CIPE - Discariche, frane, amianto: ecco gli investimenti per l'ambiente

Dal CIPE via libera a 1,8 miliardi di euro dal Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020 per la salvaguardia dell’ambiente. 

CIPE - foto di USDAgov

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CIPE – Piani FSC per imprese, infrastrutture, ambiente e agricoltura

Il piano operativo Ambiente 2014-2020 messo a punto dagli uffici del ministro Gian Luca Galletti e approvato giovedì dal CIPE, analizzato in profondità, consentirà di investire soprattutto su quattro fronti: le infrastrutture verdi, la messa in sicurezza del territorio, la bonifica di discariche e siti contaminati da amianto e la depurazione delle acque, per superare le procedure in infrazione avviate da Bruxelles ai nostri danni. Senza dimenticare alcuni capitoli strategici, come l’edilizia scolastica o l’efficientamento energetico.

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Economia circolare e green economy

“L’impegno messo in campo con i fondi europei per l’ambiente - afferma Galletti - è un segnale storico della direzione che il Governo intende imprimere allo sviluppo del paese, in direzione della green economy e dell’economia circolare. Con uno stanziamento che non ha precedenti per la quantità e la qualità, si interverrà sanando le carenze del passato e investendo nel futuro con una attenzione particolare al Mezzogiorno che ha bisogno di maggiori investimenti ambientali e di un impegno particolare per rilanciare lo sviluppo”.

La distribuzione dei fondi

Guardando alle tabelle approvate dal Cipe, si può vedere come sono stati distribuiti nello specifico questi 1,8 miliardi. Alla difesa del suolo andranno 273,8 milioni, alla gestione dei rifiuti 123,4 milioni, al comparto delle bonifiche saranno assegnati 741,9 milioni, al servizio idrico 598,4 milioni e, infine, all’efficientamento energetico 93,6 milioni. A questi, per completare il quadro degli investimenti, si aggiungono alcuni capitoli minori, come gli 8 milioni per la mappature degli edifici scolastici con presenza di amianto e i 13,5 milioni per le infrastrutture verdi.

Il piano frane

Andando ancora più in profondità, la grande novità di questo stanziamento è senza dubbio legata al dissesto idrogeologico. Negli elenchi del Governo, infatti, compare per la prima volta il piano frane, al quale Palazzo Chigi sta lavorando da diversi mesi: in pratica, si concentrano gli investimenti su alcune aree ad elevato rischio, perché soggette a pericolo di dissesto. Dopo la priorità data alle grandi aree metropolitane, si punta su questo.

Le procedure di infrazione

Per il resto, la scelta politica è di far uscire l’Italia dalle procedure di infrazione aperte nei suoi confronti. Gli elenchi, infatti, includono investimenti molto consistenti sia nel settore della gestione delle acque e della depurazione, sia nel settore delle discariche abusive. Sono entrambi dossier sui quali Bruxelles ci ha più volte richiamato.

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Investimenti in Campania

In questo caso, molto denaro andrà in Campania: ci sono più di 100 milioni per la gestione delle acque e un investimento consistente per la Terra dei Fuochi. Ma va sottolineato anche uno stanziamento rilevante per il collettamento del Lago di Garda. Si tratta di 202 milioni, che sono stati divisi tra la parte lombarda e quella veneta.

Fondi per le bonifiche

A chiudere il cerchio ci sono, poi, molti fondi per la bonifica da amianto: si tratta di un tema su quale questo Governo ha investito diverse risorse. L’ultimo caso da ricordare è quello del bonus per le detrazioni fiscali degli interventi sui capannoni. Stavolta, si è deciso di dare risorse ai siti di interesse nazionale, le grandi aree inquinate come Casale Monferrato in Piemonte, il Sulcis in Sardegna, Orbetello in Toscana e Porto Marghera nel Veneto.

La distribuzione regionale

La distribuzione dei fondi guarda soprattutto al Sud, senza trascurare alcune Regioni del Nord, Veneto e Lombardia su tutte.

Quindi, sono 236,5 i milioni destinati alla Puglia, 225,7 alla Campania e 200,4 alla Sicilia, 156,6 alla Calabria, 75 alla Sardegna, 64,4 alla Basilicata, 62,4 all’Abruzzo, 28,8 al Molise. Fra le regioni del Nord e del Centro oltre 317 milioni sono stati assegnati al Veneto, 87 milioni alla Lombardia 49,4 alla Toscana, 38,2 al Friuli Venezia Giulia, 22,5 al Piemonte, 16,9 alla Liguria, 16,4 al Lazio, 10,4 alle Marche.

Esito seduta CIPE 1° dicembre 2016

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