prevista anche una detassazione sui capital gain derivanti da investimenti di medio/lungo termine.

Insieme a Cassa Depositi e Prestiti sarà avviato anche un programma "acceleratori di impresa" destinato a finanziare la nascita di nuove imprese con focus su Industria 4.0 in combinazione con altri strumenti agevolativi.

Banda ultralarga

In merito alla banda ultralarga, secondo il Piano, entro il 2020 almeno la metà delle imprese italiane dovrà essere servita da reti a 100 mega e tutte dovranno potere contare almeno su 30 mega. Per raggiungere questo obiettivo è previsto un investimento pubblico di 6,7 miliardi di euro per il periodo 2017-2020 e si conta di mobilitare anche risorse private con una serie di misure al momento in attesa di approvazione da parte della Commissione Ue, tra cui:

  • voucher per l’attivazione dei servizi di connettività,
  • defiscalizzazioni sugli investimenti,
  • accesso agevolato al credito,
  • assegnazione ai privati della proprietà dell’infrastruttura, ecc.

Formazione

Passando alla formazione, il Piano intende diffondere la cultura della manifattura intelligente a partire dalla scuola dell’obbligo, raggiungendo 8 milioni di studenti della scuola primaria e secondaria attraverso il Piano nazionale sulla scuola digitale. E’ previsto anche lo stanziamento di 70 milioni di euro aggiuntivi per lo sviluppo di nuovi corsi universitari e master 4.0 per la formazione di 200mila studenti e 3mila futuri manager.

Ricerca

Per il mondo della ricerca, infine, il Piano prevede, tra le varie misure, il finanziamento di 900 dottorati specializzati (di cui 100 sui big data), il potenziamento del cluster nazionale Fabbrica intelligente e la creazione di ‘competence center’ legati a poli universitari di eccellenza - i Politecnici di Milano, Torino e Bari, l’Università di Bologna e il Sant’Anna di Pisa - cui affidare il compito di fare formazione e sperimentare con le imprese le nuove tecnologie 4.0.

Settore agricolo e agroalimentare

Sono previsti anche investimenti mirati nella ricerca e nello sviluppo delle tecnologie per agricoltura e agroalimentare, tra cui:

  • accesso di imprese agricole, contoterzisti e operatori dell' agroindustria alle misure di sostegno agli investimenti come iperammortamento al 250% e superammortamento per acquisto di tecnologie 4.0;
  • investimenti per favorire l'accesso delle imprese alla banda ultralarga, in coordinamento con le risorse per tali infrastrutture comprese nei fondi europei agricoli;
  • azzeramento del costo della garanzia primaria ISMEA per le imprese agricole, attraverso un plafond dedicato nell'ambito del rifinanziamento del Fondo di Garanzia Mise;
  • rilancio e estensione dei contratti di sviluppo anche per le imprese agricole e la filiera agroalimentare;
  • potenziamento della ricerca agricola e agroalimentare con il Consiglio di ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA).

Politiche di accompagnamento

Il Piano prevede una serie di interventi che accompagneranno l'implementazione del Piano stesso, tra cui:

  • la riforma e il rifinanziamento per l'anno 2017 del Fondo centrale di garanzia con focus sulla copertura di investimenti in Industria 4.0;
  • gli investimenti sulle catene digitali di vendita e l'incremento del supporto alle PMI per rilanciare il Made in Italy;
  • i contratti di sviluppo: negoziazione ed erogazione di finanziamenti personalizzati, già stanziati, in base alle esigenze specifiche delle imprese con priorità su progetti Industria 4.0;
  • il rafforzamento della detassazione del salario di produttività.

Per tali interventi il Governo ha annunciato lo stanziamento di 10 miliardi di euro, cui si aggiungono 32 miliardi di euro del settore privato.

Cabina di regia

In occasione della presentazione del Piano ha avuto luogo anche l'insediamento della Cabina di regia, che “deve funzionare come un'assemblea degli azionisti, si riunisce una volta ogni 6 mesi o una volta l'anno e verifica in modo abbastanza spietato cosa non funziona, se gli obiettivi sono stati raggiunti o no", ha dichiarato Calenda.

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